Blog Entry (Back to blog)

January 13, 2012

PSOF

Con riferimento all’esperienza di PSOF realizzata, posta un  commento sul tuo vissuto personale. Focalizza  l’attenzione su
  • il livello  emozionale 
  • l’utilità ai fini dell’orientamento per una futura scelta di studio universitario 
(utilità lavoro individuale e di gruppo per comprendere le caratteristiche della  disciplina, interesse suscitato, congruenza o meno con le tue eventuali aspettative, valenza orientante dell’esperienza) 


 

Comments

On June 19, 2013 plerwrk said:
living-room loosen battlefield intend us vibram five fingers uk
citizenship flightless certain daily envy pronounce chemical skirt barbour sale mend plural ice aim impulse
barbour outlet zero music fist piece poison collect wrong constantly great stair
On June 19, 2013 carpinteyroqql said:
strict lock daughter dawn Coca Cola toms shoes uk
sun know flower officer thorough pork ice loud vans shoes Saturday soldier hot box educate
barbour coats inversion attention hair alone frequent tragedy sword officer physics aunt
On June 18, 2013 carpinteyrobid said:
eastern visitor fan stomachache move vans shoes sale
storey squid food conquer hang brown desire nowhere vans shoes sale ballpen approval account performer vain
toms shoes sale hard sweet especially everywhere carefully care box comment lookout summer
On June 18, 2013 plerzcb said:
clock network thunder pump competition fitflops sandals
stripe awake market dad flame merry nicotine thirteenth toms shoes uk strong control exercise warm dirt
toms shoes uk hopefully proposal study machinery shallow fetch approval schooling mayor nice
On March 23, 2012 ESelvazzo said:
Quando mi è stato detto che la classe avrebbe partecipato a un progetto chiamato “Problem Solving” pensavo si trattasse di qualcosa che avesse a che fare con problemi semplici, della vita quotidiana, semplicemente svolti in inglese. Invece il giorno dell'attività ho scoperto che questo progetto trattava tutt'altro, cioè l'efficacia comunicativa. La prima fase a livello individuale mi e sembrata abbastanza semplice, poiché il testo presentava molti errori su cui poter lavorare per migliorarlo. Personalmente ho trovato la seconda fase alquanto complicata, poiché ognuno all'interno del gruppo aveva trovato diversi spunti di lavoro e metterci d'accordo su quali avessero maggior importanza non era così semplice quanto si potesse sembrare. Questo lavoro, oltre ad aver sottolineato l'importanza di una comunicazione efficace, a mio parere ci ha inoltre permesso di capire quanto correggere dei lavori realizzati da altri possa essere difficile, anche per un professore.
On March 23, 2012 SBaldo said:
Quando la professoressa ci ha comunicato che eravamo stati scelti come classe per partecipare all'attività "Problem Solving", mi sono subito incuriosita. Inizialmente non capivo in che cosa consisteva quest'attività, anche perchè pensavo si trattasse di orientamento universitario, dove avremmo dovuto fare dei test riguardanti appunto le facoltà universitarie più adatte ad ognuno di noi. Ma quando ci è stato spiegato come svolgere questa attività ho capito che quello che dovevamo fare era tutt'altra cosa di quello che mi ero immaginata. Non avrei mai pensato di dover porre la mia attenzione nella correzione di un'analisi testuale di un mio compagno di classe, dovendomi così immedesimare nel ruolo dell'insegnante. Mi sono accorta come non sia facile correggere un'analisi testuale soprattutto perchè bisogna tener conto di molte cose (es. grammatica, lessico, sintassi, coerenza, etc.). Comunque ho trovato questo lavoro molto interessante poichè mi ha permesso approfondire il metodo di analisi che ci è stato insegnato, l'importanza di una rilettura dopo aver elaborato un'analisi in un compito in classe che dà la possibilità di correggere alcuni errori, di cui non ci si accorge quando si scrive, ma anche per il fatto che all'interno di un gruppo ci si può confrontare ma anche aiutare a vicenda. Inoltre questo lavoro mi è servito per capire le conoscenze linguistiche che ho o che devo approfondire e penso che mi possa tornar utile quando dovrò fare delle scelte importanti nella vita, soprattutto nella scelta di una facoltà universitaria perchè non so ancora su cosa orientarmi. Comunque penso che avere una buona conoscenza della lingua inglese mi serva in qualsiasi facoltà che farò o comunque anche nel mondo del lavoro.
