The present article is my personal translation of Anna Uhl Chamot Issues in Language Learning Strategy Research and Teaching in Electronic Journal of Foreign Language Teaching  2004, Vol. 1, No. 1, pp. 14-26 © Centre for Language Studies National University of Singapore that can be read in at:

http://e-flt.nus.edu.sg/v1n12004/chamot.pdf.

The translation is meant to provide teachers who cannot read in English an up-to-date contribution to the debate on Language Learning Strategy

 

Il presente articolo è la traduzione da parte della sottoscritta dell’articolo di Anna Uhl Chamot : Issues in Language Learning Strategy Research and Teaching in Electronic Journal of Foreign Language Teaching  2004, Vol. 1, No. 1, pp. 14-26 © Centre for Language Studies National University of Singapore reperibile in lingua originale al seguente indirizzo:

http://e-flt.nus.edu.sg/v1n12004/chamot.pdf

La traduzione intende offrire  un contributo aggiornato al dibattito contemporaneo sulle strategie dell’apprendimento linguistico anche ai corsisti che non hanno particolare dimestichezza con la lingua inglese.

 

                                                                                     Prof.ssa Marilena Beltramini

 

 

STRATEGIE DELL’APPRENDIMENTO LINGUISTICO. PROBLEMATICHE DELLA RICERCA E DELL’INSEGNAMENTO

Le strategie di apprendimento sono i pensieri e le azioni utilizzati dall’individuo  per raggiungere un obiettivo di apprendimento.

La ricerca  attualmente estesa ha identificato le strategie utilizzate dagli studenti di varie lingue seconde o straniere  e un ambito meno esteso della ricerca ha documentato l’efficacia di aiutare gli studenti con maggiori difficoltà a migliorare le loro prestazioni attraverso l’insegnamento di strategie dell’apprendimento.

Il presente articolo discute problemi contemporanei  nella ricerca sulle strategie dell’apprendimento linguistico che interessano insegnanti e studenti di lingue straniere.  Tali problemi includono procedure per l’identificazione delle strategie di apprendimento, la terminologia e la classificazione  delle strategie , gli effetti delle caratteristiche dello studente sull’uso delle strategie, l’effetto della cultura e del contesto sull’uso delle strategie, l’insegnamento di strategie esplicite ed integrate, la lingua dell’insegnamento, l’applicazione delle strategie a nuovi compiti e modelli per l’insegnamento.

Questi otto problemi vengono esplorati attraverso la discussione della ricerca esistente che può illuminare i problemi.  Vengono presentati anche suggerimenti per la futura ricerca su problemi che non sono ancora stati esplorati in modo esaustivo.

 

1. Introduzione

 

Le strategie di apprendimento sono i pensieri consapevoli e le azioni intraprese dagli studenti per raggiungere un obiettivo di apprendimento. Gli studenti strategici hanno conoscenze metacognitive sul loro modo di pensare e i loro approcci nell’apprendimento, un buon livello di comprensione di quanto un compito comporta, e la capacità di orchestrare le strategie che meglio incontrano sia le richieste del compito  e i punti di forza del loro apprendimento.

Un’ area di ricerca fondamentale nell’acquisizione di una seconda lingua è l’identificazione e la descrizione delle strategie di apprendimento usate da chi studia una lingua  e la correlazione di queste strategie con altre variabili dello studente come il livello di competenza, l’età,il genere, la motivazione a simili (Chamot & El-Dinary, 1999; El-Dib, 2004; Green & Oxford, 1995; Oxford & Burry-Stock, 1995).

La ricerca applicata sulle strategie dell’apprendimento linguistico  studia la fattibilità di aiutare gli studenti a diventare studenti più efficaci insegnando loro  alcune delle strategie di apprendimento che gli studi descrittivi hanno identificato come “caratteristiche  del buon studente di lingua straniera” (Rubin, 1975; 1981; Stern, 1975).

Questo studio dapprima esamina un numero di problemi correntidella ricerca sulle strategie di apprendimento linguistico che sono emerse dalla prima ricerca descrittiva e di intervento  e discute come queste problematiche  influenzano gli insegnanti e gli studenti  di seconde lingue e di lingue straniere.  Infine, vengono dati suggerimenti per una necessaria futura ricerca per scoprire in quale modo le strategie di apprendimento linguistico possano aiutare gli studenti a diventare efficaci studenti di seconda lingua.

 

Problemi nella ricerca sulle strategie di apprendimento linguistico

 

La maggior parte della ricerca sulle strategie di apprendimento linguistico è stata di ordine descrittivo, dal momento che i ricercatori hanno cercato di scoprire quali sono le strategie  riportate da studenti di diverse lingue straniere, Le problematiche emerse da questo corpo di ricerca sono: le procedure di identificazione delle strategie di apprendimento la terminologia e la classificazione  delle strategie, gli effetti delle caratteristiche dello studente sull’uso delle strategie, l’effetto della cultura e del contesto sull’uso delle strategie.

Seppur meno estesa, la ricerca sull’intervento delle strategie abbia anche suggerito importanti temi collegati all’insegnamento come l’ insegnamento di strategie esplicito e integrato, la lingua dell’insegnamento, il trasferimento delle strategie  a compiti nuovi,e modelli per l’insegnamento delle strategie di apprendimento linguistico. Questo studio esplora questi otto temi esaminando la ricerca esistente che illumina le problematiche  e suggerisce la necessità di ricerca su problemi che non sono ancora stati esplorati in  odo esaustivo.

 

2.1 Identificazione delle strategie di apprendimento linguistico

 

Le strategie dell’apprendimento linguistico sono identificate attraverso un rapporto personale. Sebbene esso possa risultare in accurata se colui che fa il rapporto non lo fa in modo veritiero, è ancora il solo modo di identificare l’elaborazione mentale dello studente. Come Grenfell and Harris (1999) hanno affermato non a caso:

 

[…] non è facile entrare nella scatola near del cervello umano escoprire cosa sta succedendo lì dentro. Noi lavoriamo con ciò che possiamo ottenere, che al di là dei limiti forniscono cibo per il pensiero” […] (p. 54)

 

Le strategie di apprendimento sono per la maggior parte  non osservabili, sebbene alcune possano essere associate ad un comportamento osservabile. Per esempio , uno studente potrebbe utilizzare un’attenzione selettiva (non osservabile) per focalizzare l’attenzione sulle idee principali mentre sta ascoltando un notiziario e potrebbe quindi decidere di prendere appunti (osservabile) per ricordare le informazioni. In quasi tutti i contesti di apprendimento, l’unico modo per scoprire se gli studenti stanno utilizzando le strategie di apprendimento mentre sono impegnati in un compito linguistico è chiederglielo. I dati del rapporto verbale sono utilizzati per identificare le strategie di apprendimento in quanto l’osservazione non riesce a catturare i processi mentali(Cohen, 1998; O’Malley & Chamot, 1990; Rubin, 1975; Wenden, 1991).

I ricercatori hanno chiesto agli studenti di lingue di descrivere i loro processi e le loro strategie di apprendimento attraverso interviste retrospettive , stimolando interviste di richiamo, questionari, diari scritti e riviste e protocolli pensati ad alta voce concomitanti con un compito di apprendimento. Ognuno di questi metodi ha dei limiti, eppure ogni singolo metodo fornisce importanti intuizioni sulle strategie di apprendimento mentale non osservabili.

