Quando sento pronunciare la parola strategia, nella mia mente viene immediatamente evocato il mondo bellico. Penso alle tattiche militari e, in particolare, s’impone l’immagine di Napoleone Bonaparte. Tutti sanno che è stato il più grande stratega militare della storia. Quindi colui che applica strategie è uno specialista, l’esperto di una determinata area, che sfrutta le proprie conoscenze e le proprie intuizioni per avviare un processo di riflessione dai risvolti concreti, poiché la strategia è necessariamente volta al raggiungimento di un obiettivo.

Pensando all’ambito dell’istruzione, credo si debbano distinguere le strategie dell’insegnamento dalle strategie dell’apprendimento.

Le prime appartengono ovviamente all’insegnante, mentre le seconde vengono applicate dallo studente, il quale può acquisire delle tattiche d’apprendimento dal proprio docente oppure elaborarne personalmente, anche in maniera automatica e inconsapevole. Per esempio, ricordo di aver io stessa messo in atto delle strategie, senza rendermene conto, allo scopo di facilitare la memorizzazione.

Ritornando all’ambito bellico e pensando all’evoluzione dei metodi di attacco, si può vedere in ogni mutamento l’importanza dell’apporto delle nuove tecnologie, il cui fine è facilitare la vittoria. Parallelamente, anche le strategie didattiche si avvalgono di strumenti innovativi che rispondono alle diverse esigenze che si manifestano nel corso del tempo. Quindi la strategia è anche adattamento pratico e concettuale alla società in evoluzione.