On March 23, 2012 RCorbatto said:
Commento
On March 23, 2012 LTalian said:
Commento da inserire
On March 23, 2012 ABergamo said:
Quando ci è stato comunicato lo svolgimento di questa attività di "problem solving" non ho provato subito un grande interesse, probabilmente perchè non sapevo in che cosa consistesse. Pensavo fosse un test il cui scopo fosse quello di verificare la nostra preparazione riguardo la letteratura e la grammatica inglese. Dopo che la professoressa ci ha fornito le indicazione su come svolgere l'attività, è stato divertente farla poichè si era a gruppi ed è stato possibile scambiarsi diverse opinioni. La cosa che mi ha colpito di più è la lunghezza ed, in un certo senso, la difficoltà nel correggere un lavoro. a mio parere ci siamo immedesimati, in parte ovviamente, nel ruolo dei professori. L'attività è stata molto utile ed interessante poichè abbiamo avuto un assaggio del "lavoro da prof" ed abbiamo approfondito il nostro metodo di analisi testuale.
On March 22, 2012 TFontana said:
Inizialmente quando la professoressa ci ha informati su una attività chiamata "Problem Solving" sono rimasto perplesso, soprattutto perché non ci sono state date delucidazioni. Sono rimasto ancora più perplesso il giorno dell'attività poiché un'attività del genere non mi rappresentava un Problem Solving. Per questo motivo pensavo che sarebbe stata noiosa, invece si è rivelata interessante, produttiva e non molto pesante. Lavorare in gruppo aiuta molto e il confronto tra le varie opinioni è una cosa veramente costruttiva. Sinceramente non so ancora verso quale facoltà universitaria orientarmi però penso che l'inglese sia fondamentale in qualunque campo.
On March 22, 2012 RBaldin said:
Sono stato da subito colpito dalla scielta del insegnante di farci affrontare questa attività per il fatto che mai nessun insegnante mi aveva mai proposto un attività simile
Credo che nel complesso sia stata un attività molto costruttiva che ci ha reso consci di cosa significa prima di tutto lavorare e produrre con delle altre persone e anche per accrescere la nostra capacità di critica non solo di un lavoro altri ma anche del nostro operato
tutto ciò potrebbe darci delle direzioni anche sul nostro futuro universitario per magari riuscire a scielgiere una facoltà in funzione dei nostri punti di forza e dei nostri interessi, quindi questo progetto ha anche una grande valenza orientativa
On March 22, 2012 VMontanari said:
Quando la professoressa ci ha annunciato che avremmo dovuto partecipare ad una attività di "problem solving", mi sono molto incuriosita.. Inizialmente pensavo fosse un'attività di orientamento per l'università, ma non appena l'insegnante ha dato le indicazioni di lavoro, ho capito che mi ero completamente sbagliata.. L'attività da svolgere è stata infatti quella di revisione di un'analisi testuale già effettuata in classe. Ritengo che l'attività sia stata molto interessante e costruttiva in quanto il confronto di tutti i membri del guppo di cui facevo parte ci ha permesso di arrivare al risultato ottenuto. Inoltre siamo riusciti a creare un modello per un'analisi testuale efficace.
On March 22, 2012 MRRmus said:
Il progetto PSOF non si e rivelato cio che pensavo. Effettivamente l'attivita riguardava sia la precedente attivita (svolta con molto successo:)) di peer tutoring che il motto drafting and redrafting.
Dopo la consegna e la scoperta del mistero ho subito riletto il sonetto. E riletto. E riletto. L'analisi fornita mi sembrava disordinata e superficiale...poi pero ho pensato che le mie non sono molto meglio. Dopo aver pasticciato il foglio averlo riempito di annotazioni mi sono resa conto che presferisco correggere analisi che farle. Nel lavoro di gruppo mi sono limitata a non riscrivere l'analisi da capo ma nonostante il proposito questa risulta alquanto trasfigurata. In meglio? Diciamo che abbiamo concordamente eliminato le informazioni-soprammobile. Non sarebbe saggio da parte mia intraprendere una carriera da insegnante.
