Progettare percorsi di apprendimento

 
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teacher
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Joined: 16 May 2006
Posts: 20

PostPosted: Thu Nov 15, 2007 8:08 pm    Post subject: Progettare percorsi di apprendimento Reply with quote

Elenca i punti sui quali ritieni di dover riflettere per progettare un percorso. Surprised
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FBon



Joined: 24 Feb 2006
Posts: 3

PostPosted: Mon Nov 19, 2007 3:18 pm    Post subject: messaggio di prova Reply with quote

Questa è una prova effettuata dall'insegnante per verificare se tutto funziona.
Sembra di sì.
Very Happy Buon lavoro.
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FBon



Joined: 24 Feb 2006
Posts: 3

PostPosted: Sun Nov 25, 2007 3:17 pm    Post subject: percorsi Reply with quote

... in realtà volevo vedere se riuscivo ad entrare nel forum Rolling Eyes
comunque, per quanto riguarda il percorso, credo che fra la cose da tenere ben presenti quando lo si progetta siano la composizione della classe, i suoi punti di forza e quelli più deboli, in modo da avere sì un argomento (o degli argomenti) da sviluppare, ma senza mai perdere di vista le problematiche pratiche cui si va incontro. In soldoni: si possono avere in mente dei percorsi anche molto belli, che funzionano a meraviglia sulla carta, ma che posti in essere si rivelano fallimentari in quanto non appropriati alla classe che si ha di fronte (non tanto per gli interessi della classe, quanto per le strategie utilizzate, struttura delle lezioni, materiali, livelli, etc). Ciò, chiaramente, rappresenta ancor più una difficoltà quando si tratta di percorsi da svolgere come tirocinanti, poichè per quanto ci sia il periodo di osservazione ed i colloqui con gli I.A., non sempre si hanno informazioni sufficientemente esaustive per non incappare in, chiamiamoli così, errori di calibrazione.
_________________
Francesca
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AMinisini



Joined: 24 Feb 2006
Posts: 2

PostPosted: Tue Nov 27, 2007 5:45 pm    Post subject: Reply with quote

...eccomi nel forum...concordo pienamente con quanto detto da francesca e vorrei aggiungere un'ulteriore osservazione:
la progettazione è importantissima ma a mio avviso dovrebbe essere abbastanza flessibile e dovrebbe lasciare spazio alla scelta di diversi contenuti ed attività, per calibrare il percorso a seconda della risposta data dalla classe: questo può portare l'insegnante ad approfondire degli aspetti che non aveva preso in considerazione nella stesura del percorso o a ridimensionare l'importanza di contenuti ed attività che "non funzionano"... ciò che conta è che gli obiettivi siano chiaramente individuati e che rimangano gli stessi
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MRomano



Joined: 24 Feb 2006
Posts: 2

PostPosted: Tue Nov 27, 2007 10:12 pm    Post subject: Reply with quote

Ciao a tutti! Condivido appieno le vostre osservazioni.
Per esperienza personale (proprio in questo periodo sto svolgendo un percorso didattico alle medie, lavorando "in parallelo" in due classi di seconda), ritengo che sia piuttosto difficile rispettare alla lettera quanto si era pianificato sulla carta... Da quanto ho potuto osservare finora, è inevitabile, infatti, che la proposta del docente venga recepita ogni volta in modo diverso dai vari gruppi-classe. Ritengo perciò che sia fondamentale, in corso d'opera, saper rivedere in maniera critica le proprie strategie, adattando ed eventualmente modificando materiali, attività e persino tempi di svolgimento, sulla base del feedback ricevuto.
A questo proposito, concordo con Ambra: la pianificazione di un percorso didattico è indispensabile per avere ben chiari gli obiettivi che si intende perseguire, ma è altrettanto importante concepirla come un "canovaccio" suscettibile di modifiche e ampliamenti, da adattare di volta in volta alle reali esigenze della classe.
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RSassara



Joined: 24 Feb 2006
Posts: 2

PostPosted: Wed Nov 28, 2007 9:07 am    Post subject: romina Reply with quote

Finalmete sono riuscita ad entrare nel forum,...
concordo con le vostre osservazioni soprattutto per quanto riguarda la flesibilità del percorso.
Inoltre vorrei aggiungere che la progettazione di un percorso deve sempre tener presente gli obiettivi specifici che vogliamo raggiungere , cercando di sviluppare le quattro skills. Spesso mi sono trovata a far scegliere, ovviamente dove possibile, agli studenti le attività che preferivano o i loro ambiti di interesse. Credo che il processo di negoziazione sia importante per rendere il percorso più motivamnte e stimolante per gli alunni. Ritengo inoltre che dopo una fase in cui agli studenti vengono forniti gli strumenti e le abilità necessarie, sia importante farli lavorare attivamente nella costruzione o rielaborazione di una tematica. In questo modo si sviluppa infatti il critical thinking e si esce dalla lezione passiva.
per oggi è tutto,...buona giornata a tutti Romina Smile Embarassed
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FDosmo



