2006-2007 Blog
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March 13, 2007 ICT in school practices EN IT L'uso delle TIC può essere una sfida per sostenere la motivazione. Esprimi le tue considerazioni a partire dalle tue esperienze come insegnante e come studente. What is a blog? Why Shoul I Try One? Weblogs (Italian) Blog (French) English Webquest 1 Webquest 2 Webquest3 (French) Webquest 1 Webquest 2 Webquest 3
Comments
On March 29, 2007 FSangiorgio said: forse non riesco ad inserire ad inserire nessun post, o forse è scaduto il tempo, comunque a parte la motivazione degli studenti, il web è per gli insegnanti un'isola del tesoro perchè i materiali reperibili sono pressocchè infiniti. Si può preparare la lezione con cura o ci si può aggrappare a qualche filmato di you tube per una survival lesson. F On March 29, 2007 none said: On March 28, 2007 GGrasso said: In base alla mia personale esperienza posso dire che l'uso delle tecnologie, nel mio caso specifico il computer, può essere sfruttato per la promozione della motivazione. Qualche anno fa, infatti, come insegnante di sostegno, aiutai un bambino con grosse difficoltà nella lettura e nella scrittura a superare i suoi problemi: avevo infatti scoperto il suo interesse per il computer e l'ho utilizzato per "spingerlo", inizialmente, ad eseguire gli esercizi che gli proponevo. Di volta in volta, poi, lo utilizzavo come premio per il suo impegno durante la lezione: vi assicuro che il bambino in questione ha fatto passi da gigante.. On March 28, 2007 none said: In base alla mia personale esperienza posso dire che l'uso delle tecnologie, nel mio caso specifico il computer, può essere sfruttato per la promozione della motivazione. Qualche anno fa, infatti, come insegnante di sostegno, aiutai un bambino con grosse difficoltà nella lettura e nella scrittura a superare i suoi problemi: avevo infatti scoperto il suo interesse per il computer e l'ho utilizzato per "spingerlo", inizialmente, ad eseguire gli esercizi che gli proponevo. Di volta in volta, poi, lo utilizzavo come premio per il suo impegno durante la lezione: vi assicuro che il bambino in questione ha fatto passi da gigante... On March 28, 2007 GGrasso said: On March 27, 2007 A Coletti said: Ritengo che una metodologia didattica orientata all'uso delle TIC sia senz'altro auspicabile per sostenere la motivazione nella scuola odierna, considerata la grande attrazione che i giovani d'oggi hanno nei confronti della tecnologia, a partire già dalla tenera età e dal fatto che oggigiorno l'insegnante non è più considerato il detentore del 'sapere' in assoluto. I ragazzi sottoposti a stimoli di ogni genere possono attingere a diverse fonti per costruirsi il proprio bagaglio culturale indi per cui l'insegnante deve rivedere il proprio ruolo ed adeguarlo alle esigenze della scuola d'oggi. L'insegnante dovrebbe quindi porsi come guida e mediatore ai propri studenti, affinchè essi apprendano in modo consapevole e responsabile, facilitando loro il percorso. L'uso delle TIC dovrebbe quindi essere visto come una strategia per potenziare e facilitare il lavoro di ricerca, per incentivare la collaborazione tra studenti e con l'insegnante, per favorire lo scambio culturale con scuole estere, e non solo; dovrebbe cioè favorire la comunicazione, la cooperazione e l'autonomia. Tuttavia bisogna che l'insegnante stesso sia preparato all'utilizzo delle tecnologie e consapevole delle problematiche che esse comportano, nonchè abituato ad interagire e confrontarsi con i suoi colleghi, e ciò a mio avviso non è sempre facile. Come insegnante precaria non mi è stato finora possibile nè formarmi, in tal senso, nè tanto meno fare uso delle TIC in ambito scolastico. Debbo aggiungere inoltre che l'esperienza maturata finora, abbastanza limitata nel tempo e circoscritta alle medie, non me ne hanno fatto sentire in particolar modo l'esigenza essendo io stessa impegnata a farmi un'esperienza di base come insegnante. Alla luce degli stimoli che ultimamente ho ricevuto in qualità di studente ritengo che non solo sia coinvolgente lavorare in rete, potendosi confrontare e collaborare, abbattendo i limiti spazio-temporali, ma che sia necessario e doveroso proporre questo tipo di didattica agli studenti, sopratutto alle superiori. Gli insegnanti dovrebbero tuttavia poter beneficiare di maggiori opportunità di formazione per poter essi stessi conoscere ed utilizzare le TIC. On March 27, 2007 A Coletti said: prova On March 27, 2007 MMichielini said: Anch'io, come alcune colleghe hanno già affermato, ho imparato ad usare alcuni strumenti tecnologici quali il blog e il forum come studente di questo corso abilitante. Prima sapevo dell'esistenza di questi due termini, ma non ne conoscevo nè l'uso nè la differenza. Il primo impatto è stato, a dir la verità, un po' sofferto in quanto a volte provo una certa avversione per tutto ciò che è nuovo ed esula dalle mie conoscenze. Tuttavia usandoli, mi sono resa conto delle loro potenzialità e di come possano offrire nuove opportunità sia per gli studenti che per gli insegnanti. I molteplici usi dei TIC nell'ambito della didattica per motivare e coinvolgere gli studenti sono stati ampiamente discussi in precedenza, per questo vorrei soffermarmi a fare una piccola riflessione per quanto riguarda gli insegnanti. Per questi ultimi le TIC rappresentano una vera e propria sfida, in quanto ritengo siano un modo nuovo di comunicare. Per questo motivo noi insegnanti dobbiamo uscire dalla nostra "disciplina" per imparare a collaborare e condividere con gli altri le nostre esperienze, ma soprattutto le nostre idee. Infatti sottoscrivo pienamente il pensiero di Nicoletta Valente ovvero "ciò che è importante non è quello che si sa fare con il computer, ma le idee che si riesce a far circolare". Credo che la condivisione di idee e progetti grazie anche all'uso delle tecnologie possa rendere il nostro lavoro più motivante e ricco di soddisfazioni. Per me ne è stata una dimostrazione le attività svolte insieme alle colleghe in questo corso. On March 27, 2007 MMichielini said: prova On March 27, 2007 SNadalet said: L'uso delle Tic rappresenta sicuramente una valida opportunità per motivare i ragazzi allo studio. Concordo pienamente con quanto già precedentemente affermato: in un contesto in cui gli studenti sono sempre più distanti dalla cultura del libro, in cui i ragazzi utilizzano con estrema facilità i vari strumenti informatici, diventa indispensabile entrare in contatto con loro attraverso questo tipo di strumenti.L'unico neo resta nel fatto che non tutti noi insegnanti siamo preparati a farlo! Sicuramente quest'anno di corso mi è servito ad allargare i miei orizzonti: anche se all'inizio mi sono sentita profondamente ignorante ( in senso socratico )per quanto riguarda l'utilizzo delle TIC, nel contempo ho vissuto tale situazione come una sfida a conoscere e apprendere il loro funzionamento tanto da utilizzarle durante le mie lezioni: un'esperienza senz'altro positiva e incoraggiante. On March 26, 2007 PBusolini said: Concordo con quanto detto dalle colleghe negli