APPUNTI CONFERENZA GALIMBERTI
Tema = Homo faber (l’uomo artefice)
L’uomo non ha istinti (è diverso dagli animali)
Gli uomini necessitano di educazione perché non hanno istinti e seguono il comportamento dei genitori
L’uomo non può essere definito un animale ragionevole
L’istinto è una risposta rigida agli stimoli
Noi non abbiamo risposte rigide (ovvero istinti)
Abbiamo risposte irrazionali
L’uomo non è armonico con la natura per la mancanza di istinti
La sua seconda natura è la cultura, che regola il suo comportamento
Le istituzioni permettono all’ uomo di vivere in natura
La società è l’ambiente naturale dell’uomo e l’uomo è un “animale” sociale
Per Aristotele nessun uomo è sufficiente a sé stesso
Secondo Aristotele la società viene prima dell’individuo
L’identità è un dono della società, è data dalle persone che ci giudicano
Per Galimberti la società viene prima dell’individuo
Il Cristianesimo invece pone l’uomo prima della società
Il primo modo di sopravvivenza dell’uomo è il primo gesto tecnico (perché risolve un problema)
Esempio di gesto tecnico = per prendere una banana in alto su un albero l’uomo si serve di un ramo o bastone per colpirla e farla cadere dall’albero
Tecnica = capacità di compiere azioni al di là delle capacità
La virtù dell’ uomo secondo i Greci:
Epimeteo e Prometeo = figli di Zeus
Epimeteo diede tutti gli istinti agli animali
Prometeo diede le virtù all’ uomo (la tecnica)
La nostra capacità di fare è superiore alla nostra capacità di prevedere
La “previsione” è una caratteristica propria dell’uomo
Concetto di natura:
Per il Cristianesimo la natura è inferiore all’uomo, è sottomessa
Per i Greci la natura è “superiore” a Dio e all’uomo
Scienza e tecnica sono gli strumenti del dominio dell’uomo sulla natura
I Greci ritenevano che la tecnica fosse “più debole” della natura
Rinascimento e Umanesimo = rivoluzione del pensiero rivoluzione scientifica e rivalutazione dell’ importanza dell’ uomo
=> l’uomo al centro del mondo
La tecnica non è l’applicazione della scienza, ma la sua essenza
Per Cartesio e Galilei la natura non va contemplata, ma analizzata per fare ipotesi dalle quali trarre le leggi di natura
La cultura, dice Galimberti, è dualistica (esistono il vero ed il falso)
La tecnica no
La tecnica si sviluppa con il superamento degli errori
=> non può morire
L’essenza dell’Umanesimo è la scienza
I beni si consumano
Gli strumenti producono i beni
Il cambiamento quantitativo comporta il cambiamento qualitativo
Eterogenesi del fine = mezzo e fine si scambiano
Il denaro non è più un mezzo (con cui si acquista), ma un fine
La tecnica è il soggetto della storia, tutto ha la tecnica come fine
Platone = “inventa” la politica
Tecnica e politica per Platone:
la tecnica decide come si devono fare le cose
la politica decide se farle
Oggi non è più così:
la politica si basa sull’economia
La decisione è affidata alla tecnica
La tecnica è: raggiungere gli scopi più alti con gli sforzi minimi
È una forma razionalizzata elementare
Senza l’esperienza la decisione non si basa sulla conoscenza ma sui sentimenti
I “sofismi” di oggi sono Internet e la televisione
Il mondo oggi si muove su apparati tecnici
Per Hegel la rivoluzione ha origine dal conflitto tra due volontà (servo e padrone)
Oggi le due volontà sono unite contro il mercato
Il mercato è la tecnica di oggi
La morale sta morendo
Morali storiche:
- cristiana = morale dell’intenzione
L’uomo viene giudicato sulle intenzioni delle sue azioni
Per il Cristianesimo e Kant l’uomo va trattato come un fine, per Platone l’uomo invece non è un fine ma deve sottostare alla natura
Oggi l’uomo invece è al centro del mondo e fa quello che vuole di esso, perché è il fine
L’etica e la difesa della Terra non fanno parte della morale collettiva (non sono loro i fini)
- morale della responsabilità
L’uomo viene giudicato sugli effetti delle sue azioni, non sull’intenzione, ma sempre che gli effetti siano prevedibili
Oggi viviamo nell’età della tecnica
L’età della tecnica ha introdotto una mentalità nata nel nazismo:
l’etica non comprende il contenuto del lavoro, ma solo il suo svolgimento
Per esempio, un operaio che costruisce mine anti-uomo in guerra non viene valutato per gli effetti delle mine che costruisce, ma per come costruisce le mine.
Il lavoro cioè ha la sua etica nel suo svolgimento
L’operaio non è responsabile degli effetti di ciò che costruisce
Nell’ età della tecnica non c’è un pensiero alternativo dunque, ma solo quello finalizzato
=> la morale è morta