Joined: 24 Feb 2006
Posts: 2

PostPosted: Mon Dec 03, 2007 2:40 pm    Post subject: percorso didattico Reply with quote

Credo che per progettare un percorso didattico coerente ed efficace le parole chiave e gli scenari da tenere in considerazione siano:
- situazione di partenza della classe e loro interessi,
- omogeneità,
- curiosità e motivazione,
- coesione,
- coinvolgimento delle quattro skills,
- sviluppo del pensiero critico,
- adattabilità e modificabilità in itinere del percorso,
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SPerissinotto



Joined: 24 Feb 2006
Posts: 1

PostPosted: Mon Dec 03, 2007 4:50 pm    Post subject: Percorso Didattico Reply with quote

Ciao amici del gruppo sono riuscita ad entrare anch'io ! Wink
Secondo me un percorso didattico dovrebbe essere caratterizzato da una serie di lezioni che siano collegate tra loro da un filo conduttore, quindi da un tema o da un particolare aspetto in comune. Come già avete detto voi, bisogna anche tener conto della classe e quindi del livello di apparenenza degli alunni. Quindi un percorso per essere efficace deve basarsi su aspetti concreti e non astratti, partendo dagli interessi e dalle aspettative degli studenti.
Inoltre dovrebbe essere vario, con attività diversificate che permettano il coinvolgimento diretto degli studenti e possibilmente l'alternanza delle 4 skills.
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RTonino



Joined: 24 Feb 2006
Posts: 2

PostPosted: Wed Dec 05, 2007 9:59 am    Post subject: Progettare un percorso Reply with quote

Ciao a tutte/i, nonostante i miei problemi di connessione (...) ce l'ho fatta. Ovviamente le osservazioni da voi fatte sono tutte molto centrate, mi trovo a ribadire i vostri concetti e concordo pienamente con tutte voi. Vengo anche io da un'esperienza di attuazione dello stesso percorso in due classi parallele, e concordo con Marica nell'osservare che quello che noi progettiamo non è altro che uno spunto, gli sviluppi che ne possono aver origine sono i più diversi e questo dipende dalle persone che abbiamo davanti e dalle dinamiche del gruppo classe. Ogni classe ha le sue esigenze, certo, ma anche i suoi interessi e la sua storia. Anche se volessimo attenerci rigidamente a quanto progettato su carta, non potremmo farlo in quanto i ragazzi "piloterebbero" le varie lezioni depistando il nostro lavoro. Mi sembra un'ottima osservazione, con la quale concordo pienamente, quella di mantenere la mente aperta agli stimoli che vengono dalla classe e cercare di centrare il lavoro progettato proprio sulle esigenze che vengono alla luce. So che lo sviluppo dei 4 skills è un concetto imprescindibile nella nostra formazione "SSIS" ma mi sento di dire che, se il percorso si adatta alla classe attraverso delle dinamiche che non permettono un equilibrio tra i quattro skills, non ne possiamo trarre un insuccesso. Credo che sia fisiologico, che capiti, l'importante è mantenere sempre alta la consapevolezza di quello che facciamo in classe, in modo tale da poter compensare in seguito, durante altre lezioni o percorsi, gli skils non adeguatamente approfonditi ed esercitati. Che ne pensate? Contestatemi pure, forse sono un pò provocatoria in questo... Wink
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BMonterisi



Joined: 24 Feb 2006
Posts: 1

PostPosted: Wed Dec 05, 2007 4:38 pm    Post subject: Reply with quote

Ciao ragazze, con difficoltà ....ma ci sono entrata anch'io!!
Condivido le vostre analisi, e mi sento solo di sottolineare ancora una volta l'importanza di "adeguare" il percorso didattico che noi prof abbiamo in mente alla classe che ci sta di fronte!!lLa realtà della classe deve condizionare, a mio avviso, non solo la scelta delle tematiche e degli argomenti da affrontare, ma anche il linguaggio, le strategie, gli strumenti e non ultimi i materiali che quel determinato percorso didattico include al fine di essere completo ed esauriente!!
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MSandre



