MACBETH ATTO 5 SCENA 5
MACBETH
Ho quasi dimenticato il sapore delle paure;
Il tempo è stato, i miei sensi si sarebbero congelati
Al sentire un grido nella notte; e i miei capelli
Si sarebbero raddrizzati e mossi al trattato tetro
Come se ci fosse stata vita in loro: mi sono saziato con gli orrori;
Le atrocità, familiari con i miei pensieri di sangue
Non possono più spaventarmi
Rientra Seyton
Per cos'era quel pianto?
SEYTON
La regina, mio signore, è morta
MACBETH
Lei doveva morire prima o poi;
Sarebbe venuto il tempo per una parola del genere.
Domani, e domani, e domani,
Avanza con questo ritmo lento da giorno in giorno
Fino all'ultima sillaba del tempo registrato,
E tutti i nostri ieri hanno illuminato i pazzi
Alla via polverosa della morte. Spegniti, spegniti, breve candela!
La vita non è che un'ombra vagante, un giocatore scarso
Che avanza e agita sul palco la sua ora
E dopo non è più udito: è una storia
Raccontata da uno stupido, pieno di grida e di furia,
Significando nulla