On March 22, 2012 RZanutta said:
L'attività di problem solving propostami in classe ha suscitato in me curiosità, perchè era un'attività diversa dal solito e rappresentava un diverso tipo di problema da risolvere. Ciò che ha suscitato in me più curiosità però è stato il metodo di lavoro differente, che ha reso il lavoro meno pesante e più produttivo, con una fase di lavoro individuale e una successiva fase collettiva. Inoltre l'attività di problem solving mi ha fatto riflettere sul metodo di correzione che deve adottare un insegnante per ogni elaborato effettuato da ogni singolo studente, e mi sono reso conto che anche questà attività deve essere coerente, precisa, e deve avere uno schema prestabilito entro cui valutare ogni aspetto del compito svolto.
On March 21, 2012 SDuz said:
Quando l'insegnante ci disse che avremmo partecipato all'attività "problem solving", mi sono incuriosito, soprattutto perchè la professoressa non ha voluto darci informazioni dettagliate riguardo alla struttura della verifica e gli argomenti affrontati in essa: si sapeva solo che si sarebbe trattato di un lavoro a gruppi.
Venerdì scorso, giorno della prova, abbiamo ottenuto le delucidazioni: si trattava effettivamente di un lavoro di gruppo, che richiedeva la revisionare un'analisi di un testo già trattato in classe (drafting and redrafting), con l' obiettivo di creare un'analisi testuale più efficace.
Dal mio punto di vista, le prova si è rivelata più interessante del previsto: il gruppo ha lavorato bene e serenamente.
Per quanto riguarda quello che questa attività mi abbia dato, ritengo mi abbia fornito una maggiore consapevolezza per quanto riguarda il lavoro di gruppo: potrà capitare in futuro che ci troveremo a dover cooperare per un progetto,una tesina, ecc. Ne deriva che lo svolgimento di un'attività del genere sia molto utile in previsione futura.

Ps. Nonostante l'attività sia durata ben 4 ore, l'attività si è rivelata comunque interessante..pensavo peggio
On March 21, 2012 NBuccolo said:
Quando l'insegnante ci disse che avremmo partecipato all'attività di “problem solving”, mi sono subito chiesto che genere di attività fosse e cosa avremmo dovuto fare e, in un primo momento, l'unica considerazione che mi venne in mente era che probabilmente la classe sarebbe stata divisa in vari gruppi.
Le risposte alle mie domande le ho ottenute venerdì scorso: effettivamente, la classe era divisa in sottogruppi, con obiettivo comune la revisione di un'analisi testuale effettuata da un nostro compagno ( subito riconosciuto!). L'idea che il lavoro centrasse con l'analisi testuale mi era spesso circolata in testa, dato che l'insegnante insiste molto sul continuo miglioramento delle nostre capacità in questo campo.
Questa attività, inoltre, mi ha fatto riflettere sul futuro che aspetta noi giovani. Mi riferisco alla scelta del lavoro di gruppo, piuttosto che basarsi sul lavoro individuale. Infatti lavorando in gruppo si affinano le capacità di cooperazione e del raggiungimento comune dell'obiettivo prefissato. E, probabilmente, capiterà sicuramente che qualcuno di noi troverà un impiego un cui è fondamentale la cooperazione. Quindi, è meglio migliorare fin da adesso la capacità di interagire all'interno di un gruppo. Inoltre, la decisione di premiare il lavoro svolto nel miglior modo ha acceso in me un senso di concorrenza , che mi ha spinto ad impegnarmi con tutto me stesso.
Per quanto riguarda la scelta della facoltà universitaria, questo lavoro mi ha fatto capire che bisogna considerare nel profondo ogni ipotesi, analizzarla minuziosamente, al fine di fare la scelta giusta che influenzerà il futuro della mia vita.
On March 20, 2012 FLaurano said:
Il mio cervello è fuso per i mille compiti e interrogazioni che ci aspettano in questo periodo, ma nonostante ciò, la proposta dell'insegnate di una misteriosa attività di orientamento chiamata "problem solving" mi ha suscitato una certa curiosità. E anche se tra me e la risoluzione di problemi non c'è tutta questa affinità, sapere che l'attività mi sarebbe stata d'aiuto per una scelta futura mi ha tranquillizzata. Ebbene il fatidico giorno, le mie aspettative risultavano incongruenti con la realtà: ci aspettavano 4 lunghe ore (rivelate poi divertenti e istruttive!! ) a svolgere l'attività di redrafting. Sia la fase individuale e soprattutto quella a gruppi è risultata produttiva: ognuno ha portatole proprie idee con la possibilità di confrontarsi e discutere. A scuola, e in qualsiasi altro luogo, la condivisione e il confronto di opinioni è molto utile e importante, perciò spero che il PSOF venga riproposto in futuro. E anche se sicuramente la mia scelta universitaria non sarò Lingue, non accontentarsi mai del lavoro fatto, cercare di migliorarlo, serve a migliorare noi stessi e le nostre scelte future. Ringrazio la prof per gli insegnamenti, non solo scolastici ma di vita, che mi sta dando.