interventi precedenti. Mi sembra chiaro che oggi non si possa più prescindere dall’uso delle TIC nella scuola in quanto si tratta di strumenti entrati a far parte della nostra vita quotidiana. La didattica di tutte le discipline può trarne grandi vantaggi. Per noi insegnanti di lingue, poi, le TIC rendono l’insegnamento molto più vario e motivante, perché permettono di diversificare le attività coinvolgendo così diverse tipologie di studenti, tra i quali anche quelli meno dotati o volenterosi. Per affrontare questa sfida, però, è necessario innanzi tutto formare gli insegnanti, sia dal punto di vista tecnico che da quello didattico. Solo in questo modo si costruiscono i presupposti per un uso critico e selettivo delle nuove tecnologie. Ciò non significa che gli insegnanti devono diventare dei programmatori, ma che devono necessariamente disporre di una certa cultura informatica di base e di un certo allenamento nell’uso di questi strumenti. Ci si deve anche chiedere quale cultura informatica si vuole dare alla scuola in generale. A tal riguardo mi sembra utile citare quanto sostiene Philippe Perrenoud: “Formare alle nuove tecnologie significa formare il giudizio, il senso critico, il pensiero ipotetico e deduttivo, le facoltà d’osservazione e di ricerca, l’immaginazione, la capacità di memorizzare e di classificare, la lettura e l’analisi di testi e di immagini, la rappresentazione di reti, di sfide e di strategie di comunicazione” (in: Dieci competenze per insegnare, Ed. Anicia, 2002). Mi sembra questo un punto fondamentale sul quale dovrebbe concentrarsi una seria riflessione sull’uso delle nuove tecnologie nella scuola. Ognuno, infatti, può imparare a servirsi di un software. Molto più difficile è invece padroneggiare, ad esempio, l’architettura delle reti o le strategie di navigazione intelligente in una montagna di dati. On March 26, 2007 MSiciliano said: Concordo con quanti sostengono che l'applicazione delle TIC nel processo di insegnamento-apprendimento sia un'innovazione didattica fortemente motivante perchè la costruzione di un ambiente didattico tecnologico on-line propone una nuova dimensione dell'interazione, non più legata alla tradizionale comunicazione insegnante-allievo. (Verrebbe da dire che tali strumenti non sono poi tutta questa novità ma soltanto la forma più evoluta dell'apprendimento per via telematica proposta fino a qualche anno fa - e forse anche oggi - da molte università private ). Interessante e motivante, dicevo. Credo, tuttavia, che eccedere nell'utilizzo di questi strumenti per la trasmissione dei saperi (e per veicolare la comunicazione in generale) qualora non sia proprio possibile avere un confronto immediato e diretto, tenda progressivamente ad eliminare l'interesse per il contatto visivo tra gli interlocutori, rendendo tali interazioni molto "asettiche". Forse dovremmo un pò smitizzare il computer, considerato ormai uno status symbol senza il quale non si può nè studiare nè lavorare nè giocare e forse nemmeno amare e vivere!!! On March 26, 2007 EBianchini said: Sono daccordo con la considerazione fatta da RMazzolini perchè introduce un aspetto fondamentale nell'uso del TIC. Noi insegnanti anche se addestrati ad usare le nuove tecnologie, siamo figli di un'altra generazione, quella del sapere trasmissivo. Senz'altro i giovani di oggi sono estremamente più competenti nell'uso di questi strumenti. Sono cresciuti in un'epoca in cui si comunica in un'altro modo!Spesso l'utilizzo del TIC, da parte degli studenti, innalza la loro motizazione a fare ma paradossalmente ciò non significa che la qualità della comunicazione sia sempre migliore.Non a caso il disagio giovanile è un fenomeno in continuo aumento e ciò è dovuto in parte anche alla loro solitudine.Ciò non significa che l'uso del TIC non sia auspicabile; credo che la conoscenza e la formazione dei giovani sia un processo che si integra e si accresce con diverse esperienze -anche didattiche-. Io personalmente, come insegnante chiedo ai miei alunni di "aiutarmi" quando mi trovo in difficoltà nel sperimentare nuove metodologie correlate al TIC.Questo, credo, significhi cambiare il tipo di rapporto con gli studenti che spesso diventano anche loro un po'insegnanti....Si tratta quindi di un approccio insegnante-alunno diverso, nel quale la collaborazione diventa fondamentale e ciò credo che sia possibile se esiste la stima reciproca. On March 26, 2007 EBianchini said: prova On March 26, 2007 PGasparet said: poichè sono un\'insegnante precaria, il che significa insegnare 1 mese in una scuola e 3 in un\'altra, non ho mai avuto grandi possibilità di usare le TIC nelle mie lezioni. L\'unica occasione che ho avuto è stata durante i corsi del progetto 2000 e ricordo con piacere l\'entusiasmo e l\'interesse che gli studenti dimostravano. Fu per me una sfida, perchè non potendo partecipare, in quanto docente a tempo determinato, ai corsi di formazione per l\'apprendimento delle nuove tecnologie organizzati da alcune scuole, non mi sentivo preparatissima in materia. E\' tuttavia stata un\'esperienza positiva, una vera e propria collaborazione e scambio di saperi tra insegnante e allivi, e allievo-allievo: io insegnavo loro la mia disciplina e loro mi insegnavano funzioni del computer a me ancora ignote; inoltre allievi più competenti insegnavano a chi avava minor dimestichezza in uno spirito di vera collaborazione. Quale studente del corso ex-lege 143 ho imparato che le TIC offrono molte più possibilità di quanto pensassi (forum, wiki, blog...), visto che le usavo solo per ricerca di materiale, posta elettronica, creazione di leaflets. Considerando che oggi la maggior parte degli studenti fa un uso quotidiano della rete credo che motivante e accattivante non sia tanto dire agli studenti\"oggi si va in aula di informatica\", quanto usare lo stesso mezzo di comunicazione. On March 26, 2007 PGasparet said: poichè sono un\'insegnante precaria, il che significa insegnare 1 mese in una scuola e 3 in un\'altra, non ho mai avuto grandi possibilità di usare le TIC nelle mie lezioni. L\'unica occasione che ho avuto è stata durante i corsi del progetto 2000 e ricordo con piacere l\'entusiasmo e l\'interesse che gli studenti dimostravano. Fu per me una sfida, perchè non potendo partecipare, in quanto docente a tempo determinato, ai corsi di formazione per l\'apprendimento delle nuove tecnologie organizzati da alcune scuole, non mi sentivo preparatissima in materia. E\' tuttavia stata un\'esperienza positiva, una vera e propria collaborazione e scambio di saperi tra insegnante e allivi, e allievo-allievo: io insegnavo loro la mia disciplina e loro mi insegnavano funzioni del computer a me ancora ignote; inoltre allievi più competenti insegnavano a chi avava minor dimestichezza in uno spirito di vera collaborazione. Quale studente del corso ex-lege 143 ho imparato che le TIC offrono molte più possibilità di quanto pensassi (forum, wiki, blog...), visto che le usavo solo per ricerca di materiale, posta elettronica, creazione di leaflets. Considerando che oggi la maggior parte degli studenti fa un uso quotidiano