UMBERTO GALIMBERTI – HOMO FABER
Homo faber->prima dell’homo sapiens; a differenza degli animali NO ISTINTI->prima di diventare uomini abbiamo bisogno di educazione. Uomo NO animale ragionevole perché no istinto (risposta rigida agli stimoli) ma abbiamo pulsioni a meta determinata->uomo no armonico con la natura->ma per vivere deve crearsi una seconda natura=CULTURA->ISTITUZIONI (complemento alla mancanza di istinti) =regolano il nostro comportamento quindi vanno rispettate, altrimenti indeterminazione
- All’interno di una società con linguaggio (parlare con altri) -> società prima dell’individuo ≠cristianesimo
Es. lo avevano capito i Greci: anteponevano la città all’individuo; Aristotele: per vivere servono gli altri uomini
- IDENTITA’ = DONO SOCIALE, FRUTTO DEL RICONOSCIMENTO
Es. Agostino: togliere gli impedimenti che si pongono alla salvezza dell’anima; Russeau: cristiano no buon cittadino perché non gli importa della società ma solo anima
Elemento tecnico alla base dell’uomo=prima forma di sopravvivenza dell’uomo: uomo animale tecnico (non avendo istinti siamo stati salvati dalla tecnica)
Prevedere=virtù importantissima->condizione umana
Previsione->fare cose che oltrepassano la nostra capacità di prevedere gli effetti (si conoscono quando facciamo) quindi FARE>PREVEDERE
- uomo è affamato anche dalla fame futura ovvero è sazio ma pensa già al dopo≠ animali che mangiano quando hanno fame
Greci: è più forte tecnica o legge che governa natura?
- Natura=sfondo immutabile che nessuno ha creato≠ cristianesimo: natura creata da Dio, buona, consegnata ad Adamo per il suo dominio->imput cultura cristiana e quindi per cristiani natura=materia prima
- Lamentarci delle cose->andare all’origine (dominio)
Es. 1600 Bacone: SCIENZA e TECINCA concorrono alla redenzione->attuiamo le pene del peccato originale (fatica e dolore->rimediate da scienza e tecnica); è scienza cristiana perché nasce da imput “dominerai”
Più forte tecnica o natura? NATURA perché all’epoca di Platone era semplice la tecnica; (Prometeo-consegna fuoco, calcolo). 1500d.C. scienza moderna con Galilei, Cartesio, Bacone
Scienza: no pura; tecnica: no cattiva e buona in base all’uso
Filosofia: smontare i luoghi comuni
Tecnica no applicazione della scienza ma essenza della scienza perché sguardo scientifico no contemplativo ma manipolativo quindi intenzione tecnica è già nello sguardo scientifico
Tecnica non ci lascia liberi, dipende da società
Cartesio, Galilei: no come Greci che contemplano la natura per costruire città su quelle leggi naturali; noi dobbiamo anticipare ipotesi e sottoporre natura ed esperimento->se natura conferma nostro esperimento, prendiamo le nostre ipotesi come leggi di natura
Impostazione culturale=dualistica (v/f, giusto/sbagliato ecc.) NO tecnica (non ha la sua negazione)
Fallimento tecnico=sollecitazione che si trovi errore (ciò che fa avanzare la tecnica) su tecnica (eterna, non può crollare come ragione, logica)
Umanesimo: tecnica e scienza->uomo diventa padrone del mondo
Filosofia= pensare= criticismo
Eghel:
- 1: ricchezza nazioni costituita da beni (no beni ma strumenti perché beni si consumano ma strumenti producono beni)
- 2: fenomeno aumenta quantitativamente anche cambiando qualità->aumento quantità determina variazione qualità
-> Marx: denaro=mezzo per soddisfare bisogno e per produrre beni. Se aumenta quantitativamente per soddisfare ogni bisogno e produrre beni diventa fine e non più mezzo (eterogenesi dei fini)
Tecnica=condizione universale per realizzare qualsiasi scopo, la tecnica non è più un mezzo ma il suo primo scopo. ->senza tecnica gli scopi diventano sogni
Uomo non è più soggetto della sua storia ma tecnica
Divisione oggi:
- POLITICA: inventata da Platone (tecnica regia) sanno come/perché devono fare le cose
- ECONOMIA: per decidere
- TECNICA: forma di pensiero, di razionalità molto elementare (raggiungere il massimo degli scopi con pochi mezzi)
Per la tecnica tutto quello che è razionale deve uscire->diventa regime del nostro comportamento
Tecnica: irrazionale->butta fuori emozioni ecc.->uomo
Tecnica elimina democrazia perché mette sul tavolo problemi e competenze che oltrepassano ciascuno di noi; se non sono competente decido su base irrazionale; democrazia possibile solo se la scelta è compresa e decisa a livello di argomentazioni e non a livello di suggestione; essere capaci di fare cose di cui non prevediamo gli effetti: decidere a caso, senza competenze
Tecnica elimina sciopero di massa perché basta convincere 10 persone per far bloccare apparato mondiale->il potere di non fare; perché i giovani non fanno più niente in termini di rivoluzione->Eghel: possibile se c’è conflitto tra due volontà (servo e signore) ->oggi non c’è: causa globalizzazione perché signore e servo sono della stessa parte e hanno come controparte il mercato (->razionalità, tecnica)
1
Morale cristiana (intenzione per cui compi l’azione)
Cosa mi interessa sapere l’intenzione? Meglio sapere gli effetti
Kant costruito etica (sta per credenti e non) sulla base della ragione, razionale
L’uomo a tratto come un fine (al vertice dell’universo- cristianesimo) e non come un mezzo
Fine oggi=Terra
Per noi oggi morale deve ridurre conflitto degli umani, non si fa carico degli eventi di natura-> funzionano se diventano contenuti di psiche collettiva
Etica Terra non è diventata psiche: se inquino nessuno dice niente->quindi no reazione
2
Morale della responsabilità->rispondi alle tue azioni sulla base degli effetti (se prevedibili – come metodo) di questa. Scienza e tecnica->effetti imprevedibili perché no scopo, obiettivo
Filosofi: descrivere mondo
- “L’uomo è antiquato”: capiremo la tecnica quando capiremo il nazismo (età della tecnica, come fai il lavoro non il contenuto > teatrino di provincia). Contenuto del lavoro non rientra nell’etica di provincia
Spudoratezza scambiata con sincerità->creazione del sentimento unico
Responsabilità in confronti di superiore, mai delle conseguenze delle tue azioni
->limitazione della responsabilità
->tecnica: compiere bene le tue azioni per tuo superiore
Inquietante non è il mondo si traduca in un universo tecnologico, ancora più inquietante è che non siamo ancora preparati a questa radicale trasformazione del mondo, ma la cosa più inquietante è che non disponiamo di un pensiero alternativo al pensiero capace di far conto (calcolare)