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2013-04-17 00:00:00
Interview. Follow up
by teacher

STEP 2

Sulla base dei dati raccolti esprimi una riflessione sul valore orientante dell'esperienza.

In che modo l'intervista ti è stata utile per meglio precisare il tuo orientamento in uscita dalla scuola secondaria?

 

L'intervista ti ha permesso di raccogliere dati sufficienti a soddisfare le domande per te eventualmente necessarie a confermare la tua ipotesi iniziale? In caso positivo, spiega che cosa ha rinforzato la tua convinzione. In caso negativo spiega perchè le risposte della figura professionale intervistata ha contribuito a modificare il tuo iniziale orientamento.

Spiega se l'intervista come modalità comunicativa da utilizzare richiede competenze specifiche e se potrebbe eventualmente servirti anche in un tuo eventuale contesto di studio e/o professionale?

Spiega che tipologia di intervista hai utilizzato

Spiega con con quale criterio hai effettuato la scelta del profilo professionale selezionato.

Dovendo ripetere l'esperienza cambieresti qualcosa (se sì cosa e perchè) (se no, perchè)

A quali conclusioni sei pervenuto grazie all'intervista?

  • 2013-04-27 18:57:14
    by PCavallari

    L'intervista mi è stata utile poichè ho avuto conferma delle mie aspettative riguardo la professione medica: infatti, come ho potuto apprendere dalle parole di Livio Frausin, chirurgo ortopedico di Trieste, la professione presenta una consistente componente socio-relazionale nelle relazioni umane presenti tra medico e paziente, ma non solo. Per esempio, nell'intervista è emerso un aspetto della professione medica che mi ha molto affascinato: si tratta della la pratica ormai sempre più diffusa di formare delle equipe di medici operanti in ambito super-specialistico all'interno di strutture ospedaliere e/o convenzionate. Quindi, non diventa importante soltanto il rapporto col paziente, ma anche quello con i colleghi, i "compagni di squadra".   

    L'intervista mi ha permesso di raccogliere dati molto più che sufficienti a soddisfare le mie domande: l’intervistato (che ringrazio pubblicamente J) si è dimostrato molto disponibile nel rispondere con cura a ciascuna domanda. Ho avuto la doppia fortuna di poter contattare il Dr. Frausin per interposta persona, e avere a disposizione un pomeriggio intero per l’intervista. Avendo precedentemente preparato le domande che intendevo porgli, prima di “accendere i riflettori” e su consiglio dell’intervistato, abbiamo analizzato i vari punti dell’intervista, apportando opportune modifiche. Grazie all’opportunità di effettuare un intervista ‘live’ ho potuto apprezzare quanto un’intervista sia un mezzo di indagine molto potente, perché estremamente personalizzabile e flessibile. Necessita in primo luogo di un’accurata e ragionata preparazione, ipotizzando un eventuale ‘filo del discorso’. Al momento dell’intervista vera e propria, bisogna essere però in grado di modificare al volo qualche passaggio, in modo da renderla coerente, fluida e dialogica, senza fossilizzarsi all’interno dello schema pre-parato. In questo caso specifico, ritengo che il buon esito di un intervista sia dipeso in gran parte dalla disponibilità concessaci dagli intervistati.

    Penso che l’intervista sia stata un metodo alquanto arduo ed esigente di affrontare l’orientamento in uscita dalla scuola superiore di secondo grado: perciò la ritengo un’esperienza utile, innanzitutto perché ci siamo trovati ad affrontare una situazione molto formale nel contattare, intervistare e ringraziareJ un profilo professionale ‘che non sia un parente’, come ci è stato esplicitamente specificato alla consegna.

    Se potessi effettuare un’altra intervista, apporterei la seguente modifica: nel discuterla precedentemente con l’intervistato, focalizzerei l’attenzione non solo sulla qualità contenutistica delle risposte, ma anche sul tempo massimo per rispondere, in maniera tale da sviluppare un dialogo che vada ‘straight to the point’.  