della rete credo che motivante e accattivante non sia tanto dire agli studenti\"oggi si va in aula di informatica\", quanto usare lo stesso mezzo di comunicazione. On March 26, 2007 SFappiano said: All'epoca in cui io frequentavo la scuola superiore - metà anni '80 - non esistevano ancora i laboratori di informatica, o perlomeno la mia scuola non ne era ancora dotata. Ricordo però le mie battaglie con la macchina per scrivere, al punto che l'ora di dattilografia era diventata per me la più temuta e odiata in assoluto. Se commettevi uno o più errori nello scrivere una lettera commerciale, potevi usare il tasto del "bianchetto", ma rimanevano comunque delle macchie piuttosto evidenti sulla carta. Già, la carta...Confesso che - sin da giovane studentessa - mi sono sempre sentita maggiormente attratta dai cosiddetti materiali tradizionali, proprio perchè più consoni al mio modo di essere. Il "turning point" nel mio rapporto con la tecnologia è avvenuto anni fa, in occasione della stesura della mia tesi di laurea. Che bello poter scrivere, sbagliare, modificare e aggiungere senza il "bianchetto" della macchina per scrivere! Che disastro sarebbe stata la mia tesi, se non ci fosse stato il computer ad alleviare le mie fatiche! Attualmente, nella mia condizione di insegnante, considero l'utilizzo delle nuove tecnologie un "must" per noi docenti, questo per svariati motivi. Innanzitutto trovo ingiusto che gli insegnanti più esperti debbano sempre correre in aiuto di chi "non sa", "non è capace", o forse di chi non ha molta voglia di imparare. Nella società odierna il computer è uno strumento che viene utilizzato quotidianamente perchè serve e assolve numerose funzioni (quindi è fondamentale anche a scuola). A parer mio dovrebbero esistere dei corsi di formazione obbligatori per iniziare i docenti all'utilizzo degli strumenti informatici. Ciò non significa che gli insegnanti debbano essere costretti ad utilizzare regolarmente software per svolgere l'attività didattica. Ciascuno sarà libero di vagliare l'efficacia del proprio insegnamento con o senza il supporto delle tecnologie, operando confronti e riflessioni, attraverso la capacità di valutare in maniera serena - ma onesta - quale sia la strada più idonea per raggiungere gli obiettivi ambiziosi posti dalla scuola (intesa come comunità di persone, ovviamente, non come edificio). A noi docenti è peraltro richiesta una competenza didattica, non specificatamente tecnica - anche se è senz'altro importante guidare i ragazzi più inesperti al corretto utilizzo del computer da entrambi i punti di vista (sia sotto il profilo procedurale, ma soprattutto sotto un profilo logico-razionale). Il principio fondamentale è comunque essere in grado di sfruttare le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, scegliendo le modalità e i momenti che ciascuno riterrà più opportuni. L'insegnante che ignora gli strumenti informatici è senza dubbio un insegnante che si preclude - e preclude ai propri studenti - numerose possibilità. Potrebbe però anche verificarsi l'opposta situazione. Chi si ostina a fare lezione in laboratorio può rischiare di perdere contatto con la dimensione più tipica ed autentica dell'educatore, che è quella che pertiene alla sfera umana, relazionale. Del resto i ragazzi di oggi trascorrono già gran parte delle loro giovani esistenze "davanti a qualcosa di quadrato". Confesso, l'espressione non è mia, ma del Prof. Andreoli, l'ho riportata perchè personalmente mi ha colpito molto. Spero di non aver veicolato messaggi contraddittori. Il segreto - dunque - secondo me - sta nel giusto equilibrio tra tradizione e innovazione. A questo principio ho cercato di attenermi in passato e al medesimo mi ispirerò nella mia futura - speriamo - professione di insegnante. On March 26, 2007 MSiciliano said: PROVA On March 24, 2007 PDezorzi said: On March 24, 2007 APresotto said: Ritengo che una delle esperienze più significative di questo corso abilitante sia stata quella di "toccare con mano" una serie di tipologie di comunicazione web alle quali non ero abituata(nonostante ne fossi a conoscenza!)Tutto cio' infatti mi ha senza dubbio arricchita professionalmente.Concordo con le colleghe nell'affermare che l'uso delle TIC è senza dubbio una sfida irrinunciabile alla quale noi insegnanti dobbiamo prepararci ad affrontare insieme ai nostri studenti.Le TIC svolgono un ruolo prevalentemente di supporto al sapere ma favoriscono un'apprendimento centrato sull'interazione,la motivazione e la collaborazione.E' nostro compito quindi,sostenere ed incoraggiare,anche tra i colleghi più scettici,questo processo di cambiamento nella didattica attuale per poter raggiungere degli standards sempre più competitivi e nello stesso tempo vicini ai bisogni degli studenti. ![]() On March 23, 2007 EBianchini said: prova per enrica bianchini On March 23, 2007 RVignera said: l\'Attività Internet ha una grossa potenzialità. Allarga le vedute e ingloba le organizzazioni. Va comunque usato con cognizione perchè puo disorientare. Esso modifica gli attegiamenti degli utenti nei confronti del sapere e delle conoscenze in generale. Credo comunque che l\'uso renda l\'insegnamento più efficace ed interessante ed è quindi indispensabile approcciarsi ad esso con interesse e con nuove didattiche, perche\' esso ha aperto ed aprirà sempre di più nuovi orizzonti. On March 23, 2007 RVignera said: On March 23, 2007 DGuerra said: Concordo pienamente con quanto detto da Giovanna e quanto letto negli interventi precedenti. L’uso delle nuove tecnologie è diventato indispensabile in ogni settore, tanto più nella scuola, che ha il diritto e dovere di formare e preparare i ragazzi ad affrontare la vita . Nella didattica attuale l’uso delle TIC si è rivelato uno strumento prezioso per motivare gli studenti all’apprendimento, ma al centro della questione rimane secondo me l’uso che si fa. Diventa fondamentale dotare gli alunni di strumenti adeguati per sfruttare positivamente queste risorse, ma questo richiede innanzitutto un’ottima preparazione non solo tecnica, ma anche didattica da parte dell’insegnante che qualche volta è carente. Ritengo quindi più che mai indispensabile, far crollare le barriere contro il pregiudizio che le nuove tecnologie mal si conciliano con la didattica di tutte le discipline, diffondendo con corsi e sussidi validi questa nuovo modo di fare scuola. On March 23, 2007 DGuerra said: On March 23, 2007 DGuerra said: Concordo pienamente con quanto detto da Giovanna e quanto letto negli interventi precedenti. L’uso delle nuove tecnologie è diventato indispensabile in ogni settore, tanto più nella scuola, che ha il diritto e dovere di formare e preparare i ragazzi ad affrontare la vita . Nella didattica attuale l’uso delle TIC si è rivelato uno strumento prezioso per motivare gli studenti all’apprendimento, ma al centro della questione rimane secondo me l’uso che si fa. Diventa fondamentale dotare gli alunni di strumenti adeguati per sfruttare positivamente queste risorse, ma questo richiede innanzitutto un’ottima preparazione non solo tecnica, ma anche didattica