L'Asia siamo noi L'Asia siamo noi: incontra tra Mihsin Hamid (nuovo libro: " come diventare ricchi fondati nell'Asia emergente) e studente di geo politica. Il libro parla della globalizzazione di un continente come l'Asia, ha portato in luce sentimenti universali. Nel romanzo si racconta la storia di come le persone che abitano in una città cambiano, e cambiano i sentimenti, un uomo parte poverissime e diventa molto ricco, per poi ritornare povero. L'altro protagonista ha le aspettative di diventare una star del mondo della moda, viene chiamata "la bella ragazza", noi ci scandalizziamo per il fatto che una ragazza è stata uccisa perché voleva diventare occidentale, ma non ci scandalizziamo dal femminicidio, il cormo della donna e la donna sono considerati patrimonio dell'uomo. Hamid parla a tutta l'umanità. Apparteniamo a diversi paesi e società, Hamid è nato in Pakistan e a 3 anni si è trasferito in America. Per un mese non ha più parlato e poi ha iniziato a parlare in inglese, ritornato in Pakistan a 9 anni si era dimenticato come si parlava Urdu. A 18 anni è ritornato in America. Ogni volta che va in giro cambia accento e voce, si mescola con al popolazione, si inserisce ma rimane un estraneo. I valori diversi per lui sono cose personali. Il mondo asiatico ha dei valori diversi da quello americano, c'è una umanità condivisa a cui apparteniamo tutti, l'umanità è universale. La storia del libro è anche una storia d'amore, parla anche molto del carattere sociale (la ocra alla ricchezza, ad aumentare il pil), in questa corsa a cercare di stare meglio anche il Pakistan sta correndo. Dove è l'Asia oggi? L'Asia è un termine vago e indefinito, l'Asia è ciò che non è Europa, le varie parti dell'Asia sono caratterizzare da diverse culture. In Asia ci sono alcuni paesi protagonisti delle vicende (alcuni sono paesi asiatici, altri lo sono solo in parte), il paese con il ruolo maggiore è gli Stati Uniti, un altro è la Russia, altri sono Giappone, Cina e India. Alcuni paesi sono in declino (Stati Uniti, paese più potente della terra), altri ristagnano e altri in ascesa. A tempo della guerra di Korea gli Stati Uniti producevano il 40 % dei manufatti! poi sono calati; la russia ha un problema di fondo, la crisi democratica, ha grandi risorse di idrocarburi, produce armi, ma ha una grossa crisi demografica. Il Giappone ha una economia che ha ristagnato per anni, ora le strategie economiche del primo ministro potrebbero provocare un rilancio. Due sono i paesi in crescita: la Cina e l'India, crescono sia in economia che in ambito militare (c'è stato difatti un aumento delle spese militari). I due paesi maggiori, Stati Uniti e Cina sono in posizioni contrapposte, la Cina è una potenza ri-emergente (in due, tre decenni dell'Ottocento la vita era il paese più sviluppato e meglio governato), punta a diventare la prima nazione al mondo. Gli Stati Uniti sono in declino (anche se sono tuttavia molto potenti), hanno l'interesse primario di rallentare la crescita della Cina o di impedirla, hanno ondeggiato tra la politica del "containment" (che sta prevalendo) e dell' "engagement". Complica le cose il fatto che i sistemi economici della Cina e degli Stati Uniti sono collegati, il rapporto è analogo a quello della guerra fredda "MAD" (mutually assure destruction). C'è una situazione "MAD" a livello economico. Lo scontro diretto non è possibile , avviene però su scenari apparentemente economici. Il sistema del "mercato comune dell’ Asia-Pacifico (del quale non fa l'arte la Cina) è un progetto di contenimento. Come percepiamo il Pakistan? È un paese decisivo per il destino di tutti (es. ucciso Osama Binladen, possiede la bomba atomica) e un paese molto delicato, sull'orlo di un precipizio. Dal libro si capisce che il paese è crescente, vuole migliorare il tenore di vita. Vuole tornare ai valori antichi o emergere e diventare "ricchi sfondati", che relazione c'è tra tutti questi sentimenti? I paesi da lontano sembrano una nuvola, sono composte da molte goccioline: gli individui. Il Pakistan ha una parte di terrorismo violento, dall'altra ha una donna che è diventata due volte primo ministro, sfilate di moda, l'alcool è illegale (anche se nelle feste scorrono fiumi di alcool). È un fraintendimento vedere i paesi come un tutt'uno. Come cittadini del mondo è importante renderci conto che la nozione unitaria di paese è artificiale. La visione del Pakistan non è sbagliata, è sbagliato pensare che esista un unico Pakistan. Nel romanzo Mohsin voleva raccontare la storia di alcuni pakistani; la vera crisi è la nazione che sta diventando incoerente (Pakistan, Europa, Italia). C'è una tendenza a l localismo, dall'altra parte c'è una tendenza alla globalizzazione. Le nazioni sono bloccate, incapaci di risolvere situazioni locali e rispondere a esigenze globali. Anche in America stanno emergendo due Americhe. Il Pakistan può essere un esempio di tutto il modo. C'è necessità economica di essere globali e la necessità di individuare una radice per capire chi siamo. L'identità si forma con l'andare avanti delle nostre conoscenze ed esperienze. La potenza accanto al Pakistan, l'India ha visto la vittoria di un partito fortemente nazionalista. Il BJP (partito della destra indù) ha vinto in maniera clamorosa, Narendra Modi è un autoritario, vuole governare da solo, ha costruito l'immagine di un leader decisionista, che combatte il terrorismo musulmano, d'altra parte non è un indù fanatico, è un politico opportunista. Sia Pakistan che India dispongono di armi atomiche; il dislivello militar è troppo grande e perciò il Pakistan ha detto che in ogni caso di attacco da parte dell'India userà la bomba atomica (situazione MAD di tipo militare). Ci saranno tensioni? Gli indiani chi sono? Gli Indiani che hanno votato per Modi, molti hanno votato per un esperimento (libero mercato), modi potrebbe fare del bene all'India. La società indiana non ha fatto un salto verso l'estremismo religioso, tuttavia c'è una xenofobia crescente anche nell'Asia in generale (Giappone, Cina, Pakistan, Siria). Se nella prima metà del ventunesimo secolo ci sarà una guerra in Asia non ci sarà più Asia. C'è la possibilità che nel futuro sia l'Asia a guidare il mondo, é un continente che è cresciuto; la Cina ha compassato il PIL degli Stati Uniti. L'Asia è pronta a guidare il mondo? L'Asia non esiste, ci sono tante Asie. L'unico paese in Asia che può aspirare a diventare leader a livello mondiale e la Cina (il Giappone ha una situazione di ristagno, non è mai stato in grado di avere una politica indipendente; l'India è piena di contraddizioni). La Cina è stata la più sviluppata del mondo, la classe dirigente è abituata a pensare ai lunghi periodi, è una transizione pericolosa. I cinesi sino convinti che la loro crescita economica è destinata ad aumentare. Ci sono alcuni studiosi che lo mettono in dubbio. Il sistema autoritario cinese riuscirà ad andare avanti nella crescita? Riuscirà ad avere istituzioni più aperte? La Cina è una parte di Asia completamente diverso da altri paesi. Il libro di Hamid ha come sottofondo il modo in cui l'economia muove l'uomo, ma termina con una storia d'amore. Pensando alla economia e al mercato, il principio è l'auto-interesse, il proprio interesse; nella società moderna crea una pressione collettiva a pensare di più a se stessi e ciò porta ad una crisi. Ci sono stati tentativi di rimuovere il "sé"; le religioni diventano più simili alla politica. Abbiamo valori tradizionali ma le migrazioni ne hanno cambiato il significato: "amare" diventa "voler possedere". L'antica idea dell'amore è che quando si dice di amare qualcuno si vuole che l'altro si senta meno solo. Hamid voleva scrivere un romanzo sulla economia, tutto incentrato sul mercato, che fosse una storia su un amore disinteressato, non basato sul passato. In Pakistan molti sono islamici e musulmani, ma l'Islam non è stato insegnato attraverso il Corano, ma sotto forma di poesie d'amore: le poesie "Sufi", l'approccio "Sufi" non richiede al credenza all'islamismo.