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INTERVISTA AD UN PROFILO PROFESSIONALE
Orientamento in uscita dalla scuola secondaria di secondo grado.
FRANCO ZENTILIN
Dottore Commercialista ed Esperto Contabile
Studio Via Porto del Friuli n° 6
33050 Marano lagunare (UD)
Buongiorno, Dottore Commercialista ed Esperto Contabile Franco Zentilin, vorrei porle una serie di domande riguardo il suo profilo professionale.
In che cosa consiste precisamente la sua professione e da quanto tempo svolge tale ruolo professionale? Lei rappresenta un lavoratore autonomo o dipendente, pubblico o privato?
La mia professione ha una storia antica ed una genesi moderna. Dalla storia ricaviamo che, il primo ordinamento della professione di "dottore commercialista" risale al D.P.R. 27 ottobre 1953 N° 1067 (pubblicato in G.U. n. 34 del 11 febbraio 1953). Mentre, il D.Lgs. 28 giugno 2005 n. 139, ha dato vita alla costituzione dell'Ordine dei "dottori commercialisti e degli esperti contabili" a norma dell'articolo 2 della L. 24 febbraio 2005, n°34.
Agli iscritti all'Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili è riconosciuta competenza specifica in economia aziendale e diritto d'impresa e, comunque, nelle materie economiche, finanziarie, tributarie, societarie ed amministrative.
Sono iscritto all'Albo dal 20 settembre 1989 e sono un lavoratore autonomo.
In che momento si è resa conto che questa professione era quella che avrebbe voluto svolgere nella sua vita?
Uscito dalla facoltà di Economia e Commercio di Trieste con una tesi sui fondi comuni di diritto italiano (appena nati normativamente) sono stato tentato dalle società di gestione di occuparmi di tale materia. Tuttavia, l'attrazione per la libera professione è stata in quegli anni di profonda trasformazione del sistema tributario italiano, così forte da assorbire il mio interesse.
Quali percorsi di studi ha dovuto seguire per accedere a tale professione? Su che discipline si focalizzavano soprattutto? Per quanti anni si sono protratti?
Il percorso che ho seguito è quello classico: conseguimento della laurea e superamento dell'esame di stato.
Devo segnalare che dal 1989 ad oggi il percorso di accesso alla libera professione è più volte cambiato nel tempo. Ad oggi, il laureato in materie economico-aziendali che vuole iscriversi all'Albo deve sostenere un periodo di praticantato di 18 mesi, una parte dei quali può essere svolta durante il percorso universitario. Al termine di tale periodo è ammesso a sostenere l'esame. Da ultimo, tale complesso esame dev'essere superato.
Le discipline da affrontare sono senz'altro numerose:
•- ragioneria generale ed applicata
•- revisione aziendale
•- tecnica industriale e commerciale
•- tecnica bancaria
•- tecnica professionale
•- tecnica aziendale
•- diritto privato
•- diritto commerciale
•- diritto fallimentare
•- diritto tributario
•- diritto del lavoro
•- diritto processuale civile
•- economia politica
•- matematica statistica
•- legislazione e deontologia professionale
Quali sono stati i canali che ha seguito per entrare nella sua professione?
Appena laureato ho chiesto ad uno studio udinese di essere ospitato per svolgere la pratica professionale. Una volta entrato nello studio ho partecipato all'attività dello stesso con grande desiderio di apprendere quegli aspetti che il percorso universitario non insegna. Nel contempo continuavo a studiare in un ottica finalizzata all'esame di stato.
Quale grado di autonomia è relativo all'esercizio della sua professione?
Da un punto di vista tecnico il grado di autonomia è molto ampio. Il libero professionista può (anzi deve) sviluppare le proprie conoscenze in quella specializzazione che meglio si attaglia alla propria attitudine professionale.
Da un punto di vista pratico, in certi ambiti, il grado di autonomia è piuttosto ridotto. Mi riferisco in particolare allo studio che assiste l'impresa in tutti gli adempimenti tributari ed amministrativi. Tale attività comporta una costante (quasi quotidiana) dipendenza circa l'assolvimento dei numerosi obblighi che ricadono a carico delle imprese e dei professionisti assistiti.
Quali sono le conoscenze e le specifiche abilità necessarie all'esercizio della sua professione?
Le conoscenze sono legate alle materie che formano il corpo normativo per l'esame di stato. Le abilità sono conseguenti ad una forte predisposizione all'aggiornamento ed alla formazione professionale oltre ad una dedizione speciale al cliente.
Come si svolge mediamente la sua giornata lavorativa? Per quante ore al giorno esercita la sua professione?
Mediamente lavoro non meno di 10 ore al giorno dal lunedì al venerdì. Quasi sempre occupo almeno il sabato mattina all'approfondimento e/o alla programmazione del lavoro della settimana successiva.