da parte dell’insegnante che qualche volta è carente. Ritengo quindi più che mai indispensabile, far crollare le barriere contro il pregiudizio che le nuove tecnologie mal si conciliano con la didattica di tutte le discipline, diffondendo con corsi e sussidi validi questa nuovo modo di fare scuola. On March 23, 2007 GMuzzin said: Come molte colleghe anch 'io da studente non ho mai utilizzato un forum o un blog perchè le lezioni allora erano sempre frontali e basate sul contenuto dei libri di testo. Credo che l 'uso delle tic come ulteriore supporto didattico renda l 'isegnamento più efficace e interessante e ci aiuti ad ottenere migliori risultati, scardinando il concetto di didattica trasmissiva e adeguando la scuola all 'esigenze della società dell 'informazione.Naturalmente bisogna dotare gli studenti di una adeguata abilità srtumentale nell 'uso delle tic, ma anche formarli ad un uso critico e consapevole delle loro implicazioni teoriche.Inoltre è necessaria anche una preparazione specifica degli insegnanti altrimenti si rischia un uso banale delle nuove tecnologie senza sfruttarne a pieno le potenzialità. On March 22, 2007 MZolfo said: Nella mia esperienza lavorativa nella scuola secondaria di primo grado ho avuto modo di sfruttare solo in parte le potenzialità delle TIC, utilizzando la rete Internet per reperire materiale autentico, suggerimenti per preparare lezioni nonché per impostare particolari attività di studio e di ricerca visitando, insieme a tutta la classe, nel laboratorio di informatica, i siti dedicati ai ragazzi, con attività interattive coinvolgenti e "link" interessanti per compiere ricerche. Tuttavia durante questo corso ho avuto la possibilità di scoprire molte altre potenzialità delle nuove tecnologie della comunicazione: esse sono in grado di modificare gli atteggiamenti degli studenti nei confronti del sapere permettendo loro di generare autonomamente nuove conoscenze cooperando all'interno di un gruppo per la realizzazione di progetti che possono essere trasposti in rete, c'è poi l'attivazione di forum on line, blog, wiki, tutti strumenti che possono rendere la classe un ambiente formativo più ampio e aperto. Sono perciò convinta che l'attivazione di relazioni dinamiche che esse permettono, rappresentano un potenziale presupposto per un maggior coinvolgimento dei discenti nel processo dell'apprendimento (It's a process not a product), con implicazioni positive sulla motivazione. L'uso delle TIC certamente sostiene la motivazione dei ragazzi, anche di quelli meno dotati e volenterosi, basta vederli all'opera in un'aula informatizzata per apprezzare la loro partecipazione attiva e intensa, il loro atteggiamento positivo e produttivo, la loro capacità di accettare l'errore come stimolo per andare avanti e per continuare a tentare e ritentare.. Ricapitolando, dunque le nuove tecnologie permettono di creare situazioni d'apprendimento ricche, complesse, diversificate e favoriscono quel tipo di interattività che aiuta gli studenti a essere più consapevoli del proprio apprendimento e autori del loro processo di formazione ( Things I am learning). Compito dell'insegnante è quello di sostenere tale processo favorendo un uso consapevole delle tecnologie per sfruttare al meglio le loro potenzialità sul piano comunicativo, creativo, motivazionale e didattico. On March 22, 2007 LIacumin said: Non sono un'esperta nell'uso delle TIC, so, però, che i ragazzi oggi sono particolarmente interessati ad esse, quindi sono un sostegno alla motivazione. Dalle poche esperienze che ho avuto in laboratorio di informatica ho potuto constatare che gli alunni sono molto preparati e ho avuto la possibilità di imparare qualcosa da loro: un'esperienza positiva per entrambe le parti, poichè tutti noi abbiamo allo stesso tempo insegnato ed imparato. On March 20, 2007 ETrevet said: L'insegnamento di una L2 a scuola avviene per lo più tramite il libro, questo è un dato di fatto. Accanto al libro di testo si fa sempre più uso di una varietà di sussidi tra cui le TIC che usano nuove modalità comunicative come la mail, la chat, il forum, il videocellulare ecc. Sono certamente delle risorse che stimolano nuove strategie di apprendimento se pensiamo a quanto la multisensorialità incida sulla memoria. E' banale dirlo ma lo studente di oggi è avvantaggiato rispetto alle nuove tecnologie, vista la sua precoce esposizione, al punto che spesso è più esperto dell'insegnante e sa districarsi con una maggiore flessibilità. Usare le TIC permette all'insegnante di parlare usando lo stesso linguaggio dello studente: si tratta però di vedere che cosa la tecnologia può fare per lo studente e che cosa egli può fare con la tecnologia. Voglio dire che ciò che è motivante per lo studente non è la tecnologia in sè che per lui non costituisce una novità, quanto invece la possibilità di interagire in maniera collaborativa con un gruppo di lavoro che è l'aspetto particolare dei forum e dei blog. Per l'insegnante - parlo della mia generazione - è invece più difficile perchè non siamo formati per questo; siamo figli di una cultura trasmissiva: libro - insegnante - allievo. Quello che ho ritenuto dai corsi 143, come hanno già detto diverse colleghe, è piuttosto una riflessione sulla nuova professionalità che mi viene richiesta. Bisogna far entrare le TIC nella propria didattica se si vuole insegnare a questi ragazzi che sono sempre più distanti dalla cultura del libro. On March 20, 2007 ETrevet said: messaggio prova On March 20, 2007 ETrevet said: prova per Trevet On March 20, 2007 MGodeassi said: Ritengo che l\'uso delle TIC abbia un ruolo decisivo nei processi didattici tanto per gli studenti che per gli insegnanti. Negli studenti, infatti, oltre a sostenere la motivazione ad apprendere, offre l\'opportunità di comprendere le proprie potenzialità in una sfida continua. Ovviamente, l\'integrazione dell\'attività curricolare con quella informatica va fatta con obiettivi chiari da perseguire, che rendano perciò più efficaci le attività di studio. Anche nel caso dei docenti, esso è essenziale affinchè possa maturare una nuova concezione del proprio ruolo, sempre più complesso visto che i bisogni degli allievi sono sempre più eterogenei e diversificati. On March 19, 2007 LM said: Innanzitutto, ecco il mio personale stato d’animo dopo aver letto le considerazioni – idee – metafore sull’utilizzo delle TIC sia a scuola con i ragazzi che dai singoli insegnanti a casa e dai gruppi di insegnanti che desiderano costruire e poi sostenere un processo di insegnamento-apprendimento basato sulla motivazione di entrambi: insegnanti e allievi. Tornando al mio stato d’animo, la prima reazione istintiva è stata la seguente: “cosa posso aggiungere io al già detto delle mie colleghe, considerando le loro affermazioni vere, anche se diverse tra loro a seconda delle loro altrettanto diverse esperienze?”