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Dec. 16th 2014 12.20
La società americana si è sviluppata quando i Puritani, perseguitati in Inghilterra, sono andati in America e hanno portato con sé/loro le idee, i valori, i punti di vista di questa religione puritana che aveva il suo motto/core/polpa/nutshell dentro la “parabola dei talenti”.
La “parabola dei talenti” è un testo di tipo allegorico e religioso in cui la morale è che ognuno di noi se vuole raggiungere la salvezza, deve saper sfruttare al meglio i propri talenti e non sprecarli; se uno non progredisce non è benedetto da Dio ed è dannato.
Questo tipo di filosofia investe fortemente la società inglese perché permette – assieme a tutte le idee economiche, filosofiche, assieme alle idee civili che cominciano a svilupparsi con la Guerra dell’Indipendenza Americana dove il motto era “no taxation without representation” dove di fatto le persone dicevano: “noi paghiamo le tasse al governo, però il governo ci deve rappresentare, cioè ci deve dare un voto, deve ascoltarci. Poi negli stessi anni avevamo anche lo slogan della Rivoluzione Francese: “fraternité, égalité, liberté”. Quindi è un periodo questo, dalla fine del 700 a tutto l’800, di grandissima importanza – non solo per l’Inghilterra.
La Rivoluzione Industriale è la sostituzione delle regolamentazioni medievali per un nuovo modo di produrre.
Quando la società inglese si è trasformata ha visto la quasi totale dissoluzione di una classe sociale che si chiamava aristocrazia, che fino a quel momento aveva giocato un ruolo fondamentale perché possedeva i terreni. Infatti la Rivoluzione Industriale nasce dalle enclosures (cioè dalla recinzione dei campi) e quindi dall’impossibilità da parte dei lavoratori, dei braccianti, di coltivare l’open-field (cioè quella parte libera) e quindi di poter provvedere alla propria sopravvivenza. Tutti coloro che hanno perso il lavoro con la Seconda Rivoluzione, la Rivoluzione Agraria (perché l’agricoltura ha meno bisogno di braccia e quindi si viene a creare una grossa massa di disoccupati) da tutta l’Inghilterra la gente si spostava verso le città come Manchester (tutti i filosofi andavano a visitare questo posto perché era la città che meglio di altre faceva vedere questa trasformazione). Perché andavano lì? Perché vicino a queste città c’erano le miniere e quindi dalle miniere si poteva prendere il combustibile (=fuel).
Time is money, and must be invested well (motto del Vittorianesimo, e tipicamente puritano)
Gli americani sono un gruppo di persone che nel 1620 sono partite con la Mayflower verso l’America perché interpretava il cristianesimo in maniera molto rigorosa (nel 600 c’erano le guerre di religione); vanno in America per cercare di vivere secondo quelli che erano i principi, i valori, e i dettami del puritanesimo, che implicavano andare “all’avventura” in senso etimologico del termine, alla scoperta di territori nuovi per poter, con una grande ottica e con una grande filosofia rigorosa, lavorare sodo, produrre molto, imparare e migliorare la propria situazione, che è tradotto sul piano polito e socio-economico con l’adozione della “parabola dei talenti” e della “parabola cristiana” (perché il puritanesimo è una confessione del cristianesimo, come il cattolicesimo, il presbiterianesimo, i catecumenali: è cioè un modo di leggere e di interpretare9.
Quindi i fundamentals del romanzo contemporaneo a livello economico sono i principi che regolano il modo di pensare liberista (=economic science), cioè la politica del “lassé faire” (=”lascia fare”) dove è il mercato a decidere il prezzo delle merci e dove non c’è nessuna intrusione dello stato sulle leggi che regolamentano il prezzo.
Chi erano la Middle Class? Erano i mercanti, coloro che avevano dei soldi; non erano gli aristocratici. Ecco perché questa classe (che in Francia si chiama “borghese”) assume sempre maggior importanza sula piano socio-economico-culturale ed economico e diventa quella che gli inglesi chiamano nell’800 la spina dorsale della società (=the backbone of the society).
È ovvio che tutta questa trasformazione non sarebbe potuta esistere se non ci fossero stati dei valori a cui le persone, che abitavano in quel posto, potevano aderire. Quali erano i valori?
- la possibilità di essere rappresentati al governo che trova nel motto della Rivoluzione Americana la sua espressione massima: “no taxation without representation”
- i valori che soggiacevano alla Rivoluzione Francese, cioè della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà
- e le teorie economiche che furono presentate dai pensatori incontrati nel testo di Toynbee, che avevano capito che perché un’idea possa permeare una società bisogna che le persone che ci vivono facciano l’esperienza sulla propria pelle.
