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January 19's Conference
[author: Valentina Stincone - postdate: 2007-03-28]
Conferenza sull’alternanza scuola-lavoro
Si è svolta, il 19 gennaio 2007, nell’Aula Magna del liceo scientifico Albert Einstein, la conferenza sul Progetto di Alternanza scuola-lavoro.
Questa iniziativa, organizzata dall’istituto ISIS Malignani, ha dato modo, ai genitori degli alunni e alle persone interessate, di capire meglio cosa offre la scuola in ambito di formazione. Non solo teorica, come solitamente si può pensare, specialmente di scuole quali liceo scientifico o ITC, ma anche pratica, con le esperienze di stage e di progetti come “officina studenti”.
Il progetto accoglie lo spirito della legge 53 del 28 marzo 2003, anche se, le forme di realizzazione sono ancora quelle della formazione tradizionale, e sfruttano gli spazi consentiti alle scuole, dalla legge sull’autonomia scolastica (fino a un massimo del 20% delle ore, possono essere dedicate ad attività formative, diverse da quelle previste dal curriculum).
Nel corso della serata, si sono succeduti diversi interventi, che hanno visto protagonisti soprattutto gli alunni dei vari istituti.
Principalmente, è stato ribadito più volte, sia dagli studenti che dai professori, che questo tipo di esperienza è importante, in particolare per gli studenti che a scuola non hanno molte occasioni di mettere in pratica ciò che studiano.
L’importante, sempre secondo i relatori, è dare una formazione che rientri nei canoni europei concordati dalla strategia di Lisbona, tra i cui obiettivi citiamo: “…tra scuole, centri di formazione, imprese e strutture di ricerca dovrebbero essere istituiti partenariati di apprendimento a vantaggio di tutti i partecipanti” al fine di “…realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”.
I ragazzi dell’ISIS che hanno partecipato a queste esperienze sono più di 100, senza contare gli altri 100 che già svolgono attività di questo tipo perché previsto dal normale percorso formativo della scuola. Tra queste iniziative ci sono gli stage volontari, periodi che possono variare dalle due settimane ai tre mesi, nei quali gli studenti operano nelle aziende, in modo da sviluppare una maggiore consapevolezza di cosa significa il modo del lavoro e di cosa può aspettarli un domani, terminato il corso di studi. L’esperienza, infatti, è utile anche perché offre stimoli per la scelta del corso di laurea, e per comprendere i ruoli delle diverse figure professionali.
Questi stage, che si sono svolti nel periodo estivo, hanno coinvolto 85 studenti di quattro scuole dell’ISIS (ITI Malignani di Cervignano, ITI Malignani di San Giorgio, ITC Einaudi di Palmanova e Liceo Scientifico Einstein di Cervignano) e parecchie aziende, le quali si sono dimostrate molto sensibili, e preparate a comprendere l’importanza del loro contributo, nella formazione del ragazzi.
Al ritorno a scuola, come ha informato la professoressa Mocellin, coordinatrice del progetto, sono stati consegnati dei questionari, agli studenti che hanno aderito a questa iniziativa, per sondare le loro reazioni.
La maggior parte di essi, si è definita molto soddisfatto dell’esperienza, si è ritenuta ben inserito nell’ambito lavorativo e adibita a compiti anche parecchio complessi. L’unica cosa che ha lasciato sorpresi i docenti, ha continuato la Mocellin, è il fatto che i ragazzi del liceo, che hanno una preparazione di tipo teorico, hanno nella maggior parte dei casi dichiarato di aver applicato qualcosa di quanto imparato a scuola, e sembrano pertanto consapevoli della importanza e del significato della loro formazione, mentre non sempre è accaduto lo stesso per gli studenti degli istituti tecnici, in cui le nicchie di settore sono evidentemente molto specialistiche e possono creare un certo disorientamento negli studenti.
Un altro punto importante, è il fatto che tutti gli alunni hanno notato un grande rispetto per le norme di sicurezza, da parte delle aziende.
Per gli istituti professionali invece, sono già previsti nel corso di studi degli stage curricolari, che vengono effettuati durante l’anno scolastico, mentre l’indirizzo Meccanico dell’ITI di San Giorgio aderisce al progetto INTE.S.A., con le aziende del gruppo Danieli. Il progetto ha l’obbiettivo di avvicinare al mondo del lavoro i ragazzi delle classi quinte, che hanno sia le competenze necessarie, sia la motivazione, in quanto terminato il corso di studi si troveranno di fronte a una realtà simile. Inoltre, spesso, i ragazzi validi, terminato il corso di studi, ricevono proposte di lavoro dall’azienda stessa. La Danieli S.p.a., per tutta la durata degli stage, come ha sottolineato il prof. Virgilio, responsabile per il progetto, copre le spese per il trasporto e per la mensa agli studenti. Sostanzialmente, i docenti hanno riscontrato un notevole miglioramento delle competenze e delle capacità degli alunni, inoltre la Danieli ha apprezzato la serietà e la professionalità dei ragazzi.
In aggiunta a queste iniziative, un progetto molto interessante e, a detta dei ragazzi, divertente e formativo, è “Imprenderò-Officina Studenti”, che ha coinvolto molti studenti del liceo Scientifico e dell’ITC.
Esso è consistito nell’ideazione, progettazione e creazione di un prodotto, che poi sarebbe stato venduto. In sostanza, i ragazzi hanno lavorato al disegno e alla produzione di una maglietta con il marchio “choco latino”, che poi è stata messa in commercio. In questo modo gli studenti sono stati messi a contatto con la realtà aziendale, e quindi con tutti i problemi inerenti al business di un’azienda, ma anche le soddisfazioni che ne derivano.
Nel complesso tutti hanno concordato nel ritenere estremamente importante la diffusione della cultura imprenditoriale e dello spirito d’impresa tra i giovani, che sono la risorsa sulla quale l’Eropa e in particolare l’Italia devono puntare, per una maggiore crescita a livello sociale ed economico.
Insomma, queste iniziative possono essere, nel loro piccolo, un buon esempio che si spera possa diffondersi; in modo da poter continuare, con questi e con nuovi progetti, a seguire gli standard previsti dalla strategia di Lisbona.
Ecco perché è necessario che ci sia un impegno da parte di tutti: è sul capitale umano, che è stato fatto il più consistente investimento, nel raggiungimento dei tredici obiettivi della strategia, previsto nel 2010.