. Ma tale domanda è stata motivo di stimolo per giungere ad una mia risposta personale che mi rappresentasse e mi desse pure la sicurezza di averne capito la portata in ambito scolastico, cioè nella mia vita di ogni giorno. Il corso abilitante mi ha proprio messo in discussione, e tale cambiamento si è attuato in diverse fasi: desiderio di imparare di più e aspetti nuovi della mia materia per insegnare meglio, insicurezza e confusione nel constatare che alcuni miei insegnamenti-metodi-pratiche e attività spesso non portavano alle finalità di base che comunque invocavo a livello teorico, infine la volontà-necessità di cambiare perché ne ho capite le motivazioni, percorsi e esiti. Ecco che quindi la frase che spesso dicevo a me stessa per scusarmi del fatto che le TIC non rappresentassero per me come insegnante una delle sfide principali era la seguente: “Un insegnante può scegliere se utilizzare le TIC o no!”. Forse perché quando ero una studentessa non mi hanno mai mostrato un PC? Ora invece dico a me stessa: “Se l’interesse-curiosità-senso stimolano me ad apprendere e trasmettere il mio sapere, grazie anche all’utilizzo delle TIC, trovo altrettanto giusto che la mia motivazione successiva a tali stati d’animo venga naturalmente trasmessa a coloro che le considerano parte integrante della loro vita, in ogni campo essa si svolga e vengano utilizzate”. On March 19, 2007 NValente said: Le Tic modificano il modo di pensare,di vivere e di lavorare; questa forse è la ragione per cui alcuni insegnanti hanno ancora timore della tecnologia applicata alla didattica,pur essendo consapevoli delle grandi trasformazioni avvenute nel campo dell’insegnamento. Le Tic permettono senza dubbio di operare in modo originale e costruttivo ma è difficile affrontare questa sfida senza nessun aiuto… Come corsista della ex Legge 143 ho modificato il mio atteggiamento di antipatia nei confronti del il computer ,attraverso attività pratiche svolte sui siti di alcuni miei insegnanti o partecipando a forum sui siti dell’Università. Sono giunta alla conclusione che non è necessario diventare degli esperti informatici per lavorare con questi strumenti perché molti softwares didattici permettono agli insegnanti di scegliere tra diversi contenuti e modalità. Ciò che è importante, non è infatti ciò che si sa fare con il computer ma le idee che si riesce a far circolare. Queste idee possono attraversare il mondo in pochi minuti e richiedono uno spiccato senso critico che aiuti a selezionare e a proteggerci dai pericoli della rete. Il compito dell’insegnante quindi sarà anche quello di guidare i ragazzi nella scelta delle innumerevoli opportunità che le Tic offrono, privilegiando sempre e comunque la ricerca, la riflessione e il dibattito. On March 18, 2007 MNapoli said: Concordo con quanto precedentemente asserito dalle mie colleghe riguardo al fatto che l'utilizzo delle TIC sia estremamente coinvolgente per i ragazzi e, spesso, possa essere utilizzato come "trucco" per motivare allievi poco interessati alla disciplina. Ho notato che spesso, il semplice fatto di utilizzare strumenti che fanno parte del LORO quotidiano rende la materia più "avvicinabile" se non coinvolgente. Personalmente, all'inizio ero piuttosto scettica riguardo al fatto di poter utilizzare le TIC in classe, ma mi sono dovuta ricredere quando ho notato che un allievo con dei problemi di apprendimento e di attenzione ha ottenuto dei discreti risultati nel momento in cui gli sono stati proposti gli stessi esercizi svolti in classe ma... da svolgere sul computer. L'utilizzo delle TIC è inoltre particolarmente utile per gli studenti disabili: un mio studente paraplegico e con parziale paralisi delle corde vocali è riuscito a seguire ed ottenere risultati più che soddisfacenti svolgendo lo stesso lavoro dei compagni a computer, senza di esso non sarebbe riuscito a scrivere! Ritengo inoltre che sia un dovere di noi insegnanti "prendere confidenza" e sviluppare sempre maggiori abilità nell'utilizzo delle TIC: se vogliamo motivare i ragazzi dobbiamo avvicinarci al loro mondo, loro ormai sono lontani dal nostro! On March 18, 2007 Sticchi Donatella said: In base alla mia esperienza posso dire che l'utilizzo delle TIC a scuola è coinvolgente per gli studenti per vari motivi:prima di tutto perchè permette loro di spostarsi fisicamente dall'aula e recarsi in laboratorio ove il lavoro - solitamente di gruppo - li rende collaborativi e attenti, ed inoltre perchè permette di spostare il centro della classe dall'insegnante a loro stessi. L'utilizzo delle TIC favorisce il recupero degli studenti che mostrano difficoltà a comprendere gli input della didattica tradizionale. Si corre però il rischio di veder trasformare la motivazione della scoperta/ricerca in ansia e demotivazione, perchè c'è una grande quantità di informazioni spesso non catalogate, probabilmente poco significative. On March 17, 2007 PDezorzi said: La rete rappresenta una grande attrattiva per i ragazzi basta guardarli quando si siedono davanti ad un computer, rapidi e veloci senza e senza esitazione aprono un browser e La rete rappresenta una grande attrattiva per i ragazzi, basta guardarli si collegano a qualche sito da cui possono scaricare files di musica, suonerie, giochi e altro ancora. Per la maggior parte degli studenti Internet appartiene alla quotidianità come il cellulare e l\\\\\\\'Mp3. Se formazione significa appropriarsi di quegli strumenti che permettono di sapere dove e come acquisire informazioni con cui creare competenze, ciò significa anche saper usare la rete e sapersi orientare al suo interno. Ne consegue la necessità di sviluppare strategie di selezione e capacità critiche. L\\\\\\\'utilizzo delle informazioni richiede inoltre, capacità di analisi e sintesi nel momento in cui tali informazioni vengono riorganizzate per creare documenti personalizzati. Oltre a ciò l\\\\\\\'uso di internet permette di interagire, sperimentando nuove modalità di comunicazione e collaborazione a distanza. La scuola deve partecipare attivamente allo sviluppo di tali competenze e gli insegnanti devono essere partecipi in prima persona utilizzando le tecnologie a disposizione. Bisogna infatti, tener presente che le solo nuovi strumenti ma nuovi \\\\\\\"mondi\\\\\\\" che generano profonde modificazioni nei modi in cui si svolgono le attività umane. In questa ottica, e da questo corso abilitante nasce l\\\\\\\'esigenza di una riflessione sui processi di insegnatecnologie della comunicazione e informazione non devono essere considerate mento/apprendimento per migliorarli e renderli più vicini ai ragazzi. Personalmente, insegnando prevalentemente nella scuola secondaria di primo grado, non ho avuto ancora la possibilità di sfruttare le tecnologie assieme ai ragazzi, ma quanto è stato analizzato a riguardo in questo periodo ha suscitato in me il desiderio di saperne di più per poterlo utilizzare al meglio in classe. On March 17, 2007 LMartinuzzi said: Anche per me questo corso è stato un battesimo per quanto riguarda l'uso delle TIC. Devo ammettere di sentirmi ancora un pesce fuor d'acqua. Sono ancora nella fase in cui si analizza tutto con grande attenzione e un po' di emozione. Mi rendo conto delle rilevanti possibilità che queste forme di comunicazione offrono, lo sto sperimentando, con grande meraviglia a