Textuality » 3PLSC Textuality

CDose - osservazioni sugli appunti della conferenza del gruppo 6
by CDose - (2018-11-22)
Up to  3P LSC - Learning how to learnUp to task document list

 

Osservazioni sugli appunti del gruppo 6 – Umberto Galimeberti' s conference

 

 

Group members : Dose Chiara

                           Dreas Riccardo

                           Ferrari Matteo

 

 

Chiara Dose's observations

 

Riccardo Dreas's notes:

 

Bisogna avere le coordinate per vivere nell'età della tecnica; perché, pur vivendo in quest'età, ragioniamo con le materie linguistiche e umanistiche mediante un amore superfluo, mentre la tecnica è una materia precisa e rigorosa. Sorge allora una domanda: si può migliorare l'anima in quest'età?

 

L'uomo non è un essere razionale fino in fondo, è indeterminato, è impreciso, e, non avendo la cognizione intuitiva, si basa sulla sua cognizione imprecisa.

 

Non possiamo dividere la tecnica dalla scienza, perciò dobbiamo chiamare questo "fenomeno" tecno-scienza, siccome l'una supporta l'altra e viceversa.

 

 

Ho voluto scegliere queste porzioni di testo per vari motivi.

Innanzitutto ho trovato molto interessante il modo che ha utilizzato per introdurre il tema della discussione, che tramite la domanda posta in maniera esplicita permette di sottolineare uno degli aspetti fondamentali su cui la conferenza si sofferma.

Inoltre mi è piaciuto come è riuscito a delineare le caratteristiche fondamentali dell'uomo e a definire la tecno-scienza, in maniera semplice ed efficace.

 

 

 

Matteo Ferrari's notes:

 

COORDINATE: intenzioni dell’autore

l’anima tema chiave, infatti ora l’anima non ha più valore quanto la tecnica

 

la tecnica è l’anima della scienza, la qualità dello sguardo scientifico è già tecnico, la scienza è promossa dallo sguardo tecnico tecno-scienza

 

Ho preso queste parti del testo perchè mi è piaciuto il modo di evidenziare un elemento del discorso tramite l'uso delle maiuscole e della sottolineatura, che cattura subito l'attenzione di chi legge e che permette di individuare rapidamente gli elementi fondamentali del il testo.

Oltre a ciò mi ha interessato la maniera con cui ha descritto il legame che esiste tra la tecnica e la scienza .

 

 

 

 

Riccardo Dreas' s observations

 

Chiara Dose’s notes:



La tecnica è l'essenza dell'uomo, la sua logica è ottenere il massimo risultato con il minimo impiego dei mezzi.



LA SCIENZA E LA TECNICA

Nel 1600 gli uomini non avevano ancora sviluppato una tecnica che sconvolgeva la natura, ma fu in questo periodo che nacque la scienza moderna (o scienza matematica) come indicato da alcuni esponenti dell'epoca come Cartesio, Bacone o Galileo.



LE NUOVE ARGOMENTAZIONI E IL NUOVO RUOLO DELLA TECNICA

Fu il filosofo Hegel ad esporre due teoremi molto importanti:

  • il primo nel quale afferma che il fondamento della ricchezza non sono i beni, ma bensì gli strumenti poiché i beni si consumano mentre gli strumenti producono i beni;

  • il secondo dove, invece, afferma che quando un fenomeno aumenta quantitativamente non si verifica solo un cambiamento quantitativo ma anche una trasformazione qualitativa radicale del paesaggio.

Il primo ad usare queste due argomentazioni fu Karl Marx che le applicò all'economia.



LA VERITÁ NELL'ETÁ DELLA TECNICA

Nell'età della tecnica verità vuol dire essere efficaci, produrre effetti, realizzare cose.

La verità non è più qualcosa di immutabile, ma diventa, invece, qualcosa di misurato nella sua efficacia.

Questo è ben visibile nello scenario politico e in quello morale.

Durante la nostra storia, abbiamo conosciuto due morali:

  • la morale cristiana, sulla quale si è fondato tutto l'ordine giuridico europeo, e che viene chiamata anche “morale dell'intenzione” poiché giudica la responsabilità nel compiere le azioni a partire dall'intenzione che le ha promosse, essa è inutile nell'età della tecnica;

  • la morale laica, fondata da Kant, basata solo sugli strumenti della ragione, che pone l'uomo come fine e non come mezzo.

Nonostante questo, però, ciascuno di noi ha una legittimità sociale solo se lavora.

