Textuality » 4A Interacting
Sonnet XXIX
Translation:
quando sono sfortunato con la sorte e agli occhi dell’uomo
tutto solo piango della mia condizione di esule,
e disturbo il sordo paradiso con i miei inutili lamenti,
e guardo dentro me stesso, e maledico il mio fato,
sperando di essere come qualcuno più ricco di me di speranza,
con le sue sembianze,come lui essere circondato da amici,
desiderando l’arte di quest’uomo, e gli obiettivi di quell’altro,
poco soddisfatto di quello che più mi piace;
tuttavia disprezzando me stesso in questi pensieri,
improvvisamente penso a te,e allora il mio stato,
come l’allodola al sorgere del sole
dalla terra cupa, canta degli inni ai cancelli del paradiso;
poiché ricordato il tuo dolce amore porta una ricchezza per la quale
disprezzerei di scambiare la mia condizione con quella dei re.
New words:
disgrace = vergogna, disgrazia
to beweep = piangere, lamentarsi (linguaggio arcaico)
outcast = esule
bootless = inutile, futile
scope = obiettivo, orizzonte
hply = casualmente, per caso
lark = allodola
sullen = cupa
to scorn = disprezzare
Denotative Analysis:
In this sonnet the speaking voice sounds desperate because he does not feel at ease, he is looking for help, he cries to heaven, all he can think is only what he would like to be.
But when he thinks of his “sweet” love he suddenly changes his state, his inner condition, and he feels like a lark at down, singing hymns at heaven’s gate. He is sure of himself and he feels strong because he is sure of his love.