volte. I ragazzi a scuola dimostrano una grande facilità nell'utilizzo dei sistemi informatici, ma mi rendo conto che vale sempre questa proporzione: i miei 18 anni stanno alla fotocopiatrice come i 18 anni di un ragazzo d'oggi stanno al PC! Credo però nella possibilità di un ragionevole recupero delle mie abilità nell'uso di blog, accesso a forum, newsgroup, ecc. e sono seriamente intenzionata a colmare un ritardo ... fisiologico: non vorrei mai farmi dare "la baia" da un mio alunno solo per la sua maggiore familiarità con tasti e displays. Certo, una mia maggiore familiarità con le nuove tecnologie mi consentirà di sintonizzarmi più facilmente sulla lunghezza d'onda della comunicazione con i miei studenti. Quando ci si capisce perchè si parla lo stesso "linguaggio" anche le motivazioni si seminano con maggiore successo. On March 17, 2007 CAgostinelli said: L\'uso delle TIC costituisce senza dubbio uno stimolo per incentivare la motivazione. Da quando ho portato i miei studenti di 3^ in aula informatica per svolgere un lavoro in rete, ad esempio, ogni lezione mi chiedevano di poter ripetere l\'esperienza. Per quanto mi riguarda, personalmente, prima di quest\'anno devo dire di non aver mai partecipato a un forum, una wiki, un blog o quant\'altro. Ritengo però che una buona conoscenza delle possibilità offerte dalle TIC sia estremamente utile, indispensabile addirittura, per la moderna didattica. Dobbiamo considerare, tra l\'altro, che i giovani sono nati e cresciuti con questi strumenti e ne hanno una grande pratica e un\'altrettanto grande dimestichezza; confrontarci con questi sistemi permette, quindi, anche un migliore rapporto con gli studenti (vuol dire, in qualche modo, \"parlare la loro lingua\"). L\'uso delle TIC in didattica è un argomento che mi interessa molto. Vorrei solamente avere la possiblità di riflettere e approfondire, con calma, queste nuove possibilità. Il ritmo di lavoro che i tempi del \"corso 143\" impongono non consente, infatti, di dedicare maggiore attenzione ad argomenti come questi, quelli forse che ci dovrebbero coinvolgere di più. In ogni caso, gli stimoli e i suggerimenti ci sono e in futuro, con più calma, mi propongo di mettere a frutto ciò che adesso si avverte solo come un ulteriore carico di lavoro. On March 17, 2007 CAgostinelli said: On March 17, 2007 bc said: On March 17, 2007 MModica said: Ormai i giovani usano il computer in maniera quasi patologica. Internet, posta elettronica e chat sono i canali preferenziali che portano addirittura a comportamenti compulsivi fino a diventare sindrome da dipendenza on line caratterizzata da disinteresse verso altra attività. Mi riferisco a casi limite, che però sono il segno di una nuova tendenza. Ho letto articoli in cui si parla di tentativi di evasione in un mondo artificiale perché i giovani rifiutano quello reale vissuto come frustrante e intollerabile! Personalmente mi sento legata al mondo reale e non riesco ad alienarmi in quello virtuale, ma dopo l’esperienza di questo corso, riesco ad apprezzare le buone qualità dell’uso di quelle Tic che prima non avevo mai avuto la possibilità di utilizzare in ambito scolastico. Riesco ad apprezzare e ne valorizzo l’uso strategico al fine di aumentare la motivazione facendo perno sulla debolezza e la propensione dei ragazzi verso di esse. I ragazzi poi hanno bisogno di comunicare , di contatti, di confronti, e grazie alla rete, si possono creare relazioni che nascono per affinità di interessi più che per prossimità territoriale … penso che l’informatica abbia aggiunto possibilità alle “comunicazioni tradizionali”. Nella mia esperienza scolastica ho utilizzato solo la consultazione di siti web per la raccolta di materiali utili allo svolgimento delle lezioni, specie nelle scuole professionali in cui si richiedeva l’uso di ESP e mancavano attività efficaci e materiale cartaceo adatto. Sicuramente le esperienze dei blog fatte in questi mesi mi hanno lasciato un segno, mi hanno attivato e “acceso la lampadina” per un nuovo modo di fare lezione. Ho capito che serve far concorrenza ai CD-Rom e ai siti web e serve dare agli studenti “pane per i loro denti”! Ho riflettuto sulla necessità di informazione e di padronanza dell’uso delle Tic da parte degli insegnanti proprio per arricchire il proprio insegnamento e far fronte ai nuovi orizzonti. Ho sicuramente bisogno di un po’ di tempo e di pratica per mettere in giusto rapporto gli strumenti (multimedia, informatica), le competenze intellettuali e il rapporto col sapere in funzione della formazione che vorrei dare. Certo è che non possono più coesistere scuole parallele, ma quella tradizionale deve integrare gli strumenti multimediali arricchendosi e aumentando l’efficacia dell’insegnamento. Nessun insegnante dovrebbe essere indifferente alle nuove tecnologie perché queste modificano il modo di informarsi, di vivere, di divertirsi, di pensare e di lavorare. E noi che siamo “giovani” (soprattutto perché vogliamo far apprendere ai giovani) dobbiamo adeguarci e sfruttare le potenzialità di questi strumenti. On March 17, 2007 bc said: Oggi, le tecnologie e i mercati mutano ad un ritmo irrefrenabile, l’accesso e l’uso di Internet – con un computer, un telefono cellulare o un convertitore/decodificatore televisivo, ecc., è diventata oramai una pratica quotidiana. Da una società prevalentemente industriale stiamo passando ad una società dell’informazione. Quella che sta emergendo viene spesso chiamata la nuova economia, essa può enormemente favorire la crescita, l’occupazione e la partecipazione di tutti. Il successo della nuova economia, dipenderà dalla capacità dei consumatori di profittare pienamente delle opportunità offerte, a tale scopo essi devono acquisire le competenze che consentiranno loro di accedere alle informazioni di cui hanno bisogno e di interagire con successo con Internet. Il mondo della scuola ha colto la sfida introducendo l’informatica fra le tante materie scolastiche. Introdurre il computer e insegnare informatica a scuola, ha ormai una finalità pratica, utile nella vita di tutti i giorni e irrinunciabile per una formazione a tutto tondo. Questa riflessione sui cambiamenti che le tecnologie determinano nell’attività di insegnamento, ci porta a dire che non è più sufficiente una didattica di tipo convenzionale ma è necessario un passaggio ad una didattica di tipo innovativo. Siamo giunti al punto che ai docenti vengano richieste competenze tecnologiche e metodologiche specifiche, al fine di disegnare attività didattiche “online”, forme di interazione comunicativa, ecc. Nella mia esperienza di insegnante ho avuto modo di avviare un forum per gestire attività didattica. L’obiettivo era di introdurre gli studenti di una classe 3^ di una Scuola Secondaria abituati ad una didattica di tipo tradizionale con limitato supporto di tecnologie web ad una modalità didattica diversa. Ho avviato un forum per creare un “Role Play”. Per impostare questo tipo di lavoro “online”, il TUTOR (in questo caso io docente) stabilisce prima di tutto la durata dell’attività e l’ambiente (forum dedicato). Al