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MSverzut- Ascoltare una conferenza per scrivere una relazione da inviare ad una classe parallela in Inghilterra
by MSverzut - (2018-11-18)
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APPUNTI MIGLIORATI

L’uomo nell’età della tecnica non è più il soggetto della storia. La tecnica è la più alta forma di razionalità raggiunta dall’uomo, non prevede un linguaggio e permette di ottenere il massimo risultato con il minimo impiego dei mezzi. Infatti, al linguaggio preferisce i numeri. L’anima e la tecnica non possono quindi convivere. La questione della tecnica nasce dalla cultura greca, che percepisce la natura come uno sfondo immutabile, che segue la necessità e in cui l’uomo è un semplice elemento che la costituisce, e non dalla cultura giudaica, secondo cui la natura è una volontà di dio, non segue la necessità ed è dominata dall’uomo. La tecnica è in grado di stravolgere la natura, di dominarla , e i greci si chiedono se è più forte la tecnica o la necessità che regola le leggi della natura. Secondo Prometeo , la tecnica è più debole della natura. Il rapporto uomo-tecnica cambia nel 1600, quando nasce la scienza moderna. La tecnica è l’anima della scienza, e la scienza guarda il mondo per trasformarlo. La scienza è quindi promossa dalla tecnica. Durante l’umanesimo, la cui essenza è proprio la scienza, si sviluppa l’idea che attraverso quest’ultima si concorre alla redenzione. Nel 1800 Hegel scrive un teorema in cui sviluppa le seguenti idee:

1- la ricchezza delle nazioni è costituita dagli strumenti

2- quando un fenomeno aumenta quantitativamente abbiamo una trasformazione qualitativa radicale del paesaggio.

Marx applica questi ultimi concetti all’economia, affermando che se un mezzo aumenta quantitativamente per raggiungere uno scopo, non è più un mezzo ma diventa il primo scopo. Se non c’è la tecnica, gli scopi diventano sogni. I fini stanno in piedi se ci sono i mezzi.

Nell’età della tecnica il termine verità sta a significare efficacia.

Nell’ età della tecnica la politica guarda all’economia , e l’economia guarda alle risorse tecniche. Il potere è nelle mani di chi è competente. La tecnica causa il collasso della democrazia, perché mette sul tavolo problemi di cui non siamo competenti. E’ presente una razionalità quantitativa, dove vince la retorica e in cui siamo persuasi dalla fascinazione, arrivando a votare su base irrazionale.

La morale non funziona nell’età della tecnica.

L’inzio dell’età della tecnica coincide con la seconda guerra mondiale, perché il nazismo ha creato il modello dell’età della tecnica. Nell’età della tecnica siamo diventati dei perfetti esecutori, dove non disponiamo di un pensiero alternativo a quello tecnico: sappiamo cosa è utile ma non capiamo più cosa è giusto; non abbiamo un’etica per salvaguardare la natura, ma solo per regolare le interazioni umane.