  • 2013-04-26 15:49:40
    by SBaldo

    L’intervista alla fisioterapista Alice Tomat è stata una nuova esperienza che mi ha permesso di comprendere meglio l’ambito in cui mi orienterò terminata la scuola secondaria.

    L’intervista che ho fatto non mi ha permesso di raccogliere molti dati precisi riguardo la professione di fisioterapista, poiché ho effettuato l’intervista tramite e-mail per motivi di lavoro dell’intervistata. Comunque l’intervista mi ha dato la possibilità di riflettere ulteriormente sul mio orientamento universitario, perché ho capito come la professione di fisioterapista è molto impegnativa, ma la difficoltà più grande sta nella possibilità di entrare nel corso universitario di fisioterapia. Mi è stato detto anche da altri miei conoscenti che hanno intrapreso la professione di fisioterapista che è molto difficile passare l’esame d’ammissione, perché sono molti gli iscritti al corso e richiede un’elevata preparazione personale. Inoltre, grazie a questa esperienza, ho chiarito il dubbio che avevo precedentemente all’intervista: ero molto indecisa su quale percorso universitario scegliere, e tra fisioterapia e scienze motorie penso che sceglierò scienze motorie, perché credo che è la facoltà a cui sono portata di più.

    L’intervista come modalità comunicativa da utilizzare non richiede competenze specifiche, ma almeno una padronanza della lingua e una corretta modalità di espressione nel formulare le domande. Se dovessi ripetere questa esperienza penso che cambierei la tipologia di intervista, ovvero penso che la svolgerei di persona, così potrò aver occasione di gestire meglio l’intervista e approfondire il discorso su qualche mie personali curiosità.

    Devo dire che l’intervista per me è stata davvero una nuova ed utile esperienza, e penso che ne farò buon uso anche in futuro, se mi dovesse servire come modalità di comunicazione o relazione.

  • 2013-04-23 16:21:15
    by ABergamo
    L'intervista all'ispettore capo della Polizia di Stato Mauro Noacco mi ha permesso di chiarire molti dubbi ed ho raccolto informazioni sui requisiti necessari per intraprendere questa determinata carriera. Prima di allora avevo già cercato di informarmi sui requisiti necessari per entrare in Polizia, ma nessuno era abbastanza aggiornato a riguardo. Inizialmente ero partita con l'idea di cercare di entrare in Accademia Militare, ma essendo il quinto anno di liceo e dovendo affrontare, per entrare in Accademia Militare, dei test molto selettivi alla cui preparazione avrei dovuto dedicare molto tempo, ho deciso di scegliere una seconda strada. Le informazioni che avevo raccolto riguardavano solo sotto ufficiali, che avrei scelto come "terza strada" nel caso in cui non fossi riuscita a trovare una soluzione. L'ispettore capo, essendo lui stesso ufficiale ed essendosi informato, ha risposto alla mia esigenza principale della mia intervista, ovvero il piano di studi che dovrò affrontare. Inoltre le risposte alle domande personali che gli ho posto, mi hanno fatto riflettere e confermare la mia scelta con molta determinazione. Quindi posso dire che questa intervista mi è servita a molto per riflettere sul mio futuro lavorativo, cosa che prima, probabilmente, non avevo mai fatto seriamente    
  • 2013-04-22 23:18:24
    by LIaccarino

