Read entry

2012-01-13 08:21:22
PSOF
by teacher

Con riferimento all’esperienza di PSOF realizzata, posta un  commento sul tuo vissuto personale.

Focalizza  l’attenzione su

  • il livello  emozionale 
  • l’utilità ai fini dell’orientamento per una futura scelta di studio universitario 
  • utilità lavoro individuale e di gruppo per comprendere le caratteristiche della  disciplina
  • interesse suscitato
  • congruenza o meno con le tue eventuali aspettative
  • valenza orientante dell’esperienza
  • 2012-03-20 00:00:00
    by AFurlan
    All'inizio non avevo nessuna idea di cosa potesse essere l'attività di problem solving di cui ci aveva parlato l'insegnante. Quando ci è stato detto che avremmo dovuto revisionare in gruppo una "vecchia" analisi di un nostro compagno di classe, ero curioso di sapere se il lavoro in gruppo avrebbe portato a una revisione migliore rispetto a quella scritta da soli. Mi sono reso conto che il lavoro "in squadra" è importante e soprattutto aiuta a mettere in discussione il proprio punto di vista, aprendolo alle osservazioni e alle critiche altrui, per realizzare infine un prodotto migliore. Sarei pertanto contento se l'attività fosse riproposta in futuro, a noi o ad altre classi. Riguardo la valenza orientante dell'esperienza, credo che l'attività di PSOF mi abbia aiutato a capire cosa significa lavorare assieme per un progetto comune. Non è nelle mie intenzioni iscrivermi a Lingue o a una facoltà legata alle lingue, ma credo comunque che questa attività mi abbia fatto capire che un'analisi può sempre essere migliorata e come sia possibile fare ciò (in fondo, anche se parlo già dell'università, c'è ancora metà della quarta e tutta la quinta da fare al liceo, e quindi ci saranno molte altre analisi da scrivere in un prossimo futuro!)
  • 2012-03-20 00:00:00
    by MGiavedoni
    Premetto che questo famigerato “problem solving”, prima del fatidico giorno, aveva lasciato numerose perplessità e interrogativi nella mia mente. Tutto è stato però chiarito quando la prof ha esposto le nostre “consegne”. Devo dire che non mi aspettavo un lavoro di gruppo basato sul “redrafting”, in quanto i termini “problem” e “solving” evocavano nella mia mente di tutto tranne questo. L’attività comunque, a mio parere è stata particolarmente fruttifera, poiché lavorare in gruppo, ci aiuta a conoscere meglio gli altri e persino noi stessi. Quando ho saputo che il lavoro analizzato era di Piero, sono rimasto abbastanza stupito (anche perché l’analisi letta non era “proprio di mio gradimento”, Piero non scannarmi), tuttavia penso che il mio giudizio non sia stato influenzato da questo fattore. A parte questo, l’attività mi è piaciuta particolarmente e mi ha fatto riflettere, e forse mi aiuterà anche nella scelta degli studi universitari. Sinceramente penso che non sceglierò studi di lingue, tuttavia continuo a ritenere che la conoscenza dell’inglese sia indispensabile oggigiorno e questa attività ha affermato nuovamente la mia convinzione. La mia scelta universitaria ricadrà forse sulla psicologia, che ogni lezione la prof ci fa apprezzare nelle tragedie di Shakespeare.
  • 2012-03-20 00:00:00
    by FChiesa
    Quando venerdì 16 marzo siamo andati in aula informatica per fare questo progetto chiamato “Problem solving”, non sapevo con certezza che cosa avremmo dovuto fare anche se avevo pensato ad un lavoro riguardante l’analisi di testi in quanto è quello che facciamo dall’inizio di quest’anno e anche lo scorso. Questo tipo di progetto è stato molto interessante per diversi motivi: innanzitutto è stato un metodo diverso di lavorare a contatto con analisi testuali in quanto lo abbiamo fatto non singolarmente o con la professoressa ma a gruppi, il che aiuta molto sotto diversi punti di vista (es: condividere delle idee, confrontarsi…). Un altro aspetto interessante è che si pensa sempre di aver fatto un buon lavoro quando invece anche un lavoro ottimo ha bisogno di essere rivisto e riaggiustato in alcuni punti. Per quanto riguarda l’università che sceglierò, questo lavoro non mi ha aiutato molto in questa difficile scelta, anche se è stato ribadito il fatto che questa scelta non va fatta in modo approssimativo, ma in modo attento così come dovrebbero essere fatti questi tipi di lavori.