In interviste retrospettive, agli studente viene richiesto di descrivere quello che essi stavano pensando o facendo durante un compito di apprendimento completato di recente (si consideri O’Malley & Chamot, 1990). Il limite è che gli studenti possono dimenticare alcuni dettagli dei loro processi di pensiero o possono descrivere quello che loro percepiscono come la risposta “corretta”. E’ molto più probabile che un’intervista di richiamo stimolata  riveli accuratamente le reali strategie di apprendimento degli studenti durante un compito in quanto perché lo studente viene video registrato mentre sta svolgendo un compito e l’intervistatore può quindi ripercorrere la video registrazione, facendo delle pause se necessario e chiedendo allo studente di descriverei suoi pensierini quel momento specifico durante il compito di apprendimento (si veda Robbins, 1996).

Il metodo più frequente ed efficace per identificare le strategie di apprendimento è quello effettuato attraverso i questionari. I limiti sono rappresentati dal fatto che gli studenti possono non ricordare le strategie utilizzate nel passato, possono sostenere di utilizzare strategie che, in realtà, essi non usano o possano non capire le descrizioni delle strategie negli articoli del questionario. Per queste ragioni, alcuni studi hanno sviluppato questionari  basati su compiti appena completato dagli studenti, basandosi sul ragionamento che gli studenti avrebbero probabilmente ricordato e raccontato attraverso più dettagli se è passato poco tempo. (si considerino Chamot & El-Dinary, 1999; Chamot & Küpper, 1989; Ellis & Sinclair, 1989; Fan, 2003; Kojic-Sabo & Lightbown, 1999; National Capital Language Resource Center [NCLRC], 2000a, 2000b; O’Malley & Chamot, 1990; Oxford et al., 2004; Ozeki, 2000; Rubin & Thompson, 1994; Weaver & Cohen, 1997).

Il maggior numero di studi descrittivi ha utilizzato un questionario sviluppato dalla Oxford (1990), l’Inventario delle Strategie per l’Apprendimento Linguistico (the Strategy Inventory for Language Learning (SILL). Questo strumento e stato usato in modo estesao per raccogliere dati su un grande numero della maggior parte degli studenti della lingua straniera (si vedano  Cohen, Weaver & Li, 1998; Nyikos & Oxford, 1993; Olivares-Cuhat, 2002; Oxford, 1990; 1996; Oxford & Burry-Stock, 1995; Wharton, 2000). Il SILL è una misura standardizzata con versione per gli studenti di una varietà di lingue e, come tale, può essere utilizzato per raccogliere e analizzare informazioni su  grandi numeri di studenti di lingue. E’ stato utilizzato anche in studi che mettano in relazione l’uso delle strategie con variabili quali gli stili di apprendimento il genere, il livello di competenze e ola cultura (Bedell & Oxford, 1996; Bruen, 2001; Green & Oxford, 1995; Nyikos & Oxford, 1993; Oxford & Burry-Stock, 1995; Wharton, 2000). La Oxford e le/i suoi colleghi stanno attualmente lavorando su un questionario orientato al compito per  completare il SILL (Oxford et al., 2004).

Il diario e le riviste sono stati anche utilizzati per la raccolta di informazioni sulle strategie di apprendimento degli studenti. In questo tipo di testi gli studenti registrano osservazioni personali sulle loro esperienze di apprendimento e le modalità con cui hanno risolto o tentato di risolvere problemi linguistici(si veda ad esempio, Carson & Longhini, 2002). I diari sulle strategie di apprendimento degli studenti sono stati utilizzati anche per raccogliere dati sulle strategie relative alla pronuncia (Peterson, 2000). Allo stesso modo di altri rapporti verbali, è probabile che gli studenti non forniscano necessariamente descrizioni accurate delle loro strategie di apprendimento. . Rubin (2003) suggerisce di usare i diari per scopi didattici come modalità per aiutare gli studenti a sviluppare consapevolezza metacognitiva dei loro processi di apprendimento e delle loro strategie.

   Un altro strumento di ricerca è l’intervista personale pensata ad alta voce in cui allo studente viene assegnato un compito e di descrivere I suoi pensieri mentre lavora allo svolgimento del compito stesso. L’intervistatore può provocare con domande aperte come “A che cosa stai pensando proprio adesso?” “Perché ti sei fermato e hai ricominciato?” Le registrazioni di queste interviste  pensate ad alta voce vengono registrate per cercare prove relative alle strategie di apprendimento. I protocolli verbali sono stati usati molto nella ricerca relativa alla lettura in contesti madre lingua, dove hanno fornito indizi non solo sulla processo di comprensione della lettura  ma anche negli stati motivazionali ed affettivi degli apprendenti. (Afflerbach, 2000). Le ricche intuizioni nelle strategie di apprendimento linguistico fornite dai protocolli pensati ad alta voce tendono a rivelare processi on-line , piuttosto che aspetti metacognitividi programmazione o valutazione. (Si vedano  Chamot & Keatley, 2003; Chamot, Keatley, Barnhardt, El-Dinary, Nagano, & Newman, 1996; Cohen et al., 1998; O’Malley, Chamot & Küpper, 1989).

Le applicazioni all’insegnamento degli strumenti usati dai ricercatori per identificare le strategie di apprendimento linguistico sono di particolare valore per gli insegnanti che desiderano scoprire le strategie di apprendimento correnti dei loro studenti prima di iniziare a insegnare le strategie di apprendimento. Per esempio gli insegnanti possono chiedere agli studenti di completare un compito linguistico e quindi condurre una discussione in classe sul modo in cui gli studenti hanno completato il compito e puntualizzare le strategie menzionate dagli studenti. Gli insegnanti potrebbero anche sviluppare un questionario adatto all’età e al livello di competenza dei loro studenti e fare in modo che gli studenti e farglielo completare immediatamente dopo aver concluso un compito. Per avere una visione globale delle strategie di apprendimento dei loro studenti in generale , gli insegnanti potrebbero voler usare il SILL. Quando l’insegnamento delle strategie è in corso e gli studenti danno prova di capire e stanno utilizzando alcune strategie in modo indipendente, gli insegnanti potrebbero chiedere loro di tenere un diario sul uso da loro effettuato delle strategie  nella lezione di lingue e in altri contesti che così incoraggiano il transfer. Gli insegnanti possono rendere il loro pensiero pubblico,  pensando ad alta voce mentre lavorano su un compito con cui gli studenti hanno confidenza., commentando le loro stesse strategie man mano che procedono nello svolgimento di tale compito. Tutti questi approcci possono aiutare gli studenti possono aiutare gli studenti a sviluppare la loro metacognizione su se stessi come studenti strategici.

 

2.2 Terminologia e classificazione delle strategie di apprendimento della  lingua

 

Sono stati sviluppati schemi di classificazione  comprensivi delle strategie di apprendimento per descrivere le informazioni derivate da studi descrittivi che cercano di tracciare le permutazioni sottili e spesso le definizioni imprecise delle strategie auto-riportate dagli studenti. I primi ricercatori usavano le loro proprie osservazioni per descrivere le strategie di apprendimento linguistico(Rubin, 1975; Stern, 1975), si fondavano su categorie derivate dalla ricerca effettuata in contesti madre lingua (O’Malley & Chamot, 1990), svilupparono una lista comprensiva di strategie di apprendimento derivate da molte fonti(Oxford, 1990). Più recentemente, l’identificazione delle strategie e la loro classificazione sono state guidate da dati attraverso l’analisi di protocolli pensati ad alta voce. (Chamot & El-Dinary, 1999; Chamot et al., 1996).

