EDUCARE L’ANIMA AI TEMPI DELLA TECNICA
- Il relatore, Umberto Galimberti, insegna filosofia della storia a Venezia
- Siamo nel mondo della tecnologia, ma ragioniamo in maniera umanistica
- L’uomo non è utile per la storia, infatti ora la protagonista è la tecnica, che è matematica, funzionale, rigorosa e precisa
- L’anima non è solo la dimensione razionale dell'uomo, ma anche la sua dimensione psichica; essa è sovrabbondante nel suo linguaggio, superflua, logorroica
- Il tema chiave è l’anima che oggi non ha più valore quanto la tecnica → TESI
- La conferenza è l’argomentazione a favore della tesi
- Gli esempi di cui parla il relatore sono importanti e servono a far capire meglio i concetti
- All’inizio il relatore dichiara le proprie intenzioni (non ci vuole salvare da questo mondo della tecnica), poi la propria tesi
- Secondo il relatore non c’è una vera risposta alla domanda che gli è stata posta
- La tecnologia è l'insieme degli strumenti tecnologici che utilizziamo, come ad esempio i cellulari e i computer
- La tecnica è la forma più alta di evoluzione raggiunta dall’uomo (più alta dell’economia), non prevede un linguaggio superfluo, con forme retoriche, ma bensì preferisce i numeri, è l’essenza dell’uomo e deve avere il massimo del risultato con il minimo dei mezzi
- Secondo Platone l’uomo è privo di istinti, mentre l’anima ce li ha
- L'istinto è una risposta rigida agli stimoli
- Gli uomini non hanno risposte definite, sono esseri irrazionali, imprecisi e futili e, a differenza degli animali, appena nati non sanno come comportarsi
- La condizione irrazionale caratterizza la condizione umana
- L’uomo è affamato dalla fame del futuro
- LA CULTURA GRECA È DIVERSA DA QUELLA CRISTIANA:
CULTURA GRECA
- Il tema della tecnica diventa intelligenza
- La natura è uno sfondo immutabile dal quale gli uomini traggono le leggi per le città e per il buon governo dell'anima
- Platone credeva che l'uomo fosse inscritto nella natura, non che la dominasse
- L’uomo è giusto solo se è giusta l’armonia naturale
- La necessità è più forte della tecnica
- La natura è più forte della tecnica
CULTURA CRISTIANA
- La natura è stata creata da Dio e non viene regolata dalla necessità o dalle leggi perché è stata creata dalla volontà
- L’uomo è al vertice della creazione
- La natura è una risorsa, una materia prima a servizio dell’uomo
- La tecnica è dominio della natura
- Nel 1600 l’uomo usa la natura senza sconvolgerla
- Nel 1600 nasce la scienza moderna (o scienza matematica), come indicato da alcuni esponenti dell'epoca come Cartesio, Bacone o Galileo
- La scienza può esprimersi solo con strumenti tecnici
- La tecnica è l’anima della scienza, la qualità dello sguardo scientifico è già tecnico
- La scienza guarda il mondo per trasformarlo, manipolarlo
- La tecno scienza è la tecnica che promuove lo sguardo scientifico
- Nel 1600 l’uomo si pone di fronte alla natura non come uno scolaretto di fronte al maestro, ma come un giudice
- Gli uomini devono formulare delle ipotesi riguardo i fenomeni della natura, verificarle mediante esperimenti e se questi verificano le ipotesi diventano leggi della natura
- Le ipotesi formulate dall’uomo non sono eterne, ma sempre in cambiamento
- La scienza quando viene sconfitta ricorre alla tecno scienza e gli errori sono condizioni di avanzamento
- Gli scienziati regolano le leggi della natura
- L’uomo è il vertice del creato
- La scienza è rigorosamente religiosa e attraverso essa si riducono i dolori e la fatica del lavoro
1^ TEOREMA: il fondamento della ricchezza non sono i beni, ma bensì gli strumenti poiché i beni si consumano mentre gli strumenti producono i beni
2^ TEOREMA: quando un fenomeno aumenta quantitativamente non si verifica solo un cambiamento quantitativo ma anche una trasformazione qualitativa radicale del paesaggio
es1: se tolgo uno o due capelli rimango comunque con i capelli; se tolgo tutti i capelli, divento calvo (cambiamento qualitativo)
es2: se cade una o due gocce non succede niente; se c’è un’alluvione, si forma una piscina (cambiamento qualitativo)
- Se qualcosa aumenta quantitativamente fino a diventare la condizione universale per raggiungere ogni scopo, diventa il primo scopo (es: i soldati aumentano per avere beni fino a diventare loro stessi lo scopo)