On March 20, 2012 ARomano said:
I progetto di "problem solving" è stato, nei giorni prima dell'attività, un grande mistero: nessuno sapeva di cosa effettivamente si trattasse e mi sarei aspettata di tutto, tranne la revisione di un testo! Infatti avevo collegato il "titolo" ad un'attività differente, non so bene come spiegare !!
Comunque è stato interessante, soprattutto perchè, lavorando in gruppo, si può arrivare ad un risultato migliore: infatti ciò che magari uno sbaglia, l'altro è sempre sull'attenti per correggere gli eventuali errori!!
Se devo essere sincera, non credo che questo lavoro mi abbia aiutato per le scelte che dovrò fare dopo la maturità, soprattutto perchè sicuramente non seguirò la strada delle lingue. Tuttavia ritengo che comunque la lingua inglese sia importantissima per qualsiasi strada ognuno di noi voglia seguire, quindi è stata la materia migliore su cui sperimentare quest'attività.
On March 20, 2012 AFurlan said:
All'inizio non avevo nessuna idea di cosa potesse essere l'attività di problem solving di cui ci aveva parlato l'insegnante. Quando ci è stato detto che avremmo dovuto revisionare in gruppo una "vecchia" analisi di un nostro compagno di classe, ero curioso di sapere se il lavoro in gruppo avrebbe portato a una revisione migliore rispetto a quella scritta da soli.
Mi sono reso conto che il lavoro "in squadra" è importante e soprattutto aiuta a mettere in discussione il proprio punto di vista, aprendolo alle osservazioni e alle critiche altrui, per realizzare infine un prodotto migliore. Sarei pertanto contento se l'attività fosse riproposta in futuro, a noi o ad altre classi.
Riguardo la valenza orientante dell'esperienza, credo che l'attività di PSOF mi abbia aiutato a capire cosa significa lavorare assieme per un progetto comune. Non è nelle mie intenzioni iscrivermi a Lingue o a una facoltà legata alle lingue, ma credo comunque che questa attività mi abbia fatto capire che un'analisi può sempre essere migliorata e come sia possibile fare ciò (in fondo, anche se parlo già dell'università, c'è ancora metà della quarta e tutta la quinta da fare al liceo, e quindi ci saranno molte altre analisi da scrivere in un prossimo futuro!)
On March 20, 2012 MGiavedoni said:
Premetto che questo famigerato “problem solving”, prima del fatidico giorno, aveva lasciato numerose perplessità e interrogativi nella mia mente.
Tutto è stato però chiarito quando la prof ha esposto le nostre “consegne”. Devo dire che non mi aspettavo un lavoro di gruppo basato sul “redrafting”, in quanto i termini “problem” e “solving” evocavano nella mia mente di tutto tranne questo. L’attività comunque, a mio parere è stata particolarmente fruttifera, poiché lavorare in gruppo, ci aiuta a conoscere meglio gli altri e persino noi stessi.
Quando ho saputo che il lavoro analizzato era di Piero, sono rimasto abbastanza stupito (anche perché l’analisi letta non era “proprio di mio gradimento”, Piero non scannarmi), tuttavia penso che il mio giudizio non sia stato influenzato da questo fattore.
A parte questo, l’attività mi è piaciuta particolarmente e mi ha fatto riflettere, e forse mi aiuterà anche nella scelta degli studi universitari. Sinceramente penso che non sceglierò studi di lingue, tuttavia continuo a ritenere che la conoscenza dell’inglese sia indispensabile oggigiorno e questa attività ha affermato nuovamente la mia convinzione. La mia scelta universitaria ricadrà forse sulla psicologia, che ogni lezione la prof ci fa apprezzare nelle tragedie di Shakespeare.