Vari sistemi di classificazione hanno cercato di raggruppare le strategie individuali all’interno di categorie più ampie. Le strategie venivano dapprima separate in quelle che influenzano direttamente uno specifico compito di apprendimento (come le strategie di memoria per il vocabolario) e quelle che danno invece un contributo indiretto ( come la programmazione e l’autoregolazione per qualsiasi tipo di compito), poi anche altre divisioni furono effettuate da vari ricercatori(Chamot, Barnhardt, El-Dinary & Robbins, 1999; Cohen, 1998; O’Malley & Chamot, 1990; Oxford, 1990; Rubin, 1981; Wenden, 1991). Recentemente  Hsiao and Oxford (2002) hanno condotto uno studio comparativo di tre sistemi di classificazione usati sul campo (O’Malley & Chamot, 1990; Oxford, 1990; Rubin, 1981) e hanno trovato che il sistema di Rebecca Oxford di sei tipi di strategie fondamentali per l’apprendimento linguistico strategies (metacognitive, cognitive, di memoria, di compensazione, sociali, e  affettive) era superiore perchè rendeva conto delle varietà delle strategie riportate dagli studenti di lingua.

Gli schemi di classificazione delle strategie dell’apprendimento linguistico sono stati per lo più sviluppati per scopi legati alla ricerca. Tuttavia nella discussione che ha caratterizzato tutto il problema delle varie nomenclature, della descrizione e della classificazione delle strategie dell’apprendimento linguistico, si è prestata poca attenzione alle finalità di apprendimento degli studenti o agli obiettivi di insegnamento degli insegnanti. Queste finalità possono variare dallo scopo generale dall’apprendimento e insegnamento di una nuova lingua, come la necessità di competenze comunicative per la sopravvivenza , una richiesta tipica della scuola nella lingua straniera, allo studio accademico di una seconda lingua a diversi livelli dell’istruzione, al superamento di esami, alla necessità di viaggiare in paesi dove si parla la lingua straniera, fino alle interpretazioni/traduzioni avanzate e affini. Il contesto di apprendimento foggiato dai valori educativo-culturali della società dove gli individui stanno studiando una nuova lingua assieme agli obiettivi degli studenti di lingua determinano i tipi di compiti di apprendimento in cui ci si impegna e di conseguenza il tipo di strategie di apprendimento in cui ci si aspetta di essere meglio assistiti. Pertanto sembra che gamme diverse di strategie per l’apprendimento linguistico e pertanto sistemi diversi o modificati di classificazione possano coesistere secondo i ricercatori. Per esempio in una lezione di lingua durante le quale gli studenti stanno cercando di sviluppare competenze comunicative interpersonali di base (Cummins, 2000), per interagire con parlanti di lingua straniera molte strategie di apprendimento di tipo sociale (comunicazione), compensative e affettive sarebbero di grande aiuto. Ma se gli studenti si stanno preparando per un esame centrato sul vocabolario e la grammatica, allora le strategie di memoria possono funzionare molto bene e le strategie affettive possono venire incontro per poter controllare il livello di ansia. E se gli studenti stanno imparando una seconda lingua in un contesto accademico, un repertorio di strategie di apprendimento cognitive (forse anche combinate con strategie affettive per sviluppare l’auto-efficacia) aiuterebbero sarebbero utili per la lettura, l’ascolto, la scrittura e compiti di parlato di livello accademico.

A sorvegliare la scelta e l’applicazione delle strategie di apprendimento è la metacognizione e la comprensione del suo m odo di apprendere e pensare. E’ stato sviluppato un modello metacognitivo per organizzare l’insegnamento di strategie di apprendimento che include quattro processi ciclici (ricorrenti piuttosto che sequenziali): pianificazione, monitoraggio, problem solving e e valutazione. In questo modello gli insegnanti selezionano le strategie di apprendimento da insegnare a seconda del punto che in un compito di apprendimento richiede maggior assistenza. Per esempio agli studenti che non sembrano rendersi conto che un compito di apprendimento  non sta progredendo in modo positivo, si può insegnare a monitorare la loro  comprensione, produzione o richiamo cosicché essi possono identificare difficoltà o selezionare strategie di problem-solving per indirizzare le difficoltà (Chamot, 1999; Chamot et al., 1999). Una variante di questo modello ha gli obiettivi di problem-solving dello studente al centro di un modello circolare (NCLRC, 2004a). Intorno a questi obiettivi di apprendimento ci sono le strategie metacognitive di pianificazione, monitoraggio, gestione dell’apprendimento e la valutazione dell’apprendimento linguistico e dell’efficacia delle strategie di apprendimento. Le strategie di apprendimento basate sul compito comprendono il cerchio più esterno del modello e sono raggruppate in quattro categorie: utilizza quello che sai, usa la tua immaginazione,usa le tue capacità organizzative e usa una varietà di risorse.

Lo scopo di entrambe questei modelli metacognitivi è di insegnare gli insegnanti a implementare l’insegnamento delle strategie di di apprendimento.Guide alle risorse per l’insegnante sono state sviluppate per lezioni di immersione elementare, lezioni di lingua straniera per scuole superiori e lezioni di lingua straniera per l’università applicano questo modello all’insegnamento in classe (NCLRC, 2004a, 2004b, in stampa). Nella classe di lingua è importante che gli insegnanti si sforzino di sviluppare la metacognizione degli studenti, considerato che questa li aiuterà a selezionare le strategie più appropriate per un dato compito. Agli studenti non serve conoscere il nome di ogni strategia identificata nella letteratura della ricerca. Hanno bisogno, invece, di imparare come usare le strategie che essi trovano efficaci per il tipo di compiti che hanno bisogno di svolgere in L2.

 

2.3 Strategie di apprendimento e caratteristiche di chi apprende

Una parte importante della ricerca descrittiva sulle strategie dell’apprendimento linguistico è stato il collegamento delle strategie raccontate dagli apprendenti  con le variabili degli studenti come il genere e il livello di competenza linguistica.

Nell’esame delle differenze nell’uso delle strategie fra uomini e donne, da alcuni studi risulta che le donne usano un numero maggiore di strategie degli uomini(Kaylani, 1996; Oxford, Park-Oh, Ito & Sumrall, 1993).Altri non hanno scoperto alcuna differenza nell’uso di strategie tra uomini e donne Vandergrift, 1997). Un altro studio ha trovato che gli uomini usano più strategie delle donne (Wharton, 2000) e un altro studio recente ha riscontrato differenze fra uomini e donne collegate a tipo di strategia piuttosto che a una differenza generale(El-Dib, 2004).  Per una prospettiva didattica, allora, non sappiamo con certezza se le studentesse o gli studenti abbiano maggiore bisogno di strategie di apprendimento linguistico!

Comunque, la relazione fra strategie di apprendimento linguistico e il livello di competenza degli studenti è molto più chiaro. Gli studenti di lingua più competenti usano una più ampia varietà e spesso un numero maggiore di strategie di apprendimento strategies (Anderson in press; Bruen, 2001; Chamot & El-Dinary, 1999; Green & Oxford, 1995; O’Malley & Chamot, 1990; Wharton, 2000). Si sono riscontrate differenze fra studenti più e meno competenti rispetto al numero e la gamma di strategie usate, nelle modalità in cui le strategie sono applicate al compito, e nell’accuratezza delle strategie per il compito. In questi studi la comprensione delle necessità previste dal compito da parte degli studenti e la loro capacità di collegare una strategia per far fronte a quei bisogni  è sembrata essere un elemento determinante maggiore dell’uso efficace  delle strategie per l’apprendimento linguistico. I livelli più alti di competenza linguistica  sono  stati anche associati ad un minore livello di ansia e maggiore fiducia  indicando così che fattori affettivi insieme alle strategie di apprendimento possono influenzare l’esecuzione di un compito.

 Le implicazioni per l’insegnamento sono che i bisogni di coloro che apprendono una lingua hanno bisogno di esplorare diverse strategie di apprendimento, sperimentare e valutare e quindi scegliere la loro gamma di strategie efficaci. Inoltre, tutti gli studenti possono trarre profitto dall’imparare ad usare le strategie metacognitive per pianificare, monitorare e valutare se stessi attraverso i loro sforzi di apprendimento.

