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by 2018-11-16)
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"EDUCARE L'ANIMA AI TEMPI DELLA TECNICA" Bisogna avere le coordinate per vivere nell'età della tecnica; perchè, pur vivendo in quest'età, ragioniamo con le materie linguistiche e umanistiche mediante un amore superfluo, mentre la tecnica è una materia precisa e rigorosa. Sorge allora una domanda: si può migliorare l'anima in quest'età? La risposta è no e ora come ora ci troviamo in un'era abbastanza drammatica in cui ci troviamo a vivere. La tecnologia è l'insieme di strumenti che usiamo anche quotidianamente (come il cellulare, la TV, il microonde, ecc.), ed è la forma più alta di razionalità dell'uomo perchè non permette linguaggio, addirittura più alta dell'economia. L'uomo a differenza degli animali è molto meno istintivo (/intuitivo); infatti l'uomo non è un essere razionale fino in fondo, è indeterminato, è impreciso, e, non avendo la cognizione intuitiva, si basa sulla sua cognizione imprecisa. Basti pensare al mito di Zeus e Prometeo di Platone. I Greci concepivano la natura come quello sfondo immutabile sia dagli uomini, sia dagli dei. Il maggior problema della tecnica è che può sconvolgere l'equilibrio della natura; mentre prima era più forte la necessità che la natura vincesse (paragonata alla volontà di Dio), ora al contrario è più forte la necessità che la tecnica sopravvalga sulla natura. Noi sosteniamo che la natura sia una specie di risorsa per l'uomo, ma in verità la natura non è compatibile con l'uomo perchè l'uomo non è giusto se fa solo cose giuste (cultura cristiana), ma come afferma la cultura giudaica la natura è più forte della tecnica, della necessità di avere delle leggi che prevalgono sulla natura. In qualche modo la risposta è esatta, cioè è più forte la natura che la tecnica; ma in Grecia e in Italia, perchè la tecnica era alle basi, poi dal 1600 il rapporto tra uomo - tecnica non cambia, bensì da adesso la tecnica può portare uno sconvolgimento sulla natura. Però adesso non possiamo dire che la tecnica sia un'applicazione della scienza, ma possiamo dire che la scienza è un'appliczione della tecnica. Non possiamo dividere la tecnica dalla scienza, perciò dobbiamo chiamare questo "fenomeno" tecno-scienza, siccome l'una supporta (/colma) l'altra e viceversa. Per esempio gli esperimenti degli scienziati che confermano dei fenomeni naturali. Ne la tecnica, ne la scienza hanno spiegazione, a differenza della religione, della lingua (epica, sintassi, grammatica, ecc.),.... A contrario di quello che molti possano pensare la scienza è rigorosamente e profondamente religiosa. Il mondo è sottoposto a una continua trasformazione, che lentamente porta a un cambiamento radicale del mondo che noi conosciamo, tuttavia noi non siamo preparati a questo cambiamento e non disponiamo di un pensiero relativo a quello della tecnica. Oltre al pensiero unico oggi si cerca anche di creare un sentimento unico che così facendo non solo ci porta tutti a pensare nella stessa maniera ma anche a "sentire" allo stesso modo: si raggiunge così una dimensione sociale per cui l'umanità ha un solo desiderio una volta ridotto in gregge ovvero quello di trovare il capo "gregge". |