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EMongera - 5 A - Modernist Fiction: V. Woolf and J. Joyce - Ulysses, Penelope notes
by EMongera - (2013-04-02)
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Che ora spettrale
credo che si stiano appena alzando in Cina adesso pettinandosi le loro code di
cavallo per la giornata ben presto le suore avranno suonato l'angelus loro non
hanno nessuno che le rovini il sonno se non uno strano prete o due per la sua funzione
notturna la sveglia dei vicini col grido del gallo mi spacca la testa vediamo
se posso contare 1 2 3 4 5 che fiori sono quelli che hanno inventato sono come
stelle la carta da parati in Lombard street era molto più carina il grembiule
che mi ha dato era come quella solo qualcosa l'ho indossato solo due volte
meglio abbassare la luce e provarci di nuovo in modo che io possa svegliarmi
presto andrò da Lambes lì di Findlaters in modo da inviarci dei fiori da
mettere a posto in caso lo porti a casa domani oggi intendo no no di Venerdì un
giorno sfortunato per prima cosa voglio fare le pulizie la polvere si deposita
sempre e comunque credo mentre dormo poi ascolteremo della musica e fumeremo lo
posso accompagnare prima devo pulire i tasti del pianoforte col latte metterò
cosa trovo dovrei mettermi un rosa bianco o quelle belle tortine delicate in
Liptons amo l'odore di un grande ricco negozio al 71/72d a lb o l'altro con le
fragole dentro e quel paio rosa zucchero di di lbs certo una bella piantina in
mezzo alla tavola l'avrei comprata a un prezzo più basso dove c'era questo le
ho viste non tanto tempo fa amo i fiori vorrei tanto avere l'intera zona bagno
di rose Dio celeste non c'è nulla come la natura le montagne selvagge poi il
mare le onde impetuose poi la bella terra ferma con campi d'avena  e frumento e tutte quel genere di cose ed il
bestiame che pascola il tuo cuore sarebbe felice di vedere fiumi e laghi e
fiori di tutte le forme e odori e colori sprigionarsi addirittura fuori dai
fossati primule e violette natura è come per loro dire che non c'è Dio non
schioccherei le dite neanche per tutto il loro apprendimento perché non lo
fanno loro a creano qualcosa gli ho sempre chiesto atei o come vogliono
chiamarsi andate e lavate i sassi prima poi urlano e implorano il prete morendo
e perché perché perché hanno paura dell'inferno alla faccia della loro cattiva
coscienza a sì li conosco bene chi fosse la prima persona nell'universo prima
che ci fosse qualcun altro che ha creato tutto chi a quello loro non lo sanno
neanche io così eccoci qui potrebbero almeno provare a fermare il sole nel
nascere domani il sole splende per te disse il giorno in cui  eravamo stesi
tra i rododendri sul promontorio di Howth con quel suo vestito di tweedl grigio
e la paglietta il giorno che gli feci fare la dichiarazione sì prima gli passai
in bocca quel pezzetto di biscotti all'anice ed era un anno bisestile come ora
sì 16 anni fa Dio mio dopo quel bacio così lungo non avevo più fiato sì disse
che ero un fior di montagna sì siamo tutti fiori allora un corpo di donna sì è
stata una delle poche cose giuste che ha detto in vita sua e il sole splende
per te oggi sì perciò mi piacque sì perché vidi che capiva o almeno sentiva
cos'è una donna e io sapevo che me lo sarei rigirato come volevo e gli detti
quanto più piacere potevo per portarlo a quel punto finché non mi chiese di dir
di sì e io dapprincipio non volevo rispondere guardavo solo in giro il cielo e
il mare pensavo a tante cose che lui non sapeva di Mulveyl e Mr Stanhope e
Hester e papà e il vecchio capitano Groves e i marinai che giocavano al
piattello e alla cavallina come dicevan loro sul molo e la sentinella davanti
alla casa del governatore con quella cosa attorno all'elmetto bianco povero
diavolo mezzo arrostito e le ragazze spagnole che ridevano nei loro scialli e
quei pettini alti e le aste la mattina i Greci e gli ebrei e gli Arabi e il
diavolo chi sa altro da tutte le parti d'Europa e Duke street e il mercato del
pollame un gran pigolio davanti a Larby Sharonl e i poveri ciuchini che
inciampavano mezzi addormentati e gli uomini avvolti nei loro mantelli
addormentati all'ombra sugli scalini e le grandi ruote dei carri dei tori e il
vecchio castello vecchio di mill'anni sì e quei bei Mori tutti in bianco e
turbanti come re che ti chiedevano di metterti a sedere in quei loro buchi di
botteghe e Ronda con le vecchie finestre delle posadas fulgidi occhi celava
l'inferriata perché il suo amante baciasse le sbarre e le gargotte mezzo aperte
la notte e le nacchere e la notte che perdemmo il battello ad Algesiras il
sereno che faceva il suo giro con la sua lampada e Oh quel pauroso torrente
laggiù in fondo Oh e il mare il mare qualche volta cremisi come il fuoco e gli
splendidi tramonti e i fichi nei giardini dell'Alameda sì e tutte quelle
stradine curiose e le case rosa e azzurre e gialle e i roseti e i gelsomini e i
geranii e i cactus e Gibilterra da ragazza dov'ero un Fior di montagna sì
quando mi misi la rosa nei capelli come facevano le ragazze andaluse o ne
porterò una rossa sì e come mi baciò sotto il muro moresco e io pensavo be' lui
ne vale un altro e poi gli chiesi con gli occhi di chiedere ancora sì allora mi
chiese se io volevo sì dire di sì mio fior di montagna e per prima cosa gli
misi le braccia intorno sì e me lo tirai addosso in modo che mi potesse sentire
il petto tutto profumato sì e il suo cuore batteva come impazzito e sì dissi sì
voglio sì