- Gli scopi stanno in piedi se ci sono i mezzi, sennò poi collassano e diventano sogni e delusioni
- Nell’età moderna verità = efficacia
- Se una cosa produce effetti, è vera
- La verità è misurata sulla capacità di produrre mondo e non è più qualcosa di immutabile
- Per Platone, la politica era il luogo della decisione, mentre oggi la politica guarda all’economia, che guarda a sua volta alle risorse tecniche
- La politica non è tecnica, ma da potere a chi è potente
- I luoghi di competenza tecnica diventano i luoghi di politica e potere
- La tecnica porta al collasso della democrazia. La tecnica pone dei problemi ai quali non siamo competenti
- Bacone afferma che “Chi sa, può”
- Dove non c’è tecnica, c’è retorica
- Ad un referendum, chi non conosce l’argomento vota in base alla sua ideologia, alla sua religione o perché è stato persuaso e affascinato da qualcuno in tv
MORALE CRISTIANA: su di essa si è fondato tutto l'ordine giuridico europeo; viene chiamata anche “morale dell'intenzione” poiché giudica la responsabilità nel compiere le azioni a partire dall'intenzione (bomba atomica) che le ha promosse; essa è inutile nell'età della tecnica
MORALE LAICA DI KANT: è basata solo sugli strumenti della ragione; pone l'uomo come fine e non come mezzo; non si è realizzata, ma se si fosse realizzata non sarebbe andata bene
MORALE DI MAX: dobbiamo regolarci sugli effetti delle nostre azioni (finché sono prevedibili)
es: I risultati scientifici non sono prevedibili; sono risultati casuali di procedure, non sono l’obiettivo prefissato dagli studiosi.
- Non esistono tecniche che si sono fatte carico degli enti della natura
- Ci sono etiche che regolano il rapporto tra gli uomini; le etiche funzionano quando hanno contenuti psichici e sono interne perché le nostre morali regolano i rapporti tra gli uomini e non gli enti della natura
- Tipico della tecnica e la scienza è produrre effetti imprevedibili
- I risultati della scienza sono risultati di procedure finalizzate
- Scopo: non sono i fini che gli studiosi si pongono ma i risultati casuali di procedure
- Nessuno può controllare la scienza, essa è diventata autoreferenziale e la tecno scienza tende al suo auto-potenziamento, senza porsi degli scopi
- Il popolo d'Occidente è strettamente legato alla tecnica e alla scienza, è il popolo più debole del mondo e non sa vivere senza queste cose (dipende dalla tecnica); possiamo sopravvivere solo se siamo tecnicamente assistiti (se dovessimo vivere come i talebani, dopo due giorni saremmo morti)
- Noi temiamo la tecnica (non vogliamo essere deboli) ma allo stesso tempo la vogliamo (per sopravvivere)
- La scienza e la tecnica non hanno scopi ma bensì procedure
- Nell'età della tecnica l'etica diventa patetica, può limitarsi ad implorare ma se si riesce a fare qualcosa prima o poi la si fa
- La morale serve solo per chiedere alla tecnica di non fare, restando così fuori dallo scenario di realtà creato dalla tecnica stessa
- ETÀ DELLA TECNICA: è nata nella Seconda Guerra Mondiale poiché Günther Anders afferma che nel nazismo è stato ideato il modellino dell’età della tecnica
- Coloro che accoglievano gli ebrei all’interno di un campo di concentramento erano dei perfetti esecutori di cose a loro sconosciute (non sapevano gli effetti che avevano le loro azioni)
- Nell'apparato tecnico bisogna ubbidire agli ordini, qualsiasi attività è razionalmente ordinata in termini di efficienza e produttività, così come accadeva nei campi di sterminio nazisti
- L’essere bravo dipende dalla precisone con cui fa il suo lavoro, viene assunto per farlo bene e non gli riguarda che cosa effettivamente stia facendo, perché non è di sua competenza
- Il mondo è in continua trasformazione la quale progressivamente lo cambia radicalmente
- Noi non siamo preparati a questa trasformazione e non disponiamo di un pensiero relativo a quello della tecnica
- Si indirizza la gente verso un pensiero binario come quello dei computer
- Oltre al pensiero unico oggi si cerca anche di creare un sentimento unico → tutti pensano e sentono nella stessa maniera
- Si raggiunge così una dimensione sociale per cui l'umanità ha un solo desiderio: una volta ridotta in gregge, trovare l'animale capo