Tutor spetta la preparazione e il lancio dell’attività, così come il monitoraggio della stessa. Dopo ho diviso l’attività in tre parti: A - Fase di preparazione Fondamentale definire: - lo scenario - i ruoli - le regole - gli obiettivi formativi dell’attività In questo caso l’obiettivo primario dell’attività era di spingere gli studenti ad interagire in maniera propositiva e costruttiva fra di loro (ovviamente in lingua inglese), senza riferire costantemente al Tutor. Infatti il tipo di comunicazione che generalmente si svolge in aula e di tipo “docente” < > “classe” e “docente” < > “studente”, poche volte si verifica una situazione comunicativa del tipo “studente” < > “studente”. E’ proprio questo tipo di interazione era quella che volevo ricreare all’interno dell’attività. Tale obiettivo primario era reso noto solo al docente, l’obiettivo dell’attività esplicitato ai personaggi-studenti era di giungere alla conclusione del gioco, vale a dire di risolvere il giallo, seguendo le regole del gioco stesso. Anche se l’obiettivo primario non era esplicitato in modo diretto, era comunque espresso in modo indiretto attraverso le regole del gioco (ruoli, carattere dei personaggi, regole di interazione, scadenze e ritmi da seguire. Ogni studente doveva rispondere in base alle caratteristiche del ruolo/personaggio che interpretava. B - Fase di svolgimento Durante lo svolgimento il Tutor (io docente) non intervenivo direttamente (solo quando si creavano degli intoppi e al di fuori dell’ambiente della simulazione), ma avevo delegato la gestione dell’attività ai personaggi detentori di maggiore autorità, per osservare in modo imparziale le dinamiche che si venivano a istaurare: - come gli studenti rispondevano al “Role Play” - quali erano i principali flussi di comunicazione che si stabilivano C – Fase di riflessione Una volta conclusa la fase del “gioco”, è stato molto importante guidare gli studenti alla riflessione sull’attività condotta. Riflessione organizzata in due momenti. Nel primo, all’interno del gruppo dove gli studenti hanno potuto esprimere il proprio parere sull’esperienza vissuta (difficoltà, sorprese, apprezzamento, ecc). Nel secondo, guidato dal Tutor in prima persona, dove si è fatta una riflessione sul “language awareness”, “language use”, metodo e su come il modello didattico utilizzato si potesse esportare in altri contesti più vicini allo scenario reale. Giocando si può anche imparare!! Betty ![]() On March 17, 2007 BC said: On March 17, 2007 CAgostinelli said: prova On March 17, 2007 Roberta Mazzolini said: "La tecnologia digitale ha reso più facile e comoda la vita dell'uomo o sta sconvolgendo la sua mente?"...da qualche giorno tento di rispondere a questa domanda-provocazione formulata da V. Andreoli. Come insegnante e come studente ritengo che i TIC possano aiutare nel raggiungimento di alcuni obiettivi, ma non posso dimenticare che una vera persona non si costruisce di sola tecnologia. I TIC sono una sfida per innalzare la motivazione degli studenti e rendere le lezioni più innovative, ma non posso dimenticare che l'obiettivo è la formazione della persona, e non il miglioramento dell'uso della tecnologia! On March 17, 2007 FVivan said: ![]() Per quanto riguarda i blogs, personalmente ho avuto a che fare solo con il blog di Beppe Grillo (Iana, hai visto che Grillo è apparso sulla cover del Time?), ma fino a poco tempo fa non avevo considerato le potenzialità didattiche di questo tool. In questo periodo ho scoperto, invece, che le TIC, oltre a supportare l'interazione, possono permettere ai ragazzi di essere attori, non semplici spettatori: le TIC evidenziano, infatti, che gli studenti, quando hanno un interesse, se adeguatamente stimolati ed aiutati dai loro insegnanti, si impegnano e costruiscono qualcosa. On March 17, 2007 SSabez said: I Tic sono una forte motivazione per l'alunno. Come insegnante ho iniziato quest'anno in un istituto professionale nelle classi prime e seconde a usare i siti internet a fini didattici. Ci sono siti di francese, seconda lingua, che permettono agli studenti di svolgere esercizi grammaticali sotto un aspetto ludico. Possono anche ascoltare i testi proposti. I ragazzi amano questi esercizi perchè possono testare le loro conoscenze, riprovare, sbagliare, andare a rivedere la regola grmmaticale da soli. Soprattuto senza subire il giudizio dell'insegnante, si sentono autonomi. On March 17, 2007 VCescutti said: Le TIC sono una forte motivazione per l\\\'alunno e d\\\'altra parte se non sono ben incanalate dal docente sono un limite per la creatività e per la fantasia. Il docente deve preparare, strutturare tutto il percorso prima di fare una lavoro informatico per evitare confusione e disorientamento. On March 17, 2007 FVivan said: ![]() On March 17, 2007 FVivan said: ![]() On March 16, 2007 IFacca said: “Things I am learning” mi fa venire in mente l’ idea di un treno nel quale uno è salito e sul quale decide di continuare a viaggiare senza mai scendere: è la visualizzazione del processo di apprendimento che deve essere continuo senza mai una fermata ad un capolinea – diventa un single-ticket travel! It’s a process not a product! È un continuo processo dove non c’e un prodotto finale perché quello che tu consideri comunemente un prodotto altro non è che l’ anello di congiunzione con il passo successivo che ti coinvolge in un percorso nuovo…. Ma il bello di tutto questo è che il biglietto del treno te lo acquisti tu, nessuno ti spinge ad acquistarlo e quindi diventa un “ privilege not pressure” – l’ apprendimento continuo, la curiosità che ti porta ad accogliere con entusiasmo le novità , sono privilegi che la persona decide di donarsi….anche se è un privilegio che comporta sacrifici… ma comunque anche delle gioie…. E sono le gioie che insegnanti e studenti devono percepire. Tre settimane fa sono stata ad uno spettacolo di Grillo e nei primi momenti del suo show ha voluto trasmetterci la sua gioia facendoci vedere come adesso sia diventato famoso in tutto il mondo grazie al suo blog: un blog che in tre anni si è trasformato nel quindicesimo blog più importante del mondo – e nel mondo ce ne sono milioni! La sua gioia sta nel fatto di essere riuscito a portare cultura e attualità ovunque con la collaborazione di tutti noi.. una collaborazione in continua espansione, che porta novità, freschezza, entusiasmo.. ed è quello che nasce dalla gente comune. È questo che gli insegnanti in primo luogo e poi gli studenti devono capire: che il flusso che scorre lungo la linea telefonica è fonte continua di arricchimento, motivazione, curiosità e garanzia di aggiornamento. Personalmente a scuola non ho mai utilizzato un blog o forum perché mi sembrava un po’ strano per ragazzini delle scuole medie ( e anche perché come me lo creo da me che non so come fare?), come Gabriella anche io ho fatto usare solo la posta elettronica e fatto visitare qualche sito di interesse … ma rivedendo un po’ tutto quello che abbiamo fatto durante i vari corsi ho visto che le idee sono tante e le proposte che si possono fare molteplici… certo il macchinista del