2.4  Influenza di cultura e  contesto

 

Come discusso precedentemente , le finalità degli studenti, il contesto delle situazioni di apprendimento e I valori culturali delle società di chi apprende  possono avere una forte influenza sulla scelta e l’accettazione delle strategie di apprendimento linguistico. Per esempio in una cultura che apprezza la competizione individuale  e ha organizzato il suo sistema educativo intorno a compiti competitivi, gli studenti di lingua di successo possono preferire strategie che permettano lordi lavorare da soli piuttosto che strategie sociali che richiedono la collaborazione di altri.

Gli studi SILL illustrano alcune delle preferenze riguardo alle strategie di apprendimento raccontate dagli studenti in diversi contesti culturali. Uno studio di studenti universitari cinesi bilingue di Singapore che studiano una lingua straniera (francese o giapponese) ha riscontrato che gli studenti hanno riportato una preferenza per le strategie sociali  e allo stesso tempo una non inclinazione all’uso di strategie affettive (Wharton, 2000) Un altro studio ha preso in considerazione  le strategie di apprendimento linguistico di studenti in una classe di universitari di scrittura spagnola avanzata e le ha paragonato i risultati su un campione di scrittura fra gli stdenti che parlavano spagnolo come prima lingua o come lingua di patrimonio e quelli che imparavano lo spagnolo come lingua straniera (Olivares-Cuhat, 2002). Secondo le aspettative gli studenti con un background linguistico spagnolo ottennero valutazioni più alte degli altri studenti ma hanno anche mostrato una preferenza maggiore per le strategie affettive e di memoria e queste ultime sono state per lo più correlate con successi di scrittura.

Uno studio preliminare di uno studio in corso sulle strategie di apprendimento utilizzate d studenti universitari di lingue comunemente meno insegnate indicano che sia che i parlanti dal patrimonio arabo che gli studenti che studiano l’arabo come lingua straniera condividono molte delle stesse sfide e conseguenti strategie per apprendere lo Standard Arabo Modern (MSA) o ma dimostrano anche differenze(Keatley, Chamot, Spokane & Greenstreet, 2004). Per esempio, i parlanti dal patrimonio hanno detto di aver usato strategie metacognitive per superare l’interferenza dei loro dialetti arabi quando tentavano di parlare MSA, ma diversamente dagli studenti di lingua straniera  non hanno avuto difficoltà nel discriminare i suoni arabi e quindinon hanno riportato di alcuna strategia di apprendimento relativamente alla comprensione dell’ascolto.

Le implicazioni per l’insegnamento sono che gli insegnanti di lingua hanno bisogno di scoprire quali strategie gli studenti usano già per i diversi compiti che devono impegnarsi a fare nella classe di lingua straniera. Una discussione aperta sulle ragioni per cui gli studenti usano le strategie  che essi identificano possono aiutare gli insegnanti a capire  i fattori culturali e di contesto che possono influenzare i loro studenti.

Questo può contribuire a chiarire le richieste dei compiti, laddove c’è una combinazione erronea delle strategie di apprendimento utilizzate al momento dagli studenti. Grazie ad una comprensione maggiore del compito , gli studenti saranno più motivati a provare nuove strategie per portarlo a termine.

2.5  Insegnamento di strategie esplicite ed integrate

 

Ricerche sull’insegnamento della lettura e della scrittura  in contesti di prima lingua si pronunciano fortemente a favore   di un insegnamento esplicito delle strategie (Graham & Harris, 2000; National Reading Panel, 2000; Pressley, 2000). L’insegnamento esplicito delle strategie  di apprendimentoimplica essenzialmente lo sviluppo della consapevolezza delle strategie usate da parte dello studente, il modellamento da parte dell’insegnante del pensiero strategico, l’esercizio delle nuove strategie da parte degli studenti, l’autovalutazione delle strategie da parte dello studente  e l’esercizio nel trasferimento delle strategie a nuovi compiti (Chamot et al., 1999; Grenfell & Harris, 1999; Harris, 2003; Oxford, 1990). La maggior parte dei ricercatori in contesti di seconda lingua sono d’accordo sull’importanza dell’insegnamento esplicito delle strategie (Anderson, in press; Chamot et al., 1999; Cohen, 1998; Nunan, 1997; O’Malley & Chamot, 1990; Oxford & Leaver, 1996; Shen, 2003).

Comunque, c’è minore accordo sul fatto di stabilire se l’insegnamento delle strategie debba essere integrato nel curriculum di lingue  o insegnate separatamente. Mentre molti sostengono che  l’insegnamento integrato fornisce agli studenti opportunità per esercitare le strategie di apprendimento con compiti di apprendimento linguistico autentico (Chamot & O’Malley, 1994; Chamot et al., 1999; Cohen, 1998; Grenfell & Harris, 1999; Nunan, 1997; Oxford & Leaver, 1996), altri hanno espresso preoccupazioni. Per esempio le strategie apprese  all’interno di una lezione di lingue sono trasferibili ad altri compiti con minore probabilità(Gu, 1996), e da un punto di vista pragmatico è più facile programmare un corso sulle strategie separatamente che preparare tutti gli insegnanti ad insegnare le strategie(Vance, 1999; Weinstein & Mayer, 1986).

Dato lo stato di conoscenze attuali sull’insegnamento delle strategie di apprendimento esplicite e integrate, gli insegnanti dovrebbero certamente optare per un insegnamento esplicito e probabilmente integrare l’insegnamento nel corso regolare del loro lavoro piuttosto che fornire un corso separato sulle strategie di apprendimento. La situazione ideale potrebbe essere quella in cui tutti gli insegnanti di tutte le materie insegnano strategie di apprendimento, visto che allora gli studenti trasferirebbero le strategie apprese più probabilmente da una lezione all’altra. Questo approccio si sta realizzando attualmente in due distretti scolastici degli USA attraverso un processo di continuo sviluppo professionale per tutti gli insegnanti. Entrambi i distretti scolastici dicono che che il successo generale degli studenti, misurato con misurato attraverso test di punteggio standardizzato, è notevolmente migliorato(M. Hodge, comunicazione personale, 2004; J. Schreiber, comunicazione personale, 2004). 

 

2.6 Lingua di insegnamento

 

Pochi ricercatori si sono occupati della lingua con cui si effettua l’insegnamento nell’insegnamento delle strategie di apprendimento  a studenti di una seconda lingua straniera. Questo non è un problema della ricerca sulle strategie dell’apprendimento in contesti di prima lingua considerato che le strategie vengono insegnate nella lingua madre degli studenti. In contesti di lingua seconda o straniera questo non è il caso. Gli studenti di livello iniziale non hanno ancora le competenze di L2 per capire le spiegazioni nella lingua che studiano relative al perché e al come usare le strategie di apprendimento. L’insegnamento delle strategie di apprendimento non dovrebbe essere posposto fino ai corsi di livello intermedio o avanzato perché anche i principianti necessitano di strategie che possano rendere il loro apprendimento più gratificantee aumentare la loro motivazione a continuare nello studio.

Alcuni studi recenti relative alle competenze dei principianti di una seconda lingua hanno fornito l’insegnamento delle strategie di apprendimento nella lingua materna. Cunningham Florez (2000) ha investigato le strategie di apprendimento dei suoi studenti adulti di seconda lingua in  spagnolo come fase preparatoria per fornire insegnamento sulle strategie di apprendimento linguistico in inglese alla sua classe di studenti spagnoli principianti delle superiori.