On March 20, 2012 FChiesa said:
Quando venerdì 16 marzo siamo andati in aula informatica per fare questo progetto chiamato “Problem solving”, non sapevo con certezza che cosa avremmo dovuto fare anche se avevo pensato ad un lavoro riguardante l’analisi di testi in quanto è quello che facciamo dall’inizio di quest’anno e anche lo scorso. Questo tipo di progetto è stato molto interessante per diversi motivi: innanzitutto è stato un metodo diverso di lavorare a contatto con analisi testuali in quanto lo abbiamo fatto non singolarmente o con la professoressa ma a gruppi, il che aiuta molto sotto diversi punti di vista (es: condividere delle idee, confrontarsi…). Un altro aspetto interessante è che si pensa sempre di aver fatto un buon lavoro quando invece anche un lavoro ottimo ha bisogno di essere rivisto e riaggiustato in alcuni punti. Per quanto riguarda l’università che sceglierò, questo lavoro non mi ha aiutato molto in questa difficile scelta, anche se è stato ribadito il fatto che questa scelta non va fatta in modo approssimativo, ma in modo attento così come dovrebbero essere fatti questi tipi di lavori.
On March 20, 2012 RBarzellato said:
Quando la professoressa ci ha informato che avremmo partecipato a un progetto chiamato "problem solving" senza anticiparci di cosa si trattasse non ero molto entusiasta poichè mi erano venute in mente le idee più strane e complicate: problemi in diversi ambiti a cui dovevamo fornire una soluzione. Quando ho letto la consegna e ho capito di cosa si trattava mi sono un po' tranquillizzata (non che correggere un'analisi sia semplice ma rispetto alle mie aspettative lo sembrava!).
A mio parere l'attività è stata organizzata bene: la prima parte, quella individuale, permetteva a ognuno di noi di mettersi alla prova, la seconda parte invece, quella in gruppo, permetteva di confrontarsi. Se fosse stata un'attività di gruppo fin dall'inizio forse molte riflessioni sul cosa e sul come cambiare determinate parti dell'analisi non sarebbero emerse.
Questa attività mi ha permesso di autovalutarmi sia per quanto riguarda l'apprendimento della lingua inglese sia l'analizzare un testo.
Sarebbe interessante affrontare la stessa attività nelle altre discipline
Per quanto riguarda l'utilità, oltre ad essere un ottimo esempio di confronto con gli altri (è sempre importante ascoltare e discutere su diversi punti di vista) e di miglioramento (dal lavoro di gruppo ho imparato nuovi modi di esprimermi) è stato anche utile per quanto riguarda l'orientamento. Per fare qualsiasi cosa c'è bisogno di riflettere, ma soprattutto per scegliere. Quindi nella scelta dell'università (anche se ho già le idee quasi chiare) dovrò "analizzare" tutti gli ambiti (c'è interesse in quello che voglio fare?perchè vorrei fare quella facoltà?...) e magari, confrontare la mia scelta o chiedere pareri, a diverse persone!
On March 20, 2012 ANoacco said:
Appena l’insegnante ci ha comunicato che avremmo svolto un’attività di problem solving, ho provato grande curiosità. Infatti l’idea di mettermi alla prova attraverso la risoluzione di problemi proposti dall’insegnante, mi è subito piaciuta. Inoltre la curiosità fu incrementata dal fatto che la docente non ha voluto anticiparci nulla sulle modalità di svolgimento del test. Tuttavia, io avevo subito ipotizzato che la prova riguardasse l’analisi del testo. Molte infatti sono state le sollecitazioni mosse dall’insegnante fin dall’inizio dell’anno scolastico riguardo la perfezione delle nostre modalità di analisi. Si pensi in questo senso al compito svolto di “drafting and redrafting”.
Oltre a ciò, ho trovato questa iniziativa veramente significativa all’interno del contesto di orientamento per il “dopo liceo”. La capacità di “risolvere problemi” (problem solving) sarà sicuramente una delle capacità chiave richieste nel nostro futuro. Questa infatti sarà, a mio avviso, uno degli elementi fondamentali in grado di distinguere un individuo dalla massa.
L’esperienza quindi, mi ha consentito di cogliere l’atteggiamento giusto con cui porsi innanzi ad una scelta così determinante e significativa come la scelta dell’università. Il senso di curiosità che si prova di fronte ad una disciplina piuttosto che ad un’altra è, dal mio punto di vista, uno dei sensori principali con cui optare per una facoltà.