    L’intervista all’Architetto Alessandro De Luisa, dirigente dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Grado mi ha sicuramente permesso di chiarire le idee sul mio percorso di studi, così come sulla carriera che in futuro vorrò intraprendere. Premetto che, sebbene fossi interessato a conoscere meglio le caratteristiche e competenze che un architetto pubblico deve possedere, ho intervistato il suddetto architetto in quanto, dopo aver svolto uno Stage presso l’Ufficio Urbanistica di Grado,  ero rimasto molto colpito dal suo carattere forte e deciso. Purtroppo non sono riuscito ad ottenere molte informazioni, o meglio, ho ottenuto delle informazioni molto vaghe, in quanto l’intervista è stata realizzata via e-mail. Tuttavia, sono riuscito lo stesso ad avere un dialogo con l’intervistato nel momento in cui mi sono recato in Comune per chiedere la sua disponibilità e collaborazione. Durante tale conversazione il Sig. De Luisa ha voluto sapere verso quali università ero maggiormente orientato e, nel momento in cui ha sentito che ero indeciso tra le facoltà di ingegneria civile ed architettura, mi ha immediatamente consigliato di scegliere la facoltà di ingegneria. Ovviamente mi ha spiegato che tale sua affermazione deriva dal fatto che, negli ultimi anni, la facoltà di ingegneria permette maggiori sbocchi professionali. Inoltre, mi ha ricordato che intraprendere una facoltà quale ingegneria richiede impegno, dedizione e sacrificio.  A questo punto è ovvio che l’intervista è stata molto importante perché da un lato mi ha aiutato a comprendere che scegliendo la facoltà di ingegneria avrò maggiori possibilità di trovare lavoro, dall’altro mi ha ricordato che nella scuola, così come nel lavoro e nella vita, nulla ti viene regalato. Pertanto, se potessi ripetere l’intervista non cambierei sicuramente interlocutore, in quanto quest’ultimo mi ha permesso di avere maggiore consapevolezza riguardo al mio futuro; tuttavia vorrei poterla realizzare faccia a faccia col diretto interessato e non via e-mail, in modo da non ottenere delle risposte brevi e in modo da poter studiare il linguaggio del corpo quando egli fa qualche particolare affermazione.

  • 2013-04-22 23:05:11
    by SDuz

    L'intervista è stata utile per verificare quelle che erano le mie certezze riguardo il percorso di studi che ero convinto di affrontare. In seguito all'intervista ho messo in discussione le mie certezze a favore di un nuovo percorso.  Da quello che è emerso dalla conversazione con l'architetto, mi è stato consigliato di prendere in considerazione la facoltà di ingegneria, che presuppone un' applicazione più tecnica rispetto ad architettura: la scelta dipende dalle mie motivazioni, nonché dalle mie abilità.

     

    Per quanto riguarda la modalità comunicativa dell'intervista, ritengo sia molto utile: in seguito all'esperienza dell'intervista con la figura professionale, ho avuto modo di testarmi: lo svolgimento dell'intervista e la successiva correzione in classe (discussione con la professoressa) mi ha permesso di capire che, per ottenere determinate risposte, è necessario porre delle domande mirate, precise. Nel caso della professione dell'architetto, è necessaria una buona modalità comunicativa per comprendere le richieste del committente, e svolgere l'incarico al meglio.

     

    Per quanto riguarda le domande poste all'architetto, mi sono reso conto di non aver fatto un'intervista efficace. Le informazioni che ho ricavato sono utili solo in parte, considerando che una parte delle domande fatte sono riguardanti la professione, e non riguardanti il percorso di studio.

     

    In conclusione, il lavoro svolto è stato molto utile per farmi prendere consapevolezza di quello che sarà il mio futuro. 

  • 2013-04-22 21:35:51
    by SSoranzo

    Prima di realizzare questo compito e l'intervista ad una figura professionale la mia scelta era orientata verso il mondo della grafica multimediale. Cercando su internet le varie possibilità di studio mi sono imbattuto nel sito del Politecnico di Milano, che offre il corso di studi di Design della Comunicazione di 5 anni (laurea triennale e laurea magistrale) e ho iniziato a informarmi con varie persone che studiano al Politecnico. Il mio sogno è sempre stato quello di lavorare con il computer con video, musica e immagini: fin da piccolo mi divertivo a fare piccoli lavoretti per divertimento. 

    Quindi per schiarirmi le idee ho fatto 2 cose:

    - l'intervista a Claudia Tavella, graphic designer di 28 anni uscita dal Politecnico

    - partecipare all'Open Day del Politecnico di Milano

    Devo dire che entrambe le cose mi hanno aiutato a decidere e a rinforzare la mia convinzione sul percorso di studio da intraprendere. Attraverso l'intervista ho avuto informazioni più inerenti al lavoro e alle abilità necessarie, mentre parlando con i ragazzi che frequentano tutt'ora il corso ho avuto delucidazioni su quello che si fa durante il corso.