Altri studi hanno utilizzato una combinazione lingua madre, lingua straniera. In uno studio sull’insegnamento delle strategie da parte di insegnanti di scuole superiori francesi e tedeschi a Londra, alcuni dei materiali erano in inglese ( specialmente quelli utilizzati dagli studenti per pianificare e valutare il proprio lavoro), mentre le griglie di riferimento, la descrizione delle strategie  e attività relative alle strategie erano scritte in lingua straniera  e semplificate secondo il bisogno (Grenfell and Harris, 1999).In uno studio relativo a Studenti giapponesi di college che studiavano inglese come lingua straniera, i questionari, le sollecitazion effettuate attraverso i diari e le liste di autovalutazione erano scritte in inglese semplice ma gli studenti riuscivano a rispondere in giapponese; l’insegnamento delle strategie reali e la loro revisione fu fatta in inglese (Ozeki, 2000). Uno studio condotto negli USA relativo allo sviluppo dell’alfabetizzazione degli studenti di lingua ispanico-inglese con un background di istruzione limitata e l’alfabetizzazione in lingua madre hanno anche usato la L1 e la L 2 per alcuni degli studi (Chamot & Keatley, 2003). Nelle classi che fornivano supporto nella lingua madre, oltre all’insegnamento dell’alfabetizzazione della seconda lingua straniera, gli insegnanti prima hanno insegnato e quindi fatto praticare le strategie di apprendimento nella lingua madre con compiti di lettura e scrittura in spagnolo e poi ha chiesto agli stessi studenti di usare le stesse strategie in inglese per compiti simili durante il tempo in cui la lezione era fatta in inglese. Gli insegnanti delle classi in cui tutto l’insegnamento era in inglese hanno incontrato difficoltà nell’insegnamento delle strategie a causa del basso livello delle competenze in inglese degli studenti e molti hanno abbandonato lo sforzo di insegnare le strategie.

Da questi pochi studi, sembra chiaro che i problemi della lingua usata nell’insegnamento delle strategie di apprendimento della lingua straniera è ben lungi dall’essere risolto. Se tutti gli studenti in una classe di lingua parlano la stessa L1 e anche l’insegnante conosce quella lingua, l’insegnamento delle strategie di apprendimento all’inizio può essere nella lingua nativa L’indietreggiare è che l’uso della lingua nativa riduce il tempo dell’esposizione e della pratica in lingua straniera. Alternativamente gli insegnanti sono stati sollecitati a dare alla strategia un nome nella lingua straniera, spiegare come usare la strategia in un linguaggio semplice  e ripetutamente modellare la strategia (Chamot et al., 1999). Harris and Grenfell (1999) raccomandano di rimanere il più possibile ancorati alla lingua straniera, ma riconoscono che per la maggior parte delle classi principianti, far iniziare gli studenti a riflettere sul proprio apprendimento dovrà probabilmente essere fatto attraverso la L1.
.  

2.7 Transfer delle strategie a nuovi compiti

 

Le prime ricerche sulle strategie di apprendimento in contesti di prima lingua hanno trovato che gli studenti erano spesso incapaci di trasferire le strategie a nuovi compiti e studi più tardi hanno mostrato che il transfer aumentava significativamente quando gli insegnanti aiutavano gli studenti a capire i loro processi di apprendimento e la metacognizione (Belmont, Butterfield, & Ferretti, 1982). Allo stesso modo i ricercatori sulle strategie dell’apprendimento linguistico hanno sostenuto il ruolo centrale delle conoscenze metacognitive e delle strategie di apprendimento metacognitive nell’apprendimento linguistico(Anderson, 2002, in press; Chamot, 2001; Chamot et al., 1999; Grenfell & Harris, 1999; Harris, 2004; O’Malley & Chamot, 1990; Rubin, 2001; Thompson & Rubin, 1996; Vandergrift, 2002; Wenden, 2002).

Una richiesta di ricerche sul transfer delle strategie di apprendimento dalla L1 alla L2- e dalla L2 ad altre lingue e di nuovo il ritorno alla L1 (Chamot, 2001, p. 42) non ha non ha causato un intensificarsi delle attività di investigazione! Comunque si sta attualmente effettuando uno studio sul transfer delle strategie insegnate nella L1 alla L2 e sui fattori che assistono o impediscono tale transfer(V. Harris, comunicazione personale e, 2004). In uno studio preliminare , furono condotte interviste semi-strutturate  con un piccolo gruppo di studenti dodicenni al secondo anno di studio della lingua straniera in scuole di Londra (Harris, 2004). Questi studenti sono stati esposti all’insegnamento delle strategie di apprendimento durante le loro lezioni di inglese e quindi è stato chiesto loro di dare giudizi su 16 diverse strategie e in particolare se quelle strategie erano utili solo per studiare l’inglese, solo per l’apprendimento della lingua straniera,per imparare qualsiasiasi lingua o addirittura inutili. Si sono notate differenze fra gli studenti che raggiungevano buoni risultati e quelli che non li ottenevano, nel senso che i più esperti usavano più strategie metacognitive e stavano trasferendo transfer di strategie dalle lezioni di inglese a quelle di lingua straniera, mentre gli studenti meno esperti avevano meno probabilità di usare strategie metacognitive  o effettuare transfer dall’inglese. Si sta continuando questo lavoro su larga scala nel 2004-2005.
  

2.8 Modelli per l’insegnamento delle strategie di apprendimento linguistico

 

Sono stati modelli per l’insegnamento delle strategie di apprendimento in contesti  L1 e L2(si vedano, per esempio, Chamot et al., 1999; Cohen, 1998; Graham & Harris, 2003; Grenfell & Harris, 1999; Harris, 2003; O’ Malley & Chamot, 1990; Oxford, 1990; Pressley, El-Dinary, Gaskins, Schuder, Bergman, Almasi & Brown, 1992). Questi modelli di insegnamento hanno molti elementi in comune. Tutti concordano sull’importanza di sviluppare la comprensione metacognitive del valore delle strategie di apprendimento e suggeriscono che questo e reso più agevole dalla dalla dimostrazione dell’insegnante e dai suoi modelli. Tutti concordano sull’importanza di fornire opportunità molteplici di pratica delle strategie cosicché gli studenti  le possano usare autonomamente. Tutti suggeriscono che gli studenti dovrebbero poter valutare quanto positivamente ha funzionato una strategia, scegliere le strategie per un compito e attivamente trasferire le strategie a compiti nuovi. La tabella n. 1 compara tre modelli correnti di insegnamento delle strategie per l’apprendimento linguistico instruction (Chamot, 2005; Chamot et al., 1999; Cohen, 1998; Grenfell & Harris, 1999).

Tutti i tre modelli iniziano identificando le strategie di apprendimento corrente degli studenti attraverso attività come la compilazione di un questionario, impegnandoli in discussioni relativea compiti con cui hanno familiarità, e riflettendo sulle strategie utilizzate immediatamente dopo aver svolto un compito. Questi modelli suggeriscono che l’insegnante dovrebbe fornire un modello della nuova strategia , rendendo così esplicito l’insegnamento. Il Modello CALLA (Chamot, 2005; Chamot et al., 1999) è ricorsivo piuttosto che lineare cosicché gli insegnanti hanno sempre la possibilità di poter rivisitare fasi precedenti di insegnamento laddove necessarie(Chamot, 2005). Il Modello Grenfell e Harris (1999), dall’altro lato fa in modo che gli studenti lavorino attraverso un ciclo di sei gradini(step) e poi inizino un nuovo ciclo. Il modello Cohen (1998) fa sì che l’insegnante interpreti una serie di ruoli al fine di sostenere gli studenti nell’apprendimento delle strategie appropriate allo stile di apprendimento personale. Il Modello Grenfell e Harris fornisce una familiarizzazione iniziale con le nuove strategie,poi fa in modo che gli studenti effettuino pianificazioni personali per migliorare il loro apprendimento,, laddove il modello CALLA costruisce una fase di autovalutazione affinché gli studenti riflettano sul loro uso delle strategie prima ditrasferire le strategie a compiti nuovi.