Per concludere, ritengo che questa esperienza sia stata oltre che mera analisi testuale, una simulazione di ciò che saremmo chiamati a fare in futuro, sia nell'ambito univerisitario che lavorativo.
On March 20, 2012 SCisilino said:
Quando la professoressa ci ha comunicato che avremmo svolto l'attività di "problem solving" non avevo la minima idea di cosa avrei dovuto fare. Quando ci è stato detto che avremmo dovuto correggere, in gruppi, l'analisi di un nostro compagno sono rimasto un po perplesso ma dopo un po di tempo l'attività è risultata interessante, soprattutto il confrontarsi con i miei compagni di gruppo da cui ho potuto imparare molto. Molto probabilmente non sceglierò di studiare lingue all'università, ma l'inglese rimane sempre una materia fondamentale per ogni facoltà.
On March 20, 2012 SSoranzo said:
Devo ammettere che quando la prof. ci aveva detto che avremmo fatto un'attività di problem solving non avevo idea di cosa si trattasse. Dopo essermi informato sulla rete non riuscivo a trovare una connessione possibile tra l'inglese e il problem solving, invece...
Sinceramente mi ha condizionato un po' il sapere che l'analisi che dovevamo migliorare era quella di Piero. Probabilmente non sapere chi l'aveva fatta o avere un'analisi esterna alla classe emotivamente sarebbe stato meglio, ma per quanto riguarda il lavoro svolto non è stato influenzato da questo. Probabilmente non sceglierò lingue all'università, ma ritengo che per la facoltà che mi piacerebbe scegliere (Grafica) sia un lavoro utilissimo e necessario.
On March 20, 2012 PCavallari said:
scusateee! non volevo farvi sgobbare tanto, credetemi.
A parte gli scherzi penso di aver avuto fortuna a poter correggere assieme ad altri miei compagni un mio vecchio lavoro. Non si smette mai di migliorare.
Mi sono reso conto che studiare con qualcun'altro può rivelarsi molto utile e proficuo a livello di miglioramento delle proprie capacità: lo terrò ben presente per il mio prossimo futuro.
Parlando di orientamento per una scelta di studio, provo un certo interesse per più di una disciplina: tra queste vi è anche lo studio della/e lingua/e. Invidio chi parla diverse lingue e mi piace imparare anche solo qualche parola di una lingua e poter chiedere informazioni ad un bus driver (per fare un esempio): potrebbe essere la molla per andare a studiare all'estero e/o studiare una lingua.
On March 20, 2012 LIaccarino said:
Un po’ di tempo fa la professoressa di inglese ci ha informato che la nostra classe avrebbe partecipato alla realizzazione del progetto: “Problem solving”. Ovviamente non ha voluto anticiparci di cosa trattasse l’attività, tuttavia, avevo subito intuito che l’argomento principale sarebbe stato l’analisi testuale e il come rendere efficace un testo, in quanto questi sono stati gli argomenti principali da noi trattati a partire dal terzo anno e anche perché subito dopo averci avvisato dell’attività la professoressa ci aveva affidato un compito chiamato “Drafting and Redrafting”, ovvero un lavoro di controllo e rielaborazione di un testo già prodotto.
Infatti, il lavoro da noi svolto il 16 marzo consisteva in una revisione a gruppi di un’analisi svolta da un nostro compagno. Il fatto di essere organizzati in gruppi ci ha permesso di esprimere liberamente le nostre opinioni, di confrontarle e quindi rivalutarle.
L’attività svolta, inoltre, mi ha fatto riflettere sul modo in cui dovrò scegliere l’università in futuro. Tale scelta, infatti, in quanto molto importante perché da essa dipende gran parte del mio futuro, non dovrà essere approssimativa, bensì attenta, dovrà essere analizzata in ogni dettaglio, mediante anche il confronto con altre persone e l’ascolto di opinione altrui.
On March 20, 2012 CBallarin said:
credo che questa sia stata la faccia che ho fatto quando la prof.ssa ci ha comunicato che avremmo fatto di li a poco un attività chiamata "problem solving".
Fino al giorno dell'attività (16marzo2012) non sapevo cosa aspettarmi, le cose che sapevo su quest'attività erano molto poche e questo mi incuriosiva molto. Anche se la parola "test" utilizzata dall'insegnate non mi piaceva per niente.