  • 2012-03-20 00:00:00
    by RBarzellato
    Quando la professoressa ci ha informato che avremmo partecipato a un progetto chiamato "problem solving" senza anticiparci di cosa si trattasse non ero molto entusiasta poichè mi erano venute in mente le idee più strane e complicate: problemi in diversi ambiti a cui dovevamo fornire una soluzione. Quando ho letto la consegna e ho capito di cosa si trattava mi sono un po' tranquillizzata (non che correggere un'analisi sia semplice ma rispetto alle mie aspettative lo sembrava!). A mio parere l'attività è stata organizzata bene: la prima parte, quella individuale, permetteva a ognuno di noi di mettersi alla prova, la seconda parte invece, quella in gruppo, permetteva di confrontarsi. Se fosse stata un'attività di gruppo fin dall'inizio forse molte riflessioni sul cosa e sul come cambiare determinate parti dell'analisi non sarebbero emerse. Questa attività mi ha permesso di autovalutarmi sia per quanto riguarda l'apprendimento della lingua inglese sia l'analizzare un testo. Sarebbe interessante affrontare la stessa attività nelle altre discipline Per quanto riguarda l'utilità, oltre ad essere un ottimo esempio di confronto con gli altri (è sempre importante ascoltare e discutere su diversi punti di vista) e di miglioramento (dal lavoro di gruppo ho imparato nuovi modi di esprimermi) è stato anche utile per quanto riguarda l'orientamento. Per fare qualsiasi cosa c'è bisogno di riflettere, ma soprattutto per scegliere. Quindi nella scelta dell'università (anche se ho già le idee quasi chiare) dovrò "analizzare" tutti gli ambiti (c'è interesse in quello che voglio fare?perchè vorrei fare quella facoltà?...) e magari, confrontare la mia scelta o chiedere pareri, a diverse persone!
  • 2012-03-20 00:00:00
    by ANoacco
    Appena l’insegnante ci ha comunicato che avremmo svolto un’attività di problem solving, ho provato grande curiosità. Infatti l’idea di mettermi alla prova attraverso la risoluzione di problemi proposti dall’insegnante, mi è subito piaciuta. Inoltre la curiosità fu incrementata dal fatto che la docente non ha voluto anticiparci nulla sulle modalità di svolgimento del test. Tuttavia, io avevo subito ipotizzato che la prova riguardasse l’analisi del testo. Molte infatti sono state le sollecitazioni mosse dall’insegnante fin dall’inizio dell’anno scolastico riguardo la perfezione delle nostre modalità di analisi. Si pensi in questo senso al compito svolto di “drafting and redrafting”. Oltre a ciò, ho trovato questa iniziativa veramente significativa all’interno del contesto di orientamento per il “dopo liceo”. La capacità di “risolvere problemi” (problem solving) sarà sicuramente una delle capacità chiave richieste nel nostro futuro. Questa infatti sarà, a mio avviso, uno degli elementi fondamentali in grado di distinguere un individuo dalla massa. L’esperienza quindi, mi ha consentito di cogliere l’atteggiamento giusto con cui porsi innanzi ad una scelta così determinante e significativa come la scelta dell’università. Il senso di curiosità che si prova di fronte ad una disciplina piuttosto che ad un’altra è, dal mio punto di vista, uno dei sensori principali con cui optare per una facoltà. Per concludere, ritengo che questa esperienza sia stata oltre che mera analisi testuale, una simulazione di ciò che saremmo chiamati a fare in futuro, sia nell'ambito univerisitario che lavorativo.
  • 2012-03-20 00:00:00
    by SCisilino
    Quando la professoressa ci ha comunicato che avremmo svolto l'attività di "problem solving" non avevo la minima idea di cosa avrei dovuto fare. Quando ci è stato detto che avremmo dovuto correggere, in gruppi, l'analisi di un nostro compagno sono rimasto un po perplesso ma dopo un po di tempo l'attività è risultata interessante, soprattutto il confrontarsi con i miei compagni di gruppo da cui ho potuto imparare molto. Molto probabilmente non sceglierò di studiare lingue all'università, ma l'inglese rimane sempre una materia fondamentale per ogni facoltà.
