Textuality » 5BLS Interacting
All’alba della Prima Guerra Mondiale in Europa c’era stata una corsa agli armamenti e le potenze avevano attuato una forte politica coloniale, entrando spesso in conflitto tra loro per spartirsi l’Africa e l’Asia. La regina Vittoria d’Inghilterra era diventata imperatrice delle Indie (l’Inghilterra possedeva colonie in tutti i punti strategici sulla via delle Indie). La Germania possedeva alcune colonie in Africa ed era in contrasto con l’Inghilterra che ostacolava la sua espansione coloniale. La Russia voleva espandersi verso i Balcani per avere lo sbocco sul mare, approfittando della debolezza dell’Impero Ottomano, ma Francia ed Inghilterra non lo tolleravano.
Nel 1829 alcuni paesi balcanici ottennero l’indipendenza e la Serbia cercò di unirli tutti a formare la Grande Serbia. Ad occuparsi di attuare questo piano c’era una società segreta, la Mano Nera, guidata da Apis.
Nell’Impero Asburgico era diventato erede al trono Francesco Ferdinando, mal visto dalla corte di Vienna perché di idee troppo riformistiche. Lui avrebbe favorito l’unione della Grande Serbia, mentre la corte temeva la formazione di questo nuovo stato, così si pensa abbia convinto Apis ad organizzare l’attentato contro il principe. L’attentato contro di lui avvenne il 28 giugno 1914 a Sarajevo ed andò a buon fine a causa del fattore imprevedibilità: l’attentato vero e proprio fallì, ma poi l’autista del principe sbagliò strada e Francesco Ferdinando si trovò sulla strada di un attentatore, Gabrilo Price, che lo uccise.
Vienna si risentì e la corte decise di mandare forze di polizia locali in Serbia, al rifiuto di questa scoppiò la guerra. L’Austria per attaccare la Serbia invase il Belgio, neutrale e protetto dall’Inghilterra, facendo così scattare le alleanze che si erano precedentemente formate: la Cordiale Intesa tra Francia, Inghilterra e Russia e la Triplice alleanza ( Austria, Germania e Italia). Quest’ultima però era un alleanza difensiva, quindi, poiché era stata l’Austria a dichiarare guerra, l’Italia non intervenne.
L’Italia aveva deciso di restare neutrale perché il papa Giacomo Dalla Chiesa era contrario alla guerra e perché c’era una crisi politica interna. Giolitti nel 1911 aveva conquistato la Libia, ma le rivolte interne l’avevano costretto a ritirarsi e lui si era dimesso. Nello stesso periodo avevano preso potere gruppi socialisti, contrari alla guerra e gruppi nazionalisti, favorevoli.
Le due alleanze cominciarono a contendersi l’appoggio italiano, ma poiché l’Austria si rifiutò di dare come ricompensa tutti i territori richiesti (Trentino, Trieste e Venezia-Giulia), l’Italia ritenne più conveniente appoggiare la Cordiale Intesa.