Textuality » 4A Interacting
TRANSLATION
Quando sfortunato con la sorte e agli occhi degli uomini
io tutto solo piango nella mia condizione di esule
e io disturbo il sordo cielo con i miei futili lamenti,
e guardo dentro me stesso, e maledico il mio destino,
desiderando essere come una persona che è più ricca di speranza di me,
con il suo aspetto, circondato dagli amici,
che desidero la capacità di quest'uomo e i vasti orizzonti di quell'altro,
con quello che io più godo meno contento;
e tuttavia in questi pensieri quasi disprezzo me stesso,
per caso penso a te e allora la mia condizione,
come l'allodola all'alba
canta dalla cupa terra inni alle porte del paradiso;
perché il tuo dolce amare è ricordato porta una grande ricchezza
che allora disdegno di cambiare la mia situazione con i re.
DENOTATIVE ANALYSIS
In sonnet XXIX Shakespeare speaks about his mood: he is sad because of his outcast state. He feels himself unlucky and without beauty. It sounds as if he hates himself. He troubles heaven with his cries because he would like to change his condition. He describes other men that are in a better state. He would like to change his sense of uneasiness and to be like these men (people that are more hopeful, more skilled, surrounded by friends). But when Shakespeare thinks about his beloved, probably a young man, he immediately forgets all his lacks and difficulties.