     

    Nell'intervista mi sono state date informazioni riguardo alle competenze necessarie per affrontare il mondo lavorativo, per esempio la precisione e la puntualità. La signora Tavella ha trovato lavoro dopo 6 mesi aver finito la gli studi in un'azienda. Questa informazione mi ha incoraggiato ancora di più ad affrontare questo percorso. Con i ragazzi del Politecnico ho capito che per studiare è necessaria una buona conoscenza degli strumenti informatici, buona propensione a lavorare in gruppo e a sacrificarsi. Inoltre la lingua inglese è di fondamentale importanza sia per la laurea triennale ma anche e soprattutto per la laurea magistrale, dato che si svolgerà interamente in inglese con professori di carattere internazionale. Le conoscenze richieste per entrare nel corso verranno testate nel test d'ingresso di design che comprende -tra le altre- matematica, inglese e storia dell'arte. 

     

    Inoltre vedendo i lavori che creano gli studenti ho realizzato che è davvero la cosa che ho sempre desiderato di fare fin da piccolo. Però entrano nel corso solo 150 persono, e se non dovessi essere in quelle 150 devo pensare a un'alternativa. Ma sono determinato e spero davvero di riuscirci. 

  • 2013-04-22 21:33:22
    by ANoacco

    Riflessione sull’ intervista alla dottoressa Loffredo, sostituto procuratore della Repubblica.

    La suddetta intervista mi ha permesso di comprendere quali siano i percorsi di studio che portano al raggiungimento di tale professione. Il percorso, dalla descrizione della dottoressa, mi è sembrato molto lungo ed arduo. Tuttavia la soddisfazione nel compimento di tale cammino formativo è emersa svariate volte dalle parole dell’intervistata.

    Pertanto l’intervista non posso affermare sia stata una conferma della mia idea iniziale. Sicuramente però è stata utile poiché mi ha dato maggiore consapevolezza di ciò che significa intraprendere la carriera legislativa. La scelta che dovrò fare è dura e decisiva per il mio futuro. Ritengo quindi che tale intervista sia stata davvero positiva.

    Inoltre il fatto di produrre un testo scritto per somministrarlo ad una figura istituzionale così importante è stata davvero una bella esperienza. Ciò mi ha permesso di comprendere come gli studi che effettuati fino ad ora siano stati davvero utili. L’intervista infatti è una tipologia testuale che, a mio avviso, necessita di grande accuratezza nel linguaggio e di un attento studio nel preparare le domande. Purtroppo, la mia intervista si è svolta per corrispondenza e quindi non ho potuto apprezzare al pieno le risposte dell’intervistata e non ho avuto la possibilità di rispondere prontamente con domande per ampliare o specificare le risposte.

    Nell’ intervista inoltre ho preferito soffermarmi, oltre sull’ analisi del percorso di studio, sugli aspetti concreti che tale professione richiede cercando di estrapolare notizie riguardo alla quotidianità e alla modalità di pensiero, ai ragionamenti che una persona fa quando assume una tale posizione sociale.

    Posso pertanto ritenermi soddisfatto nelle risposte che ho ricevuto in quanto mi hanno offerto la possibilità di riflettere sulla scelta che sto per compiere e sul percorso di studi che dovrò affrontare.

  • 2013-04-22 21:16:04
    by SCisilino

    Attraverso l’intervista ho avuto la possibilità di chiarire i miei dubbi rispetto ai percorsi di studio che avevo preso in considerazione e mi ha permesso di effettuare la mia scelta tra essi. L’intervista mi ha permesso di conoscere le discipline di studio previste per un corso universitario di ingegneria, le capacità richieste e le metodologie di studio necessarie, tutto questo utile per comprendere se sarei in grado o meno di svolgere un tale percorso di studio. Inoltre, l’intervista mi ha dato la possibilità di conoscere gli effetti, anche emotivi, che questo percorso ha avuto sull’intervistato e questo, secondo me, è utile per comprendere se si è pronti e capaci di affrontare un determinato percorso di studio.