Al momento della lettura della consegna, oltre a tirare un piccolo sospiro di sollievo per l'assenza della parola "test", tutte le mie curiosità sono state soddisfatte. Si trattava di revisionare una analisi testuale e questo secondo me è molto importante soprattutto perchè mia fa pensare a cosa devo stare attenta quando ne scrivo una. Non credo di essere molto portata a revisionare analisi testuali ma mi sono messa d'impegno e ho cercato di capire su che aree potevo intervenire. Non è stata una cosa semplice, ma sicuramente utile.
Mi è piaciuta molto come esperienza soprattutto perchè mi ha fatto ragionare in prima persona e anche all'interno di un gruppo . Per quanto riguarda l'utilità ai fini dell'orientamento sarebbe bello che si facesse qualcosa di simili anche nelle altre materie; credo che sia un metodo molto valido sia di orientamento sia di approfondimento-recupero.
On March 19, 2012 LMigli said:
Dopo che la professoressa di inglese ci ha comunicato che avremmo partecipato ad un progetto intitolato "problem solving", mi sono subito interessata e sono stata felice di questa nuova esperienza ch avremmo vissuto di lì a pochi giorni.
All'inizio non mi è parso subito chiaro in che cosa consistesse effettivamente il progetto, poichè pensavo che fosse una sorta di "test" per verificare le nostre abilità nell'affrontare situazioni che richiedessero una certa preparazione nella lingua inglese.
In effetti l'attività richiedeva sicuramente conoscenze della lingua inglese, ma essa concerneva con la revisione di un'analisi testuale di un sonetto di W.Shakespeare (inaspettatamente )... Dopo l'iniziale sorpresa ho trovato l'attività stimolante, interessante e utile, soprattutto perchè mi ha aiutato a comprendere come un'attenta osservazione e una revisione di un testo possano essere utili non solo nella lingua inglese, ma anche in tutte le altre discipline.
Ho gradito l'esperienza anche per il fatto che essa mi ha permesso di ragionare più attentamente sulla scelta dell'università: infatti ho riflettuto sul fatto che, essendo quella dell'università una scelta difficile e che richiede un attento ragionamento, il modo migliore per affrontarla è analizzare la situazione, ragionare attentamente e allo stesso tempo confrontare le proprie idee con quelle degli altri, ascoltare i pareri altrui e affrontare le difficoltà e gli ostacoli con maggiore serenità possibile.
On March 18, 2012 DMosca said:
Quando mi è stato detto che avremmo dovuto partecipare come classe a questo progetto, mi sono subito incuriosita. Il nome problem-solving mi era in qualche modo familiare, ma mi era difficile associare il “risolvere problemi” allo “studiare la lingua inglese”. L’unica ipotesi che ho avanzato (erroneamente ) è che il problem-solving riguardasse la presentazione di ipotetiche situazioni (vita quotidiana, cultura…) “ambientate” nel mondo anglosassone agli alunni, i quali, dopo averle analizzate, erano chiamati a “risolverle” usando immedesimazione, immaginazione e, soprattutto, dimostrando di saper usare correttamente la lingua inglese.
Scoprire che in realtà il progetto riguardava le operazioni di revisione di un’analisi testuale mi ha lasciata sorpresa ma è stata un’attività interessante. Infatti, mi ha ricordato che le operazioni di drafting e redrafting sono fondamentali per lo studio di qualsiasi disciplina: essere sempre pronti ad approfondire quanto si studia, rivedere i propri lavori e le proprie idee, confrontarsi con altri punti di vista e accettare suggerimenti e critiche, infatti, sono i pilastri del metodo di qualunque studente delle superiori o, a maggior ragione, universitario.
L’esperienza mi ha permesso di capire l’atteggiamento con cui mi dovrò porre di fronte alla scelta dell’università: se mancheranno interesse, curiosità e desiderio di arricchimento rispetto ad una determinata disciplina, non sarà quella la facoltà a cui mi dovrò iscrivere.
Il progetto quindi non è stato mera applicazione della teoria fatta in classe, ma un momento per mettere alla prova noi stessi, confrontare le nostre idee con quelle dei compagni e imparare a collaborare beneficiando del meglio che ognuno può dare.

Comments Form
(*) Name:
URL:
Email:
(*) Password: Use forum password.
  Smile [:)]  Sad [:(]  Sick [sick]  Shifty [shifty]  Laugh [:D]  Angry [:@]  Exclaim [!]  Blink [blink]
(*) Comment:
(*) Required fields