 Riassumendo, i modelli attuali di insegnamento delle strategie di apprendimento linguistico sono solidamente basati sullo sviluppo della conoscenza da parte degli studenti dei loro modi di pensare e dei loro processi strategici, incoraggiandoli all’uso delle strategie che miglioreranno il loro apprendimento linguistico e le loro competenze.

* Modello SSBI

(Cohen, 1998)

 

Modello CALLA

(Chamot, 2005;

Chamot et al., 1999)

 

Modello

Grenfell & Harris

 (1999)

L’insegnante diagnosta:

aiuta gli studenti ad identificare le loro strategie attuali e i loro stili di apprendimento.

.

Preparazione:

l’insegnante  identifica le loro strategie attuali in compiti a loro familiari

Innalzamento della consapevolezza:

gli studenti completano un compito  e quindi identificano le strategie usate

Insegnante come studente di lingua

condivide le esperienze di apprendimento individuale e i processi di pensiero individuale

 

Presentazione:

l’insegnante fornisce modelli, nomi, spiega nuove strategie; chiede agli studenti se e come le hanno usate.

Fornitore di modelli:

l’insegnante fornisce modelli, discute I valori delle nuove strategie, compila una lista di riferimento di strategie per usi futuri

 

Insegnante come allenatore che apprende:

allena gli studenti all’uso delle strategie

Pratica:

Gli studenti esercitano nuove strategie: nella pratica delle strategie che segue l’insegnante affievolisce I richiami per incoraggiare l’uso autonomo delle strategie.

 

Pratica generale:

Gli studenti esercitano le nuove strategie  con compiti diversi

Insegnante  coordinatore:

ha la supervisione della pianificazione dello studi o degli studenti ed effettua il monitoraggio delle difficoltà

 

Auto-valutazione:

gli studenti valutano l’uso personale delle strategie immediatamente dopo averle praticate.

 

Pianificazione dell’azione:

gli studenti fissano obiettivi e scelgono le strategie per raggiungerli.

 

L’insegnante come allenatore:

Fornisce consulenza sui progressi

Espansione:

gli studenti trasferiscono le strategie a compiti nuovi , integrano le strategie  in nuovi compiti, sviluppano un repertorio di strategie preferite.

Pratica focalizzata:

gli studenti portano a termine un piano d’azione utilizzando strategie selezionate; l’insegnante sfuma le sollecitazioni affinché gli studenti utilizzino le strategie autonomamente.

*Insegnamento basato sugli stili e le strategie

   **Approccio all’apprendimento delle lingue di tipo accademico cognitivo

  

   Tavola 1: Modeli for l’insegnameto delle strategie di apprendimento (Adattato  da  Harris, 2003)

 

3        Conclusioni

 

 

Questo studio ha esaminato 8 problematiche collegate all’insegnamento e alla ricerca sulle  strategie di apprendimento linguistico: l’identificazione delle strategie di apprendimento linguistico, la terminologia e la classificazione delle strategie di apprendimento linguistico, le strategie di apprendimento linguistico e le caratteristiche degli apprendenti, l’influenza della cultura e del contesto, l’insegnamento delle strategie esplicito o integrato, la lingua di insegnamento, il trasferimento delle strategie a nuovi compiti e modelli di insegnamento delle strategie di apprendimento linguistico.

 

Il primo problema ha coinvolto la metodologia della ricerca per l’identificazione delle strategie di apprendimento linguistico che gli studenti usano da soli nonché le strategie da loro usate  ( o che non vengono utilizzate) dopo il loro insegnamento. Vari tipi di rapporto resi personalmente sono stati descritti e criticati. Dal momento che qualsiasi tipo di rapporto personale è soggetto alle limitazioni derivanti dall’individualità del rapporto, sarebbe consigliabile utilizzare due o tre diversi tipi in qualsiasi studio di ricerca cosicché tale triangolazione possa aiutare a stabilire validità e affidabilità. Per esempio,una combinazione di interviste a livello di  focus-group , questionari e pensiero ad alta voce,potrebbe fornire sia informazioni di tipo generale su uno specifico gruppo di studenti e analisi approfondite dell’elaborazione individuale in corso degli studenti.

 

Il secondo problema è riferito a al nome e alla classificazione delle strategie di apprendimento linguistico. La maggior parte dei sistemi di classificazione delle strategie di apprendimento sono stati sviluppati con finalità di ricerca. I nomi e  le classificazioni delle strategie di apprendimento per scopi didattici dovrebbero essere organizzati in modo tale da essere facili da capire e insegnare. Veramente gli insegnanti dovrebbero avere una certa libertà di rinominare le strategie cosicché esse possano essere maggiormente comprensibili agli studenti; molti insegnanti assegnano nomi bersaglio alle strategie di apprendimento insegnate (per quanto attiene alle liste delle strategie di apprendimento riferirsi a  http://www.nclrc.org/). Naturalmente sarebbe auspicabile cercare pertinenza tra i diversi sistemi di classificazione delle strategie di apprendimento linguistico, perché altrimenti sia insegnanti che ricercatori possono essere loro stessi confusi dai sistemi in competizione. Un approccio potrebbe essere quello di semplificare la classificazione  in strategie metacognitive (incluse in tutti i sistemi di classificazione) e le strategie basate su compiti di apprendimento. Queste strategie basate sul compito varierebbero a seconda degli obiettivi degli studenti e dell’insegnamento.

 

Il terzo problema discusso è stata la relazione fra strategie di apprendimento e le caratteristiche di genere dell’apprendente e il livello di competenza linguistica. L’influenza di genere sull’uso delle strategie di apprendimento  non è giunta a conclusioni, laddove la ricerca sul diverso uso delle strategie determinata dal livello di competenza è risultata di gran lunga più chiara. Cercare di raffinare la nostra comprensione delle strategie di apprendimento linguistico per lo più utile agli studenti a diversi gradi di competenza sembra una condotta molto più utile nella ricerca applicata di quanto non lo sia il focalizzare la nostra attenzione sul genere, dal momento che gli insegnanti hanno sia studenti uomini che donne in classe e devono pertanto indirizzare l’insegnamento delle strategie di apprendimento linguistico  a entrambi i generi.

 

L’influenza di cultura e contesto sulle delle strategie di apprendimento linguistico è stata anch’essa oggetto di esame. E’ stato sostenuto che le richieste del compito che sono determinate da cultura e contesto, prescrivono essenzialmente quali strategie di apprendimento saranno le più efficaci. Questa affermazione andrebbe esaminata in modo empirico, ma entro un tempo relativamente breve , gli insegnanti di lingua dovrebbero aiutare i loro studenti ad utilizzare le strategie di apprendimento che meglio sembrano aiutare i loro studenti all’uso delle strategie che meglio si presteranno a realizzare gli obiettivi didattici.

 

Il quinto problema si è occupato dell’insegnamento delle strategie di apprendimento linguistico  e del curriculum. I ricercatori concordano nell’affermare che l’insegnamento delle strategie dovrebbe essere esplicito, cioè che l’insegnante dovrebbe informare gli studenti sul valore e l’applicabilità delle strategie. Dal punti di vista del curriculum alcuni ricercatori credono che le strategie di apprendimento linguistico   dovrebbero essere insegnate in un corso separato ( o parte di un corso), mentre la maggior parte di essi raccomanda che esse  siano integrate nel regolare corso di lingua. La ricerca comparativa su queste due aree manca per ciò che riguarda l’apprendimento di una seconda lingua.