  • 2013-04-22 20:26:05
    by AFurlan

    L'intervista al profilo professionale ha contribuito a rafforzare la mia decisione di intraprendere lo studio di medicina all'università. Già da un anno avevo maturato questa convinzione, e l'intervista con un medico nefrologo, dipendente dell'ospedale, ha contribuito a fugare gli ultimi dubbi. Purtroppo, non ho potuto intervistare il medico in questione in prima persona, e ho dovuto consegnargli le domande per iscritto; ciononostante le sue risposte hanno sostanzialmente confermato le mie aspettative. Il nefrologo ha insistito sul fatto che intraprendere gli studi di medicina significa, innanzitutto, avere una forte convinzione, ed essere disposti a sacrifici e anche a delusioni. Sicuramente, il fatto che "essere medici" significa anche sapersi mettere in gioco è uno degli aspetti principali che mi ha guidato verso questa scelta. Devo poi dire che medicina è anche una "fusione" della mia passione verso le materie scientifiche e verso quelle umanistiche.

    La seconda figura professionale che ho intervistato è stato un avvocato. Tuttavia, questa seconda intervista ha soltanto confermato la mia (relativa) mancanza di interesse verso le discipline giuridiche.

    Se dovessi ripetere l'intervista, cercherei di poter parlare a quattr'occhi con un medico, ma credo che finirei col riconfermare la mia decisione. 

  • 2013-04-22 14:34:16
    by GLicata
    La mia intervista è stata una conferma; ma avrei preferito sicuramente svolgere l’intervista a voce, ciò non mi è stato reso possibile dalla lontananza tra la città in cui mi trovo e dove l’intervistata risiede. Ciò mi ha permesso quindi di capire che una professione, come la graphic designer, non può essere svolta in piccole città come Cervignano, infatti Valentina Aufiero ha dovuto spostarsi sia per i continui aggiornamenti che richiede il lavoro stesso, che per poterlo effettivamente svolgere. 
    L’idea di questa professione è nata l’anno scorso, quando ci era stato assegnato un percorso a gruppi riguardo le strategie di comunicazione dei media, in particolare confrontandole con le tecniche oratorie della società classica. Il lavoro ha suscitato un interesse riguardo a come un’immagine, un suono o una frase potesse persuadere a comprare un determinato prodotto, a porre su certe idee di pensiero, colui che li guardava o ascoltava. Inoltre curare l’aspetto in cui apparivano delle presentazioni o dei volantini mi è sempre interessato ed ho anche partecipato a qualche progetto di creazione di loghi.
    L’intervista ha confermato le mie ipotesi iniziali: la possibilità di usare computer, disegno grafico e artistico e in particolate di gestire autonomamente il proprio tempo. Inoltre penso che riuscire a porre le domande adeguate affinchè l’intervistato, inconsapevolmente, dia le risposte ricercate sia una competenza che richiede la capacità di porti al posto del destinatario delle domande: se l’intervista non mi avesse dato le risposte che volevo, avrebbe significato che la mia capacità comunicativa non era stata adeguata e quindi neanche il mio operato.
    Questa intervista mi ha permesso di mettermi in una futura ottica lavorativa, infatti fino a qualche mese fa ero ancora indecisa su quale corso universitario frequentare o quale sarebbe stata la professione che avrei voluto svolgere in futuro. Inoltre l’intervistata mi ha messo al corrente delle possibili difficoltà che potrei incontrare inizialmente ma che potrei superare se vi è una convinzione e una passione in ciò che voglio fare in futuro, non rifiutando le opportunità di imparare perché ogni esperienza lavorativa, anche al di fuori del campo della grafica potrebbe essermi utile ad adattarmi a qualsiasi imprevisto mi si presenti nel proseguimento degli studi e della carriera lavorativa.