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Cancellieri Lorenzo's translation of the monologue
[author: Lorenzo Cancellieri - postdate: 2008-01-06]

Text: Molly Bloom's monologue (J. Joyce, Ulysses)

Task: Translation of the final monologue

OBJECTIVES
Cultural: Experimenting reading a piece of stream of consciousness

Intertextual: finding connections between Odyssey and Ulysses

Linguistic: exercise translation abilities

 

[...]come per quelli che dicono che non c'è dio non darei un'unghia delle mie due dita per tutto il loro sapere perchè non vanno e creano qualcosa spesso ho chiesto a lui se gli atei o come diavolo si chiamano vanno e si lavano di dosso le ragnatele prima che vadano invenendo contro il prete e muoiano e perchè dal momento che sono preocupati per l'inferno in aggiunta alla loro cattiva coscienza ah sì conosco bene quelli che si dicono la prima persona esistita nell'universo prima che ci fosse qualcuno che l'ha creato uno che ah che loro non conoscono nemeno come me quindi eccoti qua potrebbero anche cercare di impedire al sole di sorgere domani il solo splende per te lui disse il giorno che ci prendevamo in giro tra i rododendri di Howt Head sopra la giacca di lana grigia e il suo cappelloa cannuccia avevo lui che mi proponeva sì all'inizio gli avevo dato un pezzetto di torta di semi dalla mia bocca ed era un'anno bisestile come questo sì sedici anni fa mio Dio dopo quel lungo bacio stavo per perdere il respiro sì disse che ero come un fiore di montagna sì quindi siamo tutti fiori i corpi di donna sì questa fu una cosa giusta che dise nella sua vita e il sole splende per te oggi sì questo fu il motivo per cui mi piacque perchè seppi che aveva capito o sentiva cos'è una donna e sapevo che avrei sempre potuto fargli fare ciò che avrei voluto e gli diedi tutto il piacere che potevo guidandolo sopra finchè mi chiese di dire sì e io non risposi prima di aver guardato fuori oltre al mare e al cielo pensando a quante cose non sapeva di Mulvey e di Mr. Stanhope e Hester e il padre e il vecchio capitano groves e i pirati che giocano a piattello e dissi la cavallina la chiamarono sul molo e la sentinella davanti alla casa dei governatori con la cosa attorno al suo bianco elmo povero diavolo mezzo arrostito e le ragazze spagnole che ridono nei loro scialli e nelle loro alte acconciature e le aste alla mattina i greci gli Ebrei e gli Arabi e il diavolo sa chi altri da tutte le parti d'Europa e da Duke street e dal mercato di polli tutti annoiandosi fuori da Larby Sharons e le povere scimmie che cadono mezze addormentate e i vaghi membri nei loro mantelli addormentati nell'ombra sui gradini e le grandi ruote dei carri trainati dai tori e il vecchio castello vecchio di milioni di anni e quegli amichevoli turchi tutti in bianco e turbanti come fossero re che ti chiedono di sederti nei loro piccoli spazi di negozi e Ronda con el vecchie finiestre delle taverne lanciando occhiate alla cornice per il suo amore perchè baci il ferro e le botteghe di vino mezze aperte la notte e le nacchere e la notte che abbiamo perso la barca ad Algeciras il guardiano che andava su sereno con la sua pila e O quel brutto torrente tortuoso e profondo O il mare il mare scarlatto certe volte come il fuoco e i gloriosi tramnti e gli e gli alberi di fichi nei giardini di Alameda sì e tutte le strane piccole strade  e le case rosa e blu e gialle e i roseti e i gelsomini e i geranei e i cactus e Gibilterra come una ragazza dove  io ero un fiore della montagna sì quando misi la rosa nei miei capelli come usano fare le ragazze andalusiane o potrei io indossare degli occhi rossi e come lui mi baciò sotto il muro dei Turchi e pensai bene come bene lui o un'altro era indifferente e gli chiesi con i miei occhi di chiedere ancora sì e dopo mi chiese se io volessi sì dire sì mio fiore di montagna e subito gli misi le mie braccia attorno sì e lo guidai in basso sopra di me così che potesse sentire tutto il profumo dei miei seni sì e il suo cuore sembrò impazzire e sì dissi sì lo voglio sì.