  • 2012-03-20 00:00:00
    by SSoranzo
    Devo ammettere che quando la prof. ci aveva detto che avremmo fatto un'attività di problem solving non avevo idea di cosa si trattasse. Dopo essermi informato sulla rete non riuscivo a trovare una connessione possibile tra l'inglese e il problem solving, invece... Sinceramente mi ha condizionato un po' il sapere che l'analisi che dovevamo migliorare era quella di Piero. Probabilmente non sapere chi l'aveva fatta o avere un'analisi esterna alla classe emotivamente sarebbe stato meglio, ma per quanto riguarda il lavoro svolto non è stato influenzato da questo. Probabilmente non sceglierò lingue all'università, ma ritengo che per la facoltà che mi piacerebbe scegliere (Grafica) sia un lavoro utilissimo e necessario.
  • 2012-03-20 00:00:00
    by PCavallari
    scusateee! non volevo farvi sgobbare tanto, credetemi. A parte gli scherzi penso di aver avuto fortuna a poter correggere assieme ad altri miei compagni un mio vecchio lavoro. Non si smette mai di migliorare. Mi sono reso conto che studiare con qualcun'altro può rivelarsi molto utile e proficuo a livello di miglioramento delle proprie capacità: lo terrò ben presente per il mio prossimo futuro. Parlando di orientamento per una scelta di studio, provo un certo interesse per più di una disciplina: tra queste vi è anche lo studio della/e lingua/e. Invidio chi parla diverse lingue e mi piace imparare anche solo qualche parola di una lingua e poter chiedere informazioni ad un bus driver (per fare un esempio): potrebbe essere la molla per andare a studiare all'estero e/o studiare una lingua.
  • 2012-03-20 00:00:00
    by LIaccarino
    Un po’ di tempo fa la professoressa di inglese ci ha informato che la nostra classe avrebbe partecipato alla realizzazione del progetto: “Problem solving”. Ovviamente non ha voluto anticiparci di cosa trattasse l’attività, tuttavia, avevo subito intuito che l’argomento principale sarebbe stato l’analisi testuale e il come rendere efficace un testo, in quanto questi sono stati gli argomenti principali da noi trattati a partire dal terzo anno e anche perché subito dopo averci avvisato dell’attività la professoressa ci aveva affidato un compito chiamato “Drafting and Redrafting”, ovvero un lavoro di controllo e rielaborazione di un testo già prodotto. Infatti, il lavoro da noi svolto il 16 marzo consisteva in una revisione a gruppi di un’analisi svolta da un nostro compagno. Il fatto di essere organizzati in gruppi ci ha permesso di esprimere liberamente le nostre opinioni, di confrontarle e quindi rivalutarle. L’attività svolta, inoltre, mi ha fatto riflettere sul modo in cui dovrò scegliere l’università in futuro. Tale scelta, infatti, in quanto molto importante perché da essa dipende gran parte del mio futuro, non dovrà essere approssimativa, bensì attenta, dovrà essere analizzata in ogni dettaglio, mediante anche il confronto con altre persone e l’ascolto di opinione altrui.
  • 2012-03-20 00:00:00
    by CBallarin
    credo che questa sia stata la faccia che ho fatto quando la prof.ssa ci ha comunicato che avremmo fatto di li a poco un attività chiamata "problem solving". Fino al giorno dell'attività (16marzo2012) non sapevo cosa aspettarmi, le cose che sapevo su quest'attività erano molto poche e questo mi incuriosiva molto. Anche se la parola "test" utilizzata dall'insegnate non mi piaceva per niente. Al momento della lettura della consegna, oltre a tirare un piccolo sospiro di sollievo per l'assenza della parola "test", tutte le mie curiosità sono state soddisfatte. Si trattava di revisionare una analisi testuale e questo secondo me è molto importante soprattutto perchè mia fa pensare a cosa devo stare attenta quando ne scrivo una. Non credo di essere molto portata a revisionare analisi testuali ma mi sono messa d'impegno e ho cercato di capire su che aree potevo intervenire. Non è stata una cosa semplice, ma sicuramente utile. Mi è piaciuta molto come esperienza soprattutto perchè mi ha fatto ragionare in prima persona e anche all'interno di un gruppo . Per quanto riguarda l'utilità ai fini dell'orientamento sarebbe bello che si facesse qualcosa di simili anche nelle altre materie; credo che sia un metodo molto valido sia di orientamento sia di approfondimento-recupero.