treno ( l’ insegnante) dovrà informarsi per poter condurre le carrozze…. Ma i giovani viaggiatori apprezzeranno talmente il viaggio che alla fine la loro vita potrebbe svolgersi esclusivamente su quelle carrozze! On March 16, 2007 ODeMarchi said: Negli ultimi anni la pianificazione dei testi scolastici e la programmazione dei corsi di lingua sono stati caratterizzati da una crescente attenzione rivolta alla figura dello studente, in particolare a quelli che possono essere i suoi bisogni linguistici, comunicativi e i suoi interessi.Questo orientamento è da collegarsi alla difficoltà della motivazione degli studenti,cioè del loro coinvolgimento nelle attività proposte in classe. A volte gli insuccessi degli studenti nell'apprendimento della lingua straniera vengono attribuiti a una mancanza di attitudine mentre in realtà sono dovuti ad una insufficiente motivazione. Di conseguenza la proposta di attività stimolanti che sollecitino la loro curiosità diventa fondamentale. Tuttavia ,trovare delle attività scritte in lingua straniera che soddisfino queste condizioni rappresenta per gli insegnanti un compito tutt'altro che facile. E' per questo che l'uso delle TIC diventa un valido aiuto nell'insegnamento delle lingue straniere. Naturralmente le attività proposte devono essere adatte e mirate a seconda della fascia d'età. Nella mia esperienza di insegnante ho avuto modo di sperimentare la corrispondenza elettronica in alcune classi della scuola media. L'esperienza è stata senz'altro positiva, sopatutto perchè chiedendo agli studenti di parlare con dei coetanei di se stessi e delle proprie esperienze si riesce a coinvolgerli maggiormente nell'attività di scrittura. Inoltre anche quei ragazzi più timidi e insicuri e quelli più "difficili", generalmente poco coinvolti da quello che viene fatto in classe,si sono dimostrati interessati a questa attività. On March 16, 2007 ODeMarchi said: prova On March 15, 2007 RZanier said: Anch'io, come Cristina, posso solo parlare in qualità di studentessa. Non ho mai utilizzato un blog a scuola (e nemmeno sapevo di preciso cosa fosse prima dell'ultima lezione di PML!!). Mi rendo conto - dopo aver letto e visitato direttamente alcuni di essi - che sono una "cosa meravigliosa"... Confesso di essere sempre stata un po' scettica riguardo all'uso delle nuove tecnologie, soprattutto per il fatto che a dir la verità mi spaventano. Ho sempre prediletto - certo da vera nostalgica - il contatto diretto con le persone (avete presente le attività svolte da Meg Ryan nel film "C'è posta per te"? Quando incantava i bambini leggendo i libri a voce alta come si faceva una volta? Forse si tratta solo di deformazione "materna", perchè a scuola vedo ancora persone che lavorano senza entusiasmo, senza passione, e soprattutto senza amore per i ragazzi...Comunque mi rendo sempre più conto che le nuove tecnologie rendono la mia vita professionale sempre più interessante ed "esplorativa", aumentando la mia motivazione in questo senso. Penso che la stessa cosa possa accadere anche agli studenti. Sempre che le competenze del direttore d'orchestra, ovvero l'insegnante, siano all'altezza della situazione. Certo che bisogna insistere, provare più volte e soprattutto credere in ciò che si fa. Andando sempre avanti! On March 15, 2007 BGonano said: "I bambini nascono in una cultura in cui si clicca, e il compito degli insegnanti è di inserirsi nell'universo dei loro alunni. Se la scuola dispensa un insegnamento che non è più utile all'esterno, corre un rischio di dequalificazione. Da quel momento, come volete che i ragazzi abbiano fiducia in lei?": Patrick Mendelson, responsabile dell'Università delle tecnologie della Formazione alla Facoltà di Psicologia e Scienze dell'educazione dell'Università di Ginevra. Concordo con queste dichiarazioni in quanto la scuola deve rimanere al passo col mondo. Le nuove tecnologie della comunicazione (TIC) stanno trasformando in modo repentino i nostri modi di comunicare, di agire, di pensare, di vivere. Sto vivendo questa rivoluzione sulla pelle e sento l'urgenza di andare avanti rapidissimamente su questo via per non rimanere inadeguata. La mia motivazione come docente è altissima e desidero trasmettere quest'entusiasmo anche ai ragazzi. Sicuramente partecipare ad un blog è per loro più divertente e motivante di fare un riassunto di storia, come si faceva ai miei tempi di studentessa liceale. Credo che dobbiamo sentirci fortunati di vivere in questa società e il mio impegno va nella direzione di riuscire a trasmettere ai miei alunni la stessa consapevolezza. "chissà se queste macchine che parlano per noi ci avvicinano o ci allontanano" si chiede uno dei più grandi cantautori italiani riferendosi all'"universo delle tredoppievvu"... Sicuramente i ragazzi dominando quest'universo hanno in mano il mondo più di quanto facevamo noi ai nostri tempi vent'anni fa. NON SMETTERE DI TRASMETTERE. Bianca ![]() On March 14, 2007 GCeschin said: Fino a questo momento mi ero limitata ad usare e far usare ai miei studenti la posta elettronica, ed è stata una vera sfida, dato che nella scuola dove attualmente insegno un solo computer è connesso alla rete. Vi lascio immaginare il lavoro organizzativo e di preparazione per riuscire anche solo a visitare un sito, per fortuna abbiamo un videoproiettore.Tuttavia mi sono resa conto che nonostante queste difficoltà gli studenti hanno mantenuto viva la motivazione. Mi hanno chiesto spesso di creare un forum o un blog e questo mi convince sempre di più che sono strumenti così affascinanti, accattivanti e motivanti che potrebbero veramente aiutarmi nella didattica, anche se amo molto di più il confronto diretto anche a rischio di essere interrotta. Come studente ne ribadisco l\'utilità soprattutto perchè danno la possibilità di scambiare e condividere idee, esperienze,emozioni o semplici informazioni con molte persone anche lontane, allo stesso momento. E\' sicuramente un nuovo modo di apprendere, più attivo, dinamico e anche divertente. On March 14, 2007 CBenedetti said: Le considerazioni che posso esprimere sono sostanzialmente quelle di studente, in quanto durante questi anni di insegnamento non ho mai avuto l'opportunitià -e ad essere sinceri, nemmeno la curiosità- di utilizzare il blog come strumento di didattica...Penso dunque che sia ora di iniziare visto il fascino che la tecnologia esercita sui ragazzi e quindi l'enorme spinta dal punto di vista motivazionale che l'utilizzo delle TIC può rappresentare... e così anch'io potrò erudirmi e stare al passo con i tempi... ![]() On March 14, 2007 RMazzolini said: Ritengo che l'uso dei TIC sia fondamentale ai fini del moderno insegnamento ma molto spesso gli studenti sono estremamente più competenti degli insegnanti... questo innalza sicuramente la motivazione dei ragazzi diventando spesso una sfida nei confronti degli stessi insegnanti On March 14, 2007 RMazzolini said: On March 14, 2007 teacher said: This is a very difficult question. Can I try later On March 14, 2007 CBenedetti said: This is a test. Cristina |
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