Lavorare significa essere funzionali agli interessi di un apparato, essere i mezzi in vista di uno scopo.



IL MODELLO DELL'ETÁ DELLA TECNICA

La tecnica è nata nella Seconda Guerra Mondiale poiché successe un fatto particolare narrato da Günther Anders



UNA PROGRESSIVA TRASFORMAZIONE DEL MONDO

In nostro problema è l'incapacità di pensare ed essere in grado solo di far di conto.

Si cerca di indirizzare le persone verso un pensiero binario, come quello dei computer.

 

HO SCELTO QUESTE PARTI DAGLI APPUNTI DI CHIARA PREVALENTEMENTE PERCHE’ PIU’ COMPLETE O AVENTI PARTI CHE NON HO ANNOTATO



Matteo Ferrari’s notes:



COORDINATE: intenzioni dell’autore.

L’anima tema chiave, infatti ora l’anima non ha più valore quanto la tecnica.

L’uomo non ha istinto l’animale si, Platone ha detto così.

L’uomo è inscritto nella natura.

É più forte la tecnica o la necessità? Vince la necessità (ai tempi dei filosofi greci).

La tecnica è l’anima della scienza, la qualità dello sguardo scientifico è già tecnico.

L’uomo si è posto alla natura come un giudice e non uno scolaretto.

L’uomo è il vertice del creato.

 

HO SCELTO QUESTE PARTI DAGLI APPUNTI DI MATTEO PREVALENTEMENTE PERCHE’ AVENTI PARTI CHE NON HO ANNOTATO







Matteo Ferrari's observations

 

Chiara Dose’s notes:

 

- Fu il filosofo Hegel ad esporre due teoremi molto importanti:

-il primo nel quale afferma che il fondamento della ricchezza non sono i beni, ma bensì gli strumenti poiché i beni si consumano mentre gli strumenti producono i beni;

-il secondo dove, invece, afferma che quando un fenomeno aumenta quantitativamente non si verifica solo un cambiamento quantitativo ma anche una trasformazione qualitativa radicale del paesaggio.

Il primo ad usare queste due argomentazioni fu Karl Marx che le applicò all'economia.

 

-La verità non è più qualcosa di immutabile, ma diventa, invece, qualcosa di misurato nella sua efficacia.

 

-Durante la nostra storia, abbiamo conosciuto due morali:

la morale cristiana, sulla quale si è fondato tutto l'ordine giuridico europeo, e che viene chiamata anche “morale dell'intenzione” poiché giudica la responsabilità nel compiere le azioni a partire dall'intenzione che le ha promosse, essa è inutile nell'età della tecnica;

la morale laica, fondata da Kant, basata solo sugli strumenti della ragione, che pone l'uomo come fine e non come mezzo.

 

-Nell'età della tecnica l'etica diventa patetica, può limitarsi ad implorare ma se si riesce a fare qualcosa prima o poi la si fa.

La morale, dunque, serve solo per chiedere alla tecnica di non fare, restando così fuori dallo scenario di realtà creato dalla tecnica stessa.

-Oltre al pensiero unico oggi si cerca anche di creare un sentimento unico.

Così facendo non solo tutti pensano nella stessa maniera ma anche sentono allo stesso modo.

 

Ho scelto queste piccole parti che non ho evidenziato nei miei appunti perché secondo me sono di molta rilevanza.

Il pensiero di antichi come Hegel, ci può far capire l’evoluzione del nostro pensiero nel corso degli anni, stessa cosa capita con le morali, sia quelle cristiana che quella laica e si finisce a dire che la morale serve solo a chiedere alla tecnica di non fare determinate azioni.

Evidenzio poi alla fine queste parole dell’autore perché ritengo che ci faccia pensare a quello che ci viene insegnato e spesso è vero, non abbiamo possibilità di avere una nostra idea , spesso ci formano come vogliono loro senza sapere le cose come stanno.

 

 

Riccardo Dreas’s notes:

-Il mondo è sottoposto a una continua trasformazione, che lentamente porta a un cambiamento radicale del mondo che noi conosciamo, tuttavia noi non siamo preparati a questo cambiamento e non disponiamo di un pensiero relativo a quello della tecnica.

 

Dagli appunti del mio compagno di gruppo Riccardo ho scelto questa frase perché fa capire che stiamo forse correndo troppo e solo poche persone riescono a stare dietro a queste tecnologie poiché molto avanzate e spesso risultano più evolute di quello che servono per la vita quotidiana.