E qual è l’esperienza sulla propria pelle che ha permesso che tutto il mondo occidentale, ma in particolare l’Inghilterra e le grandi nazioni (perché fino alla fine dell’800 la grande nazione europea era l’Inghilterra)? Il fatto che questa gente si è riversata nelle fabbriche, dove si ha una condizione di lavoro di un certo tipo, e che fondamentalmente, al di là di quanto si voglia dire – ma tutta la ricerca lo dimostra – la Rivoluzione Industriale (che iniziata alla fine del 700 si è sviluppata e esplosa nell’800, poi ha trovato la Crisi del Positivismo verso la fine dell’800) in realtà non avrebbe dato alito allo sviluppo di 2 ideologie contrapposte (che sono il liberismo, cioè economic science, e il socialismo) se la gente non avesse provato sulla propria pelle, sulla base della propria esperienza quanto duro è lavorare, quanto duro è avere condizioni di lavoro di disagio.
Marx pubblica il suo Capitale nel 1848 a Londra.
Perché a Londra? Perché l’Inghilterra – che aveva avuto il processo di industrializzazione precedentemente agli altri stati europei – esisteva la consapevolezza di che cosa voleva dire lavorare 15h.
È stato solo nel 1847 che la regina Vittoria (il regno della regina Vittoria è il regno dove una regina ha regnato di più, cioè il più lungo) ha emanato una legge che impediva ai datori di lavoro di far lavorare qualsiasi tipo di persona più di 10h al giorno.
Cosa ne è stato delle 2 ideologie di pensiero economico? La gente ha provato a lavorare, ma c’è stata quella che oggi si chiama “the Regulation” (cioè lo Stato non interveniva), tant’è vero che il motto per chiamare questo tipo di mercato era “lassé faire”: lo Stato lascia fare e il mercato “domanda e offerta” stabiliscono il prezzo.
Oggi non esistono più le ideologie totalmente libere. Gli Stati – alcuni – hanno promosso e promulgato delle leggi a regolamentare le contraddizioni di questo tipo di politica libera (per esempio far pagare dei dazi su alcune cose).
Quindi da questa rivoluzione – che è tutt’ora in corso perché la Rivoluzione Industriale non è finita – nasce tutto quello che riguarda il mondo occidentale e non solo, perché condiziona anche l’altra parte del mondo.
In Cina sono comunisti però vivono a un processo economico che è il più regolato che esista.
Quando Changez va a New York, dal suo ufficio guarda fuori e comincia ad apprezzare, per non dire è quasi invasato dello sviluppo della tecnologia in America. Tant’è vero che ha questa nostalgia di quando il Pakistan era molto più sviluppato.
La tecnologia c’è sempre stata. La tecnologia è stata fondamentale anche durante lo sviluppo della Rivoluzione Industriale.
L’icona della Rivoluzione Industriale è stata la macchina a vapore e la ferrovia. Perché le 2 cose sono chiamate icone? Perché una ha condizionato, sviluppato e rinforzato il sistema produttivo (cioè il processo di industrializzazione, che è un modo di produrre); e la ferrovia perché ha a che fare con la distribuzione delle merci. Quindi le 2 parole chiave sono produzione e distribuzione.
Accanto a queste invenzioni c’era tutta la trasformazione ideologica (l’America, la Rivoluzione d’Indipendenza, la Rivoluzione Francese).
Nel ’48 Marx pubblica il suo Das Capital che è un libro di teoria economica, non un libro politico. Marx aveva capito che affinché una persona potesse essere un operaio doveva avere la coscienza di classe.
“Coscienza” è un termine che in inglese vuol dire “awareness” cioè “consapevole”.
Marx pubblica il Capitale in Inghilterra perché in Inghilterra c’è un pubblico, un ricevente del suo messaggio pronto a capire il suo discorso; perché l’Inghilterra rispetto agli altri Stati europei si era sviluppata prima e quindi le persone avevano esperito prima questo tipo di condizioni.
La “coscienza di classe” è la consapevolezza di appartenere a una classe le cui regole di vita sono in qualche modo determinate dalle dinamiche che si vengono a costruire nel processo produttivo.
Le Guerre napoleoniche che hanno interessato tutta l’Europa hanno dimostrato che cosa? Cosa ha insegnato Napoleone? Napoleone che era partito come il portavoce delle idee della Rivoluzione Francese, si è trasformato in una specie di dittatore che voleva assoggettare tutta l’Europa.
In Inghilterra prima c’è stato un iniziale entusiasmo nei confronti di Napoleone perché rappresentava la liberazione dal gioco della potenza del tiranno, e dopo si è sviluppato il sentimento opposto.
Gli inglesi non hanno avuto il Risorgimento, non hanno avuto il ’48 come in tutte le altre nazioni, perché sono stati così oculati che quando nella società c’erano delle tensioni sociali, invece di aspettare che arrivasse la guerra, la rivoluzione e i moti, concedevano le riforme. Questo ha impedito la creazione di grandi tensioni e ha favorito il dialogo. Ecco perché l’Inghilterra è la patria della democrazia (già dal 1215 quando il re Giovanni è stato costretto dai baroni a firmare la Magna Carta).