 

La prossima problematica si è occupata della lingua di insegnamento. Esiste poca ricerca a sostegno dell’insegnamento delle strategie di apprendimento linguistico nella lingua madre , la lingua straniera, o una mescolanza delle due. In generale gli studi relativi agli studenti di lingua principianti hanno riportato  l’uso della L1 per spiegare e discutere le strategie dell’apprendimento, mentre invece gli insegnanti con studenti dalle competenze intermedie ottengono maggiori successi insegnando le strategie dell’apprendimento linguistico in lingua straniera.

 

Il settimo problema discusso si è occupato del trasferimento delle strategie a nuovi compiti. La ricerca in contesti di prima lingua ha mostrato che il trasferimento delle strategie è spesso difficoltoso, ma che l’insegnamento esplicito e lo sviluppo di consapevolezza metacognitive promuove il trasferimento delle strategie. C’è un quantità limitata di ricerca nell’ambito del trasferimento delle strategie nell’apprendimento della seconda lingua straniera , ma un ulteriore lavoro in quest’area promette di fornire indizi che possono aiutare gli insegnanti a insegnare il transfer. (si veda  Harris, 2004).

 

Per concludere, modelli di insegnamento recente per insegnare le strategie di apprendimento linguistico sono state comparate e si è visto che essi hanno molte caratteristiche in comune. La ricerca sull’ insegnamento delle strategie nell’apprendimento della lingua straniera è costretta a costruirsi sul numero relativamente basso di studi in quest’area e determinare, se possibile, il modello e il tipo di insegnamento che è più efficace nell’aiutare gli studenti di lingua a migliorare le loro competenze e i loro successi.

 

In conclusion, this paper has examined a number of issues in language learning strategies research and practice that are important in helping students become more successful language learners. While we have learned much about the usefulness of including language learning strategy instruction in second and foreign language education, much still remains to be investigated.

In conclusione il presente studio ha esaminato un numero di problematiche e pratiche relative alla ricerca sulle strategie di apprendimento della lingua straniera che sono importanti per sostenere gli studenti a diventare migliori apprendenti in lingua straniera. Mentre si è imparato molto sull’utilità di includere l’insegnamento delle strategie di apprendimento della seconda lingua e di quella straniera, molto rimane ancora da indagare.
 

Referimenti

 

Afflerbach, P. (2000). Verbal reports and protocol analysis. In M. L. Kamil, P. B. Mosenthal, P. D. Pearson, & R. Barr (Eds.), Handbook of reading research, volume III (pp. 163-179). Mahwah, NJ: Lawrence Erlbaum.

Anderson, N.J. (2002). The role of metacognition in second language teaching and learning. ERIC Digest, April 2002, 3-4.

Anderson, N. J. (in press). L2 learning strategies. In E. Hinkel (Ed.), Handbook of Research in Second Language Teaching and Learning. Mahwah, NJ: Lawrence Erlbaum.

Bedell, D.A., & Oxford, R.L. (1996). Cross-cultural comparisons of language learning strategies in the People’s Republic of China and other countries. In R. L. Oxford (Ed.), Language learning strategies around the world: Cross-cultural perspectives (pp. 47-60). Honolulu, HI: University of Hawaii Press.

Belmont, J.M., Butterfield, E.C., & Ferretti, R.P. (1982). To secure transfer of training: Instruct self-management skills. In D.C. Detterman & R.J. Sternberg (Eds.), How and how much can intelligence be in-creased? (pp. 147-154). Norwood, NJ: Ablex.

Bruen, J. (2001). Strategies for success: Profiling the effective learner of German. Foreign Language Annals, 34(3), 216-225.

Carson, J.G., & Longhini, A. (2002). Focusing on learning styles and strategies: A diary study in an immersion setting. Language Learning (52)2, 401-438.

Chamot, A.U. (1999). How children in language immersion programs use learning strategies. In M.A. Kassen (Ed.), Language learners of tomorrow: Process and Promise! (pp. 29-59). Lincolnwood, IL: National Textbook Company.

Chamot, A.U. (2001). The role of learning strategies in second language acquisition. In M.P. Breen (Ed.), Learner contributions to language learning: New directions in research (pp. 25-43). Harlow, England: Longman.

Chamot, A.U. (2005). The Cognitive Academic Language Learning Approach (CALLA): An update. In P.A. Richard-Amato & M.A. Snow (Eds.), Academic success for English language learners: Strategies for K-12 mainstream teachers (pp. 87-101). White Plains, NY: Longman.

Chamot, A.U., & El-Dinary, P.B. (1999). Children's learning strategies in immersion classrooms. The Modern Language Journal, 83(3), 319-341.

Chamot, A.U., & Keatley, C.W. (2003, April). Learning strategies of adolescent low-literacy Hispanic ESL students. Paper presented at the 2003 Annual Meeting of the American Educational Research Association, Chicago, IL.

Chamot, A.U., & Keatley, C.W. (2004, April). Learning strategies of students of less commonly taught languages. Paper presented at the 2004 Annual Meeting of the American Educational Research Association, San Diego, CA.

Chamot, A.U., & O' Malley, J.M. (1994). The CALLA handbook: Implementing the Cognitive Academic Language Learning Approach. White Plains, NY: Addison Wesley Longman.

Chamot, A.U., Barnhardt, S., El-Dinary, P.B., & Robbins, J. (1999). The learning strategies handbook. White Plains, NY: Addison Wesley Longman.

Chamot, A.U., Keatley, C., Barnhardt, S., El-Dinary, P.B., Nagano, K., & Newman, C. (1996). Learning strategies in elementary language immersion programs. Final report submitted to Center for International Education, U.S. Department of Education. Available from ERIC Clearinghouse on Languages and Linguistics.

Cohen, A.D. (1998). Strategies in learning and using a second language. London: Longman.

Cohen, A.D., Weaver, S., & Li, T-Y. (1998). The impact of strategies-based instruction on speaking a foreign language. In A.D. Cohen, Strategies in learning and using a second language (pp. 107-156). London: Longman.

Cummins, J. (2000). Language, power, and pedagogy: Bilingual children in the crossfire. Clevedon, Eng-land: Multilingual Matters.

Cunningham Florez, M. (2000). The plot thickens: Beginning level English language learners as strategists (Practitioner Research Briefs, 1999-2000 Report Series). Charlottesville, VA: Virginia Adult Education Research Network. (ERIC Document Reproduction Service ED 444 391; FL 801 393)

El-Dib, M.A.B. (2004). Language learning strategies in Kuwait: Links to gender, language level, and culture in a hybrid context. Foreign Language Annals, 37, 85-95.

Ellis, G., & Sinclair, B. (1989). Learning to learn English: A course in learner training. Teacher’s book. Cambridge, England: Cambridge University Press.

Fan, M.Y. (2003). Frequency of use, perceived usefulness, and actual usefulness of second language vocabulary strategies: A study of Hong Kong learners. Modern Language Journal, 87, 222-241.

Graham, S., & Harris, K.R. (2000). The role of self-regulation and transcription skills in writing and writing development. Educational Psychologist, 35, 3-12.

Graham, S., & Harris, K.R. (2003). Students with learning disabilities and the process of writing: A meta-analysis of SRSD studies. In L. Swanson, K.R. Harris, & S.Graham (Eds.), Handbook of research on learning disabilities (pp. 323-344). New York: Guildford.

Green, J.M., & Oxford, R. (1995). A closer look at learning strategies, L2 proficiency, and gender. TESOL Quarterly, 29(2), 261-297.

Grenfell, M., & Harris, V. (1999). Modern languages and learning strategies: In theory and practice. London: Routledge.

Gu, P.Y. (1996). Robin Hood in SLA: What has the learning strategy researcher taught us? Asian Journal of English Language Teaching, 6, 1-29.