In particolari periodi dell'anno (bilanci e dichiarazioni dei redditi) tale orario si può ulteriormente dilatare.
Sono presenti eventuali settori di specializzazioni all'interno della sua professione? Se si, potrebbe addurre qualche esempio?
Dopo una solida base di bilancio e di diritto tributario, mi sono specializzato in funzioni relative al collegio sindacale, alle discipline bancarie ed all'ordinamento degli enti pubblici territoriali.
La prima specializzazione è legata ad una serie di incarichi di controllo in imprese che sono obbligate alla presenza dell'organo di controllo. Anche la materia bancaria è legata a due incarichi (molto impegnativi) che da quasi vent'anni mi vedono presente in contesti di particolare specializzazione. La terza è legata alla volontà di concorrere, con una adeguata preparazione professionale, al miglioramento del funzionamento degli enti pubblici territoriali.
Quali sono le caratteristiche di personalità richieste per svolgere la sua professione nel miglior modo possibile?
Senza dubbio è indispensabile saper cogliere le esigenze del cliente (anche per la parte non esplicitata) usando a favore dello stesso tutte le competenze professionali. Serve saper lavorare sotto stress, in tempi sempre più accorciati, senza mai perdere di vista la qualità del servizio professionale che deve sempre orientare l'operare quotidiano.
Serve essere preparati ad ampio raggio per poter individuare soluzioni a favore delle imprese.
In alcune occasioni serve anche assumere coscienza di una propria impreparazione specialistica per poter indirizzare il cliente verso chi meglio conosce profili specialistici.
La sua professione richiede degli aggiornamenti regolari? In caso affermativo, in che cosa consistono?
Nella mia professione non si può prescindere da aggiornamento e formazione continua.
Il primo va sviluppato su base pressoché quotidiana attraverso l'analisi di riviste e quotidiani del settore. La seconda dev'essere progettata e perseguita nel continuo.
Non credo possa esistere un collega che non continui costantemente ad aggiornarsi ed a formarsi nel continuo.
Il mercato espelle in breve tempo colui che non dedichi un tempo significativo a queste due attività.
Mi potrebbe elencare i vantaggi derivanti dall'esercizio della sua professione e, se sono presenti, anche gli eventuali svantaggi?
Il vantaggio più significativo è l'autonomia di pensiero che contraddistingue il libero professionista. Lo svantaggio più significativo è legato all'assorbenza incondizionata che una libera professione impone: lavoro e studio in quantità certamente superiori all'ordinario.
Ha mai avuto ripensamenti sull'aver scelto tale ruolo professionale?
L'unico aspetto che in questi ultimi anni mi ha turbato è legato all'enorme impegno lavorativo e di formazione che la professione pretende. Tuttavia, le soddisfazioni ed il prestigio sono appaganti.
Ha mai svolto professioni precedenti a questa che in qualche modo l'hanno influenzata nell'esercizio dell'attuale professione( ad esempio mediante l'acquisizione di particolari capacità)?
No.
La sua professione le consente di lavorare sempre nello stesso luogo o in alcuni casi implica lo spostamento in diversi luoghi?
Negli anni la professione ha assunto una connotazione sempre più orientata al cliente. Sicché, passo molto tempo presso la sede operativa delle imprese assistite. L'altra parte del tempo a disposizione la passo in studio per l'analisi delle pratiche più complesse e per l'incontro con il cliente.
Ritiene che oggigiorno sia mediamente facile o difficile per un neo-lavoratore trovare un posto nel mondo del lavoro avendo scelto di seguire tale professione?
Penso che rispetto ai tempi del mio ingresso nel mondo professionale sia mediamente più difficile accedervi. Mi pare improbabile poter aprire uno studio a 26 anni come ho avuto modo di fare io. Ritengo più probabile trovare ospitalità in uno studio con il quale condividere un piano di sviluppo e crescita professionale. E, maturata una esperienza di base, progettare un percorso singolo od associato.
Consiglierebbe il proprio ruolo professionale a futuri lavoratori? Se si, potrebbe fornire dei consigli a chi intendesse esercitare tale professione?
Avendo personalmente partecipato alla vita ordinistica del mio Ordine territoriale nella veste di Vice Presidente con la delega ai Praticanti, ho conosciuto il percorso che molti di essi hanno sviluppato. E' fondamentale avere la giusta ambizione ed un ampio tempo a disposizione per curare la propria formazione post universitaria e di accesso alla professione. Non bisogna soltanto superare l'esame di ammissione all'Albo. Bisogno soprattutto superare l'esame del cliente. Tale esame è senz'altro quotidiano e severo.
La ringrazio per l'attenzione concessami. Arrivederci.