Allora gli inglesi si sono spaventati di queste idee pseudo-rivoluzionarie perché l’Inghilterra non è mai stata una nazione di rivoluzioni, perché l’Inghilterra ha trasformato l’esistente in temi graduali, evitando di creare le tensioni sociali.
L’unica grandezza dell’Inghilterra è che non ha mai avuto un dittatore, mentre tutti gli altri Stati hanno avuto qualcuno che li ha assoggettati. Questi significa però che le persone che c’hanno abitato hanno sviluppato la consapevolezza delle cose.
Allora gli inglesi, quando si sono resi conto a che cosa aveva portato quella forma di governo, che avevano chiamato Commonwealth – che era l’unico momento in cui l’Inghilterra ha avuto al Repubblica, con Cromwell –, e hanno visto che questo Cromwell ha cominciato a imporsi, a dettare le sue leggi, a impedirgli di andare a teatro (sbagliando totalmente perché gli inglesi vivono di teatro, hanno i migliori teatri del mondo, hanno avuto il genio del teatro) cioè a giustapporre la religione puritana in una maniera talmente severa che sembrava soffocare la gente che appena lui se n’è andato hanno richiamato Carlo II dalla Francia e hanno ricominciato a fare quello che loro avevano sempre fatto e hanno ripreso la strada delle riforme.
Ognuno vuole avere ragione, non sapendo che tutti noi abbiamo un po’ di ragione; non esiste uno che ha tutte le ragioni. Perché uno che a tutte le ragioni è un dittatore.
Shakespeare ha scritto tragedie dove di fatto quello che muore, l’eroe tragico, per la sua incapacità di leggere, cioè di analizzare il mondo, cioè il suo difetto deriva dal fatto che non vede.
Siccome siamo mortali, e non immortali, noi dobbiamo assolutamente, se vogliamo essere delle persone intelligenti e vivere meglio, renderci conto di quali sono le cose che non possiamo fare.
Alla fine dell’800 l’Inghilterra entra in crisi, quella che si chiama Crisi del Positivismo o Seconda Rivoluzione Industriale.
Alla fine dell’800 è successo che anche gli altri Stati che non avevano avviato un processo di industrializzazione come l’Inghilterra si sono messi in moto. E quindi l’Inghilterra non era più l’unica nazione a cui fare riferimento per l’approvvigionamento delle merci, ma ha cominciato a “soffrire” della competizione degli altri Stati (tra cui Germania, Giappone e America). Quindi gli inglesi che erano abituati a essere al centro del mondo (nel senso che erano competitivi, avevano la tecnologia, avevano fatto la più grande fiera, il 1° EXPO del mondo l’avevano fatto loro a Londra) hanno cominciato a perdere quella sicurezza.
Cosa è successo in Inghilterra? Quali erano le contraddizioni della Rivoluzione Industriale?
C’erano le fabbriche, c’erano quelli che avevano investito nelle fabbriche, producevano, 10/15 anni magari gli andava benissimo, poi 1 anno siccome tutti producevano e non riuscivano ad essere competitivi, tutti quelli che lavoravano in quella fabbrica rimanevano senza lavoro. Quindi c’erano delle fluttuazioni (=fluctuation) nel mercato che potevano costruire una situazione come quella della nobiltà globale di oggi, per cui colui che ha avuto sempre il suo lavoro, il suo stile di vita dignitoso, dall’oggi al domani si può trovare sulla strada senza una lira e senza nessuno che tuteli i tuoi interessi.
(Questa è la strada che l’Italia sta prendendo: cioè che ci sia una disoccupazione galoppante e non c’è una legislazione che permette alle persone che si trovano in queste condizioni di essere aiutate.)
Economia mista (che non c’era all’inizio della rivoluzione industriale):lo Stato entra a regolamentare alcune contraddizioni che non dipendono dall’individuo in sé ma dal sistema produttivo in cui l’individuo è inserito.
Quando Changez comincia a entrare in crisi perché quando va a parlare con quel signore che gli fa notare le incongruenze delle sue scelte lavorative, che lui non aveva fatto altro che mettere in pratica quello che gli avevano insegnato a Princeton (e quindi i fondamentali), e così creava delle condizioni di invivibilità per le persone che lavoravano nelle ditte che lui andava ad analizzare per decidere se dovevano essere chiuse o aperte. Changez comincia a chiedersi se c’è un valore etico del suo lavoro, che non vuol dire cattolico, cristiano, mussulmano, beduino ecc..
Il valore etico è quello che va al di là, che supera le differenze religiose.
“Tutti gli uomini nascono uguali” significa che tutti gli uomini hanno di diritti inalienabili.