Harris, V. (2003). Adapting classroom-based strategy instruction to a distance learning context. TESL-EJ, 7(2). Retrieved from http://www-writing.berkeley.edu/TESL-EJ/ej26/a1.html

Harris, V. (2004). Cross-linguistic transfer of language learning strategies: Preliminary findings. Unpublished manuscript.

Hsiao, T-Y., & Oxford, R.L. (2002). Comparing theories of language learning strategies: A confirmatory factor analysis. Modern Language Journal, 86(3), 368-383.

Kaylani, C. (1996). The influence of gender and motivation on EFL learning strategy use in Jordan. In R.L. Oxford (Ed.), Language learning strategies around the world: Cross-cultural perspectives (pp.75-88). Honolulu, HI: University of Hawaii Press.

Keatley, C., Chamot, A.U., Spokane, A., & Greenstreet, S. (2004). Learning strategies of students of Arabic. The Language Resource, 8(4). Retrieved from http://www.nclrc.org/%20nectfl04ls.pdf

Khaldieh, S.A. (2000). Learning strategies and writing processes of proficient vs. less-proficient learners of Arabic. Foreign Language Annals, 33(5), 522-533.

Kojic-Sabo, I., & Lightbown, P.M. (1999). Students’ approaches to vocabulary learning and their relationship to success. Modern Language Journal, 83(2), 176-192.

National Capital Language Resource Center (2000a). High school foreign language students’ perceptions of language learning strategies use and self-efficacy. Unpublished research report. (ERIC Document Reproduction Service ED 445 517; FL 026 388)

National Capital Language Resource Center (2000b). Elementary immersion students’ perceptions of language learning strategies use and self-efficacy. Unpublished research report. (ERIC Document Reproduction Service ED 445 521; FL 026 392)

National Capital Language Resource Center (2004a). Elementary immersion learning strategies resource guide (2nd ed.). Washington, DC: National Capital Language Resource Center.

National Capital Language Resource Center (2004b). The secondary education learning strategies resource guide. Washington, DC: National Capital Language Resource Center.

National Capital Language Resource Center (in press). The post-secondary education learning strategies resource guide. Washington, DC: National Capital Language Resource Center.

National Reading Panel (2000). Report of the National Reading Panel: Teaching children to read. Retrieved from http:/www.nichd.nih.gov/publications/nrp/small book.htm.

Nunan, D. (1997). Does learner strategy training make a difference? Lenguas Modernas, 24, 123-142.

Nyikos, M., & Oxford, R.L. (1993). A factor analytic study of language learning strategy use: Interpretations from information-processing theory and social psychology. Modern Language Journal, 7, 11-22.

O' Malley, J.M., & Chamot, A.U. (1990). Learning strategies in second language acquisition. Cambridge, England: Cambridge University Press.

Olivares-Cuhat, G. (2002). Learning strategies and achievement in the Spanish writing classroom: A case study. Foreign Language Annals, 35(5), 561-570.

O'Malley, J.M., Chamot, A.U., & Küpper, L. (1989). Listening comprehension strategies in second language acquisition. Applied Linguistics, 10(4), 418-437.

Oxford, R.L. (1990). Language learning strategies: What every teacher should know. New York: Newbury House.

Oxford, R.L., & Burry-Stock, J.A. (1995). Assessing the use of language learning strategies worldwide with the ESL/EFL version of the Strategy Inventory for Language Learning. System, 23(2), 153-175.

Oxford, R.L., & Leaver, B.L. (1996). A synthesis of strategy instruction for language learners. In R.L. Oxford (Ed.), Language learning strategies around the world: Cross-cultural perspectives (pp. 227-246). Honolulu, HI: University of Hawaii Press.

Oxford, R.L., Park-Oh, Y., Ito, S., & Sumrall, M. (1993). Japanese by satellite: Effects of motivation, language learning styles and strategies, gender, course level, and previous language learning experiences on Japanese language achievement. Foreign Language Annals, 26, 359-371.

Oxford, R., Cho, Y., Leung, S., & Kim, H-J. (2004). Effect of the presence and difficulty of task on strategy use: An exploratory study. International Review of Applied Linguistics, 42, 1-47.

Ozeki, N. (2000). Listening strategy instruction for female EFL college students in Japan. Tokyo: Macmillan Language House.

Peterson, S.S. (2000). Pronunciation learning strategies: A first look. Unpublished research report. (ERIC Document Reproduction Service ED 450 599; FL 026 618)

Pressley, M. (2000). What should comprehension instruction be the instruction of? In M. L. Kamil, P. B. Mosenthal, P. D. Pearson, & R. Barr (Eds.), Handbook of reading research: Volume III (pp. 545-561). Mahwah, NJ: Lawrence Erlbaum.

Pressley, M., El-Dinary, P.B., Gaskins, I., Schuder, T., Bergman, J.L., Almasi, J., & Brown, R. (1992). Be-yond direct explanation: Transactional instruction of reading comprehension strategies. Elementary School Journal, 92(5), 513-555.

Robbins, J. (1996). Between “Hello” and “See you Later”: Development of strategies for interpersonal communication in English by Japanese EFL students. Published Ph.D. Dissertation. Ann Arbor: University of Michigan (University Microfilms, International. UMI number: 9634593).

Rubin, J. (1975). What the “good language learner” can teach us. TESOL Quarterly, 9, 41-51.

Rubin, J. (1981). Study of cognitive processes in second language learning. Applied Linguistics, 11, 117-131.

Rubin, J. (2001). Language learner self-management. Journal of Asian Pacific Communication, 11(1), 25-37.

Rubin, J. (2003). Diary writing as a process: Simple, useful, powerful. Guidelines, 25(2), 10-14.

Rubin, J., & Thompson, I. (1994). How to be a more successful language learner (2nd ed.). Boston, MA: Heinle & Heinle.

Rybicki, A. (2002). Developing effective study skills while studying a foreign language. Master of Arts Action Research Project, Saint Xavier University and SkyLight Professional Development Field-Based Master’s Program. (ERIC Document Reproduction Service ED 466 628; FL 027 367)

Shen, H-J. (2003) The role of explicit instruction in ESL/EFL reading. Foreign Language Annals, 36(3), 424-433.

Stern, H.H. (1975). What can we learn from the good language learner? Canadian Modern Language Review, 31, 304-318.

Thompson, I., & Rubin, J. (1996). Can strategy instruction improve listening comprehension? Foreign Language Annals, 29(3), 331-342.

Vance, S.J. (1999). Language learning strategies: Is there a best way to teach them? Unpublished manuscript. (ERIC Document Reproduction Service ED 438-716; FL 026-146)

Vandergrift, L. (1997). The comprehension strategies of second language (French) Listeners: A descriptive study. Foreign Language Annals, 30(3), 387-409.

Vandergrift, L. (2002). It was nice to see that our predictions were right: Developing metacognition in L2 listening comprehension. The Canadian Modern Language Review, 58, 555-575.

Weaver, S.J., & Cohen, A.D. (1997). Strategies-based instruction: A teacher-training manual. Minneapolis, MN: Center for Advanced Research on Language Acquisition, University of Minnesota.

Weinstein, C.E., & Mayer, R.E. (1986). The teaching of learning strategies. In M.C. Wittrock (Ed.), Hand-book of research on teaching, 3rd edition (pp. 315-327). New York: Macmillan.

Wenden, A.L. (1991). Learner strategies for learner autonomy. London: Prentice-Hall International.

Wenden, A.L. (2002). Learner development in language learning. Applied Linguistics, 23(1), 32-55.

Wharton, G. (2000). Language learning strategy use of bilingual foreign language learners in Singapore. Language Learning, 50(2), 203-244.