Learning Paths » 5A Interacting
"La terra desolata" di T.S. Eliot
I. La sepoltura dei morti (vv. 1-37)
Aprile è il mese più crudele, che genera
i lillà dalla terra morta, mescolando
Memoria e desiderio, risvegliando
radici spente con la pioggia primaverile.
L'inverno ci ha tenuti caldi, coprendo
la Terra con neve immemore, nutrendo
una misera vita con tuberi secchi.
L'estate ci sorprese, giungendo sullo Starnbergersee
con uno scroscio di pioggia; ci fermammo sotto il colonnato,
e andammo sotto la luce del sole, nell'Hofgarten,
e bevemmo caffè, e parlammo per un'ora.
Non sono affatto russa, vengo dalla Lituania, una vera tedesca.
E quando eravamo bambini, stavamo dall'arciduca,
mio cugino, lui mi portò fuori sulla slitta,
e io avevo paura. Disse, Marie,
Marie, tieniti stretta. E andammo giù.
Nelle montagne, là ti senti libero.
Leggo per la maggior parte della notte, e vado a Sud per l'inverno.
Quali radici avvinghiano, quali rami crescono
da queste macerie di pietra? Figlio dell'uomo,
non puoi dire, o indovinare, tu conosci solo
un mucchio di immagini infrante, dove il sole batte,
e l'albero morto non dà riparo, il grillo sollievo,
e la pietra asciutta il rumore dell'acqua. C'è solo
ombra sotto questa roccia rossa,
(vieni sotto all'ombra di questa roccia rossa),
e ti mostrerò qualcosa di diverso, sia
dalla tua ombra che al mattino cammina dietro di te,
sia dalla tua ombra che alla sera sorge per incontrarti;
ti mostrerò paura in un pugno di polvere.
Fresco soffia il vento,
verso la patria,
mio piccolo irlandese,
dove stai aspettando?
"mi desti dei giacinti la prima volta un anno fa;
mi chiamarono la ragazza giacinto"
- eppure quando tornammo indietro, tardi, dal giardino dei giacinti, [...]