Joined: 24 Feb 2006
Posts: 2

PostPosted: Thu Dec 06, 2007 4:48 pm    Post subject: Reply with quote

Concordo pienamente con quanto detto dalle mie colleghe corsiste: non sempre mi riesce facile mettere in atto nelle scuole presso le quali svolgo il tirocinio ciò che apprendo qui alla SSIS. Mi sembra che molte metodologie didattiche siano un pò lontane e staccate dalla realtà (per esempio a mio avviso non si possono o risulta quantomeno arduo proporre attività di tipo comunicativo in una classe dove non sono abituati a questo tipo di approccio). Vorrei inoltre aggiungere che una cosa che rappresenta per me un blocco o uno 'scoglio' è quello di trovare un argomento che possa veramente entusiasmare gli studenti; ovviamente siccome sono il professore tirocinante per loro sono una novità, che però si esaurisce nel giro di poche lezioni. Tuttavia la scelta di un argomento che li possa davvero coinvolgere - anche nella speranza che qualcosa gli resti impresso - mi sembra veramente difficile.
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SValvason



Joined: 24 Feb 2006
Posts: 5

PostPosted: Thu Dec 13, 2007 7:55 pm    Post subject: target class Reply with quote

Rispetto ai colleghi di inglese, che possiedono molte più nozioni sia sul piano teorico che su quello pratico, devo ammettere che mi sento piuttosto “sprovveduta” in merito al tema trattato, ma ancor prima di leggere le loro considerazioni, mi ero già fatta un’idea personale, basandomi principalmente sulla mia esperienza a scuola. Credo che l’elemento chiave da tenere in considerazione nel momento in cui ci si appresta a programmare un’unità didattica sia il nostro pubblico cioè la classe destinataria di tale progetto.
Mi sono trovata a lavorare in 2 seconde e 2 terze (alle medie) e ora in 2 quinte (superiori). Ingenuamente, ero convinta di poter tranquillamente proporre le stesse attività nelle due classi procedendo in modo parallelo col programma ed invece ho dovuto ricalibrare il tutto sulla base delle caratteristiche (comportamentali e cognitivi) di ogni singolo gruppo. Pertanto sono convinta che anche quello che per noi potrebbe essere il più bello e funzionale dei progetti, lo è solo sulla carta perché per esserlo veramente deve trovare un riscontro positivo una volta applicato concretamente in classe.
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TCummaudo



Joined: 24 Feb 2006
Posts: 4

PostPosted: Thu Dec 13, 2007 9:49 pm    Post subject: Reply with quote

Condivido tutto quanto è stato detto. Mi permetto di aggiungere che all'inizio dell'anno scolastico compito dell'insegnante è quello di verificare attraverso un congruo numero di test d'ingresso, il livello raggiunto da ciascun alunno nella propria disciplina, quindi stendere la propria programmazione che dovrà partire dalla divisione della classe in gruppi di livello.
Per ogni gruppo verranno scanditi obiettivi e strategie.
Per avviare l'alunno alla consapevolezza del proprio apprendimento, l'insegnante può attuare o far attuare, per esempio, le seguenti strategie d'intervento:
-somministrare frequentemente prove di verifica formativa;
- trasparenza nelle valutazioni;
-predisporre attività per l'individuazione e correzione degli errori;
-autovalutazione delle prove.
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FTubetto



Joined: 24 Feb 2006
Posts: 4

PostPosted: Sun Dec 16, 2007 1:05 pm    Post subject: vorrei aggiungere Reply with quote

e confermare quanto è stato fin qui detto, partendo dal fatto che ogni insegnante si trova di fronte non ogni anno, ma ormai ogni giorno una classe "diversa". Siamo noi a dover tener conto delle "esigenze" degli allievi, siamo noi che dobbiamo in ogni caso guidarli all'apprendimento della materia con un certo criterio, ma anche con fantasia. Viviamo in un'epoca dove i ragazzi si stancano suibito di tutto quello che stanno facendo. Sta a noi allora arricchire di nuove potenzialità ed energie la materia che insegnamo, Mi è successo una volta di dover "fare lezione" non insegnando la grammatica, ma parlando con loro dei loro problemi. Magari questo esula dal titolo del blog, ma volevo soltanto far capire la difficoltà dell'insegnante di fronte ad una classe di 20/25 studenti, con tutti i loro problemi (che a noi magari sembrano nullità), ma che comunque vanno ad incidere sul loro percorso di apprendimento. Motivarli è il compito più arduo e questo varierà da classe a classe e perfino da studente a studente. Scusate se vi sembrano banalità, ma l'ho provato